Roma, 26 Marzo 1922

Carissima Mary,

ho ricevuto con molto piacere la sua letterina alla quale risponderò uno di questi giorni perché ora, pare impossibile, sono occupatissimo e frastornatissimo. Non ho trovato camera. Sono sempre lassù a sperimentare le delizie della vita matrimoniale. Le voglio dare una notizia che interesserà forse più di tutti la sua saggia madre. Sto preparando un mio volume di prose scelte che sarà tradotto in francese e per cui mi è stato offerto un compenso di mille franchi. Dico franchi e non lire.

Mandai qualcuno, che passava da San Remo, a salutarvi. Non so se si è fatto vedere. Credo di no perché mi scrive che si è trattenuto costì due ore a parlare di me con cotesti cittadini, come dice lui, ma non mi dà nessuna notizia di voi. Ad ogni modo valgami il pensiero e serva a dimostravi che io non mi sono dimenticato della famiglia Ottolenghi, e specialmente di lei signorina. Cosa fa? Studia, si diverte, è allegra? Si ricordi che io voglia sapere che sta bene. Saluti sua madre, Bice e Achille quando gli scrive. A lei tutti i miei più affettuosi pensieri. A riverderci a presto.

Suo affezionatissimo amico

V. Cardarelli

7 – segue