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Il 2 giugno. A Firenze e a Morbegno. Intanto, a Piateda...
26 Maggio 2006
 

A Firenze

Per un 2 giugno di pace, di donne e uomini, non dell'esercito. La neonata Fucina per la nonviolenza di Firenze invita tutte le persone democratiche e amiche della nonviolenza, tutte quelle che hanno a cuore la Costituzione della nostra Repubblica, ad una passeggiata-festa per il 2 giugno nelle strade del centro fiorentino.

Il 2 giugno è la festa per far memoria della nascita della nostra Repubblica, la fine di una monarchia che aveva legittimato il fascismo, le leggi razziali, la guerra. Il 2 giugno è la data in cui è stata eletta l'Assemblea che ha elaborato la Costituzione pensata al servizio di tutti. Col tempo questa giornata si è sempre più caratterizzata nell'esaltazione delle Forze Armate, dando forza a quella retorica patriottica e militarista, che stride fortemente con lo spirito che ha animato le madri e i padri costituenti nel redigere il testo fondante del nostro convivere. Invitiamo tutti a riappropriarsi della festa del 2 giugno, festa di civili, uomini e donne che desiderano convivere in pace e giustizia.

Il 2 giugno faremo una passeggiata attraversando alcune piazze della città per incontrare i cittadini, per dire che il giorno della Repubblica, nata dalla Resistenza, vuole essere la promessa di un futuro di pace e giustizia, di un paese che non ha bisogno di esercito ed armi, ma di Corpi Civili di Pace che sappiano costruire solidarietà e fratellanza tra le persone e i popoli. Vogliamo farci portatori di un progetto di grande respiro, che trasformi i fanti in medici e infermieri, gli alpini in forestali e ferrovieri, gli aviatori in tecnici e metalmeccanici, i carri armati in trattori e autobus, le navi da guerra in pescherecci, le spade in aratri.

Il 2 giugno, alle ore 10, ci troveremo in piazza Santa Maria Novella; di lì partiremo in fila indiana per raggiungere piazza della Repubblica, piazza della Signoria, piazza Duomo, piazza dell'Unita' e tornare poi in piazza Santa Maria Novella. Invitiamo tutti quelli che vogliono essere con noi a portare strumenti musicali e tamburi, bandiere di pace e bandiere italiane; sì, anche bandiere tricolori, per sottrarre questo simbolo di identità nazionale a sinistre suggestioni nazionaliste o, peggio, a rigurgiti fascisti. Invitiamo tutti a ridare il giusto significato e dignità alla festa del 2 giugno, festa dei cittadini italiani che si sentono, responsabilmente, anche cittadini del mondo.

Pierluigi Ontanetti

 

*** *** ***

 

A Morbegno

Giovedì 1° giugno 2006, in occasione della Festa della Repubblica, il Sindaco di Morbegno incontra i diciottenni (nati nel 1988), per la consegna della Costituzione e lo Statuto della Città.

Presentando i giovani alla Città si intende sottolineare il loro ingresso nell'età adulta e l'acquisizione dei diritti e dei doveri conseguenti.

PROGRAMMA: ore 18, Cerimonia in Piazza Marconi; ore 19, Rinfresco nel cortile del Municipio. In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo presso la sala consiliare del Municipio.

La cittadinanza è invitata.

(Nella foto, un'immagine dell'analoga manifestazione dello scorso anno)

Alba Rapella

Assessore alle Politiche giovanili

 

*** *** ***

 

Intanto, a Piateda...

...si discute dell'Appello rivolto al Presidente della Repubblica perché la festa del 2 giugno non sia caratterizzata dalla parata militare. Il Sindaco, Martina Simonini, interpellata per l'adesione, ha svolto le seguenti considerazioni: «...concordo che non si tratta di una festa militare... Non sono un'appassionata delle parate, ma lo Stato (la Repubblica) è fatto di tante cose: anche degli apparati militari (o della sicurezza: carabinieri, polizia, finanza, polizia locale, esercito ecc.) che pertanto, a buon diritto, del pari di dei privati cittadini, hanno diritto di celebrare la ricorrenza della festa della Repubblica. [La senatrice Menapace, come fa in un altro commento, risponderebbe che le forze armate hanno già la 'loro' festa, che è il 4 novembre, e che non si capisce perché dovrebbero averne due... - ndr] Ripudio la guerra in maniera viscerale ma ho profondo rispetto per lo Stato e per le parti che lo compongono, ivi compresi gli apparati per la sicurezza. Non me la sento quindi di firmare l'appello. Lo sottoporrò comunque ai componenti della Giunta comunale di Piateda, essendo curiosa di conoscere il loro parere in proposito».

Detto fatto, l'appello è stato sottoposto, nella riunione di lunedì scorso, all'attenzione degli assessori che hanno condiviso le considerazioni del Sindaco aggiungendo che sarebbe forse stato più sostenibile se l'appello avesse fatto riferimento agli sprechi di denaro pubblico e al raffronto costi/benefici della spesa stessa (quanto costa una parata militare?).

Interessante esperienza, non vi pare?, che ci auguriamo venga ripetuta anche in altre amministrazioni e nei più diversi ambienti istituzionali e politici. Saremo lieti di darne conto in questo nostro collettivo Diario di bordo. (Red.)


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