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Hurghada: da semplice villaggio di pescatori a meta turistica internazionale
10 Gennaio 2010
   

Seppur per l’ottava volta, io e mio marito, abbiamo deciso per il Capodanno 2009, di varcare le soglie dell’Egitto, terra affascinante dal punto di vista archeologico e naturalistico, scegliendo per la prima volta Hurghada, una delle mete più rinomate del Mar Rosso. Questa cittadina si trova nel sud dell’Egitto, zona desertica che però ha il pregio di affacciarsi, allungandosi per ben 40 km, su uno dei mari più apprezzati al mondo per la sua splendida barriera corallina, e che fino ad una cinquantina d’anni fa circa era un villaggio quasi esclusivamente abitato da pescatori e da militari che erano stati spediti lì in servizio con le loro famiglie. Anche la nostra guida al tour della città, un ragazzo che parlava molto bene l’italiano, era figlio di un militare che aveva ricevuto dal governo una casa e un appezzamento di terreno come gratifica per essersi trasferito in quella zona. Oggi invece Hurghada, è abitata da più 40.000 mila persone, ed è divenuta un centro internazionale per gli sport acquatici come il windsurfing, la vela, la pesca d’altura, il nuoto e soprattutto, per lo snorkeling e la subacquea per il lussureggiante fondale marino. Questo giovane egiziano, che aveva frequentato l’università e che lavorava presso un’agenzia per il turismo, ci ha raccontato che aveva appena acquistato casa, in quanto il governo fa una politica immobiliare per venire incontro ai ragazzi che intendono andarsene per conto proprio. Le case familiari possono raggiungere fino a cinque piani. I genitori costruiscono il primo piano e poi i successivi saranno i figli a terminarli, in base alle esigenze. La scuola e la sanità sono quasi gratuiti. Ci sono delle spiagge pubbliche frequentate dalla gente del posto a prezzo quasi irrisorio. Il resto della costa viene occupato dai resort. La località è frequentata dai turisti che acquistano pacchetti vacanze, perlopiù all-inclusive, proposti dalle agenzie viaggi europee, in particolare russe, ceche, italiane e tedesche.

Il giro della città al quale abbiamo aderito (il Cairo e Luxor li avevamo già visitati in altre occasioni) ci ha condotto come prima tappa al mercato del pesce, un posto maleodorante e impressionante dal punto di vista igienico, ma comunque caratteristico. Poi ci siamo spostati all’acquario, che nonostante le sue dimensioni ridotte, ospita alcuni pesci molto belli per i colori e le forme, come il pesce pietra e il pesce palla. Poi vi era una vasca con alcuni squaletti che si agitavano al di là dei vetri sotto gli occhi incuriositi dei turisti. Successivamente ci siamo spostati verso la Moschea, avendo fatto prima una sosta in una delle più malfamate vie della città per scattare qualche foto. In genere lì i turisti non ci mettono piede, ma il nostro accompagnatore, considerato che eravamo solo in tre coppie, ha deciso di farci conoscere anche l’aspetto meno raccomandabile del giro cittadino. Siamo scesi dal pulluman in quattro. Mio marito si è sbrigato a scattare alcune foto ad un pastore con il gregge e ad un ambulante della frutta e verdura e poi siamo risaliti di corsa sul mezzo. L’autista si è affrettato a spruzzare uno spray per coprire l’odore che aveva invaso l’abitacolo proveniente dai rifiuti che erano sparsi lì intorno. La Moschea l’abbiamo ammirata dall’esterno. Ci si può affacciare sulle porte d’ingresso, senza però poter metterci piede. Bisogna stare attenti a scattare fotografie. Mi ero seduta un attimo sul muretto esterno ed ho assistito alla tipica scena, che da veterana turista dei paesi arabi ormai conosco ed evito. Alcuni sventurati stranieri si erano messi in posa per una foto e improvvisamente un egiziano si è aggiunto per lo scatto. Alla fine questo, per il disturbo, ha allungato la mano insistendo per avere qualche moneta. Qui nulla è gratuito, bisogna saperlo. Tutti si aspettano la cosiddetta mancia, anche se ti sollevano una valigia e te la spostano a mezzo metro di distanza.

Abbiamo ripreso il nostro pullmino e ci siamo diretti verso la Chiesa copta. Siamo entrati inebriati da un fortissimo quanto fastidioso odore di incenso. Abbiamo sceso le scale e oltre ad icone sacre, abbiamo visto un presepe e delle finissime candele accese. Dopo un giro veloce siamo usciti. Abbiamo visitato un negozio di souvenir a prezzo fisso. Io e mio marito non abbiamo acquistato niente in quanto avevamo già comprato in altri negozi adeguandoci alle solite estenuanti trattative. È l’unico modo per fare degli affari. Gli arabi sparano un prezzo alto e c’è chi ci casca. Invece bisogna spenderci del tempo e anche delle inevitabili energie, ma poi i risultati vengono. Verso le cinque del pomeriggio ci siamo recati in un bar per assaggiare il tipico the alla menta o l’ibisco, a seconda dei gusti. C’era anche la possibilità di fumare il famoso narghilè, ma per vari motivi, non ultimo quello igienico, tutti abbiamo rinunciato alla proposta. Abbiamo avuto del tempo libero, dopo la pausa per il ristoro. Abbiamo percorso in lungo la via, ogni coppia per gli affari propri, sempre assaliti ad ogni centimetro da qualche egiziano che voleva venderci qualcosa. Probabilmente questi venditori otterrebbero molto di più se lasciassero passeggiare tranquillamente le persone. In quel modo forse qualche turista si avvicinerebbe alle vetrine o magari entrerebbe senza timore in qualche negozio. Verso sera abbiamo fatto rientro al nostro resort, situato in una bella zona non ventilata a Makabi.



Altre possibili mete da visitare partendo da Hurghada:


Il Cario in bus: la grande capitale d’Egitto e del Medio Oriente, la città dei mille contrasti che racchiude una delle sette meraviglie del mondo antico: le piramidi.


Il Cario in aereo: si visiteranno: le Piramidi di Giza, la Sfinge, il Museo Egizio e il mercato di Khan e Khaalili.


Luxor: uno dei siti archeologici più importanti al mondo: l’antica Tebe, la cosiddetta città delle 100 porte. Una giornata tra templi perfettamente conservati ed emozionanti viaggi nel passato.


Mega Safari: un’escursione completa: ci si addentrerà nel deserto colorato con la jeep 4x4, per poi continuare l’avventura con le moto a 4 ruote e la guida di go kart. Prima del tramonto l’immancabile cammellata, e poi tutti a cena con i beduini con la grigliata e ricco buffet. Ciliegina sulla torta: spettacolo tipico beduino sotto le stelle. Sarà inoltre possibile ammirare meglio la Via Lattea con il telescopio che troverete a Vostra disposizione. Rientro jeep.


L’isola dei sogni: una giornata indimenticabile su un veliero per esplorare la barriera corallina di una delle isole più belle del Mar Rosso e ammirare i pesci colorati di questo mare. Previste due tappe per lo snorkeling, pranzo a bordo, fermata all’isola.


Coral Garden: una giornata sulla spiaggia di Coral Garden, baia dove c’è l’accesso diretto al mare e alla bellissima e “abitatissima” barriera corallina. Previste due tappe per lo snorkeling e la cammellata.


Dreams Island: una giornata intera in barca per ammirare gli atolli dell’isola più grandi del Mar Rosso. Previste tre tappe per pescare.


Glass Boat: a bordo di una barca dal fondo di vetro sarà più semplice che mai ammirare i meravigliosi fondali del Mar Rosso.


Quad Safari: provare l’emozione di guidare le moto a 4 ruote. Il mondo più sportivo e divertente per ammirare la bellezza del deserto. Consigliata agli amanti dell’avventura. Corsa nel deserto e visita al villaggio beduino.

 

Paola Mara De Maestri


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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