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Gutiérrez. Non aver paura, Lulù
24 Marzo 2007
 

Pedro Juan Gutiérrez

Non aver paura, Lulù

Edizioni Estemporanee, pagg. 105, € 18,00

 

Danilo Manera compie un’opera meritoria e traduce per la prima volta in Italia le poesie di Pedro Juan Gutiérrez, a tutti noto come autore di testi narrativi trasgressivi e polemici sulla Cuba contemporanea. L’antologia comprende poesie tratte da Splendidi pesci argentati, Fuoco contro gli eretici, Io e una vecchia negra lussuriosa e alcuni esempi di arte grafica che l’autore espone da anni in tutto il mondo. Da notare che questi lavori sono tra le poche cose di Gutiérrez pubblicate anche a Cuba, forse perché ritenute meno pericolose rispetto alla narrativa. In ogni caso - come dice lo stesso Gutiérrez - la poesia è «soltanto un modo per appuntare in fretta alcune sensazioni, un sorta di bozzetto da sviluppare successivamente nei racconti e nei romanzi».

Si tratta di una poesia molto discorsiva, fatta di periodi lunghi ma spesso anche di sensazioni importanti e liriche, come nella suggestiva Dietro l’ospedale dove il poeta ricorda la morte del padre: Voglio dire che non è lo stesso un morto sotto la luna/ o mio padre lì, morto. Mio padre se ne andava via da me/ e io ero senza lacrime, vuoto, incapace di salutarlo/. La sua poesia non è rassicurante, vuole lanciare solo segnali di pericolo perché è una manciata di vetri rotti/ che stringo/ e mi dissangua le mani. Gutiérrez è anche un uomo religioso che ama le piccole cose perché in Piccola festa scrive: Mi piace star solo e in silenzio/ di sera a casa mia/ Sono solo con un cicchetto di rum/ e va tutto bene/ In ogni caso la solitudine non è assoluta/ Siamo abbastanza alla festa/ Ci sono io/ C’è Dio/ E c’è il telefono. Non convince, poeticamente parlando, la traduzione del termine cubano trago con l’italiano cicchetto, ma forse non c’era termine migliore ed equivalente per rendere bene lo stesso concetto. Per Gutiérrez la poesia Si costruisce con schegge di vetro/ raccolte nelle budella del poeta/ frantumi di vetro masticato/ sudici di merda e di sangue.

Pedro Juan Gutiérrez afferma che la sua letteratura è schizofrenica, paranoica e in perenne conflitto con se stessa. Non sa scrivere sulla punta delle dita e cerca lettori un po’ matti che gli somigliano. In Italia troverà lettori sicuri tra gli amanti di Bukowski, perché - anche se Gutiérrez non ama sentirselo dire - i suoi temi sono molto vicini a quelli trattati dal grande scrittore statunitense. La sua fama europea di “Bukowski dei Caraibi” è un segno distintivo difficile da cancellare e che tutto sommato rende bene le caratteristiche dello scrittore.


Gordiano Lupi


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