Mercoledì , 24 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Marisa Cecchetti. La Tempesta di Roger Vercel
15 Settembre 2013
 

Roger Vercel

La Tempesta

Traduzione di Alice Volpi

Nota critica di Andrea Cortellessa

Nutrimenti, 2013, pp. 240, € 18

 

Quando i Russi avanzavano su Auschwitz, un medico greco lanciò a Primo Levi, che non poteva mettersi in marcia per febbre da scarlattina, un “romanzo francese”, dicendo: “Tieni, leggi, Italiano. Me lo renderai quando ci rivedremo”. Due brani del libro appaiono nel 1980 in un’antologia in cui Giulio Bollati raccoglie le letture preferite da Sciascia, Volponi, Levi. Sono brani del romanzo di Roger Vercel (1894-1957) appassionato di mare e di vita di marinai, ora tradotto per la prima volta nella sua completezza dalla casa editrice Nutrimenti, col titolo La tempesta.

C’è una singolare analogia tra l’esercito russo che arriva a salvare i sopravvissuti e Renaud, capitano di un potente rimorchiatore, che parte dal porto di Brest ad ogni SOS che arriva dal mare. Leggi rigidissime legano lui e i suoi uomini alla nave da cui non devono mai allontanarsi. La nave prima di tutto. Questa volta è una partenza in mezzo ad una tempesta che sembra schiodare gli infissi e sradicare le case.

Il viaggio richiede determinazione e abilità, perché il mare può sorprendere sempre, lì non servono commenti, si agisce. È una nave greca quella da trainare in porto, la ciurma manda messaggi sempre più terrorizzati, i marinai si fanno prendere dal panico al momento di agganciarsi al rimorchiatore, il cavo teso male si spezza tre volte nella tempesta. Ma si spezza anche quando la nave è in acque tranquille, forse reciso. E vige la legge no cure, no pay: la Compagnia di Renaud non sarà pagata se la nave dell’SOS non è stata accompagnata fin nel porto.

Il viaggio nella tempesta è così dettagliato che si immagina unico tema di tutto il romanzo, come in altri romanzi di mare. Ma Renaud ha lasciato a terra la moglie malata. Yvonne per vent’anni gli ha fatto desiderare il ritorno, creando la magia dell’attesa. Ora ha bisogno lei, e questo disturba Renaud, abituato a prendersi cura di una nave dove non sente il sacrificio, ma non ai gesti del quotidiano. Cerca di delegare, vorrebbe essere lontano. Arriva un altro SOS. A Renaud la scelta, tra la moglie da curare e la gente in mezzo al mare. Si carica di valori metaforici questa tempesta, che non è solo degli elementi, ma tempesta dell’anima.

 

Marisa Cecchetti


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 73.0%
NO
 27.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy