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La passione al Cinema
21 Febbraio 2006
 

Continuo il discorso dell'ultima volta che pare abbia mosso almeno un po' le onde silenziose del nostro dialogare... (Ma allora siamo dei pasionari, noi naviganti di quest'angolino?!!)

Ed ecco quel che pensavo: appurato che la passione scardina le certezze, sembra cambiare improvvisamente le persone rendendole capaci di follie e impulsività fino ad allora impensabili..., come mai tale concessione a vite più avventurose, a batticuori più forti non viene mai ricompensata da un lieto fine, se non nella realtà, sapete dove? al cinema!

Elencavo fra me i numerosi films aventi per oggetto questo sentimento estremo e mi accorgevo di come, in ogni trama, l'azzardo della passione sia stato inevitabilmente punito dalla sorte, ogni fuoco spento nella tragedia.

Questo è ciò che avviene, ad esempio, nel film cult Aurora di F.W. Murnau, in cui il delirio amoroso di un uomo verso una spregiudicata ragazza di città mette a repentaglio la sua famiglia e lo conduce sull'orlo dell'uxoricidio. In questo film muto degli anni '20 la passione viene veramente rappresentata come una sorta di obnubilamento della mente, in grado di portare alla pazzia. Alla fine il colpevole si ravvede e il delirio semplicemente svanisce.

Ma anche in epoca ben più recente le cose non sembrano cambiare granché, nei finali cinematografici, siano i films tratti da opere letterarie o frutto di sceneggiature originali; pensiamo al meraviglioso film di Martin Scorsese L'età dell'innocenza (1993), di rara sensualità e di una tensione erotica che altre produzioni ben più smaliziate non possono vantare, in cui la splendida Contessa Olenska, un'ispirata Michelle Pfeiffer, faceva perdere la testa a un Daniel Day Lewis in odor di nozze, in ultimo incapace di quel giro di vite che l'avrebbe allontanato da un destino amoroso già scritto, grigio e deludente.

E che dire dell'ottimo Marie-Jo e i suoi due amori (2002) di Robert Guédiguian? Anche qui, spostandoci nel tempo e nell'estrazione sociale, l'appassionato amore fra la protagonista e l'amante non riesce a concludersi in una nuova vita insieme, nonostante il tentativo di Marie-Jo di far conoscere i due suoi uomini, nella speranza di essere capita e che la situazione venga accettata... La tragedia è invece in agguato, a metter la parola fine pure a questo esperimento di verità.

Anche nel premiato Non ti muovere (2004) di Sergio Castellitto una passione portata quasi alla luce, incapace di esser negata, finisce col perdersi a causa di una sorte crudele, che sembra punire i protagonisti.

C'è poi tutta la casistica di quelle storie in cui i reduci, è davvero il caso di chiamarli così, tornano al loro quieto vivere e cercano di dimenticarsi ciò che è stato: dal Michael Douglas di Attrazione fatale (1987), alla bella Diane Lane di Unfaithful (2002 – dove per la prima volta nella sua vita d'attore Richard Gere interpreta lo scaricato), entrambi del regista Adrian Lyne. Fino al Match point di Woody Allen, ora nelle sale, che ci offre il ritratto di un nuovo tipo di appassionato, colui che sa mantenere freddo il proprio raziocinio e preferisce, infine, la logica delle proprie ambizioni...E poi, c'è ancora la categoria di chi è fatto oggetto della passione altrui, come avviene nello struggente Storia di Adele H. (1975 – Truffaut), e resta semplice quanto cinico spettatore, indifferente alla sofferenza amorosa di chi non viene ricambiato.

Insomma: si può proprio dire che la passione finisca in un mucchio di ceneri... un mucchio di volte! Forse solo quando nasce fra persone libere da impegni pregressi trova braci per ardere e andare avanti a divampare nella coppia così nata. Ma a quel punto gli esperti ci dicono che, tempo un anno, si spegnerà comunque!! Aspetto vostre segnalazioni di films con esiti, per così dire più rosei: forse sono incappata solo io nella casisitica illustrata!

 

Frances Piper

 

p.s. Chissà come è andata la sorte a quegli unici due che mi sovviene ridessero felici, mentre scappavano dalla chiesa in cui la lei in questione stava per sposarsi con un altro... (Il Laureato – 1967 – di Mike Nichols). Lo sapremo nel sequel, che verrà interpretato dalla coppia Jennifer Aniston – Kevin Costner.


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