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Gordiano Lupi. La vita segreta di Castro
23 Febbraio 2008
 

La televisione in lingua spagnola di Miami ha mandato in onda il servizio esclusivo La vita segreta di Castro che racconta i lati oscuri sul Comandante prima della malattia che lo ha costretto a lasciare il potere. Il merito del reportage è di Dashiell Torralba, ex fidanzata di Antonio Castro, ultimo figlio tra i cinque generati con l’ultima compagna Dalia. La ragazza del giovane Castro è riuscita a portare via da Cuba un video che ritrae Fidel all’interno della villa segreta avanera. La dimora della famiglia Castro sarebbe situata nel quartiere residenziale Playa, dove il dittatore vive circondato da guardie del corpo e lussi borghesi. Il film è stato fatto uscire da Cuba grazie alla complicità di un amico che è riuscito a occultare nel bagaglio a mano il prezioso nastro. Possiamo vedere Fidel Castro, che in pubblico parla di uguaglianza sociale e tessera di razionamento alimentare, sedere a una mensa imbandita dove non manca niente. Non solo. La villa presidenziale (chiamata Punto Zero) si trova all’interno di un grande complesso dove vivono i familiari di Fidel ed è circondata da un immenso giardino con parco giochi per bambini e piscina. Nell’esclusivo quartiere ogni figlio possiede una casa di lusso, ma il centro della struttura è l’abitazione di Fidel che gode anche di un bunker sotterraneo. Il giardino è ombreggiato da alte palme, la struttura è ben recintata e sorvegliata da agenti della sicurezza nazionale, inoltre possono entrare solo i familiari. Pare che sia la moglie Dalia a decidere chi può frequentare la casa e per questo motivo Fidelito, figlio della prima moglie, non è ammesso. La cucina della villa è moderna, non mancano elettrodomestici sofisticati, i televisori sono disposti anche in sala da pranzo e le numerose camere vengono refrigerate da condizionatori ultimo grido. La villa dispone persino di una grande biblioteca insonorizzata e di molte attrezzature elettroniche, da vero palazzo presidenziale di super lusso, anche se ci vive un comunista. Tutta questa eleganza e modernità stride non poco con la miseria di solares e albergues, ma anche delle comuni abitazioni dove vivono i cubani.

Juanita Castro, sorella di Fidel ed esule della prima ora, si sorprende non tanto per il contenuto, quanto che sia stato possibile far uscire da Cuba un documento così compromettente. Huber Matos, ex rivoluzionario esiliato, aggiunge che a Fidel non interessa niente della famiglia, non è mai stato né un buon marito né un buon padre, a lui interessa solo il potere. Alcibiades Hidalgo, ex segretario del dittatore, aggiunge che Raúl si lamenta di come Fidel tratta la sua famiglia, soprattutto perché non viene ammessa nella casa presidenziale.

Il ritratto del dittatore cubano è quello di un uomo succube della moglie Dalia per tutte le faccende domestiche, visto che decide persino chi invitare a casa. Fidel Castro ama circondarsi di lussi e comodità borghesi, non rinuncia mai a mangiare gamberi, aragoste, formaggi e frutta esotica. Le preferenze culinarie del capo comunista sono molto sofisticate, gusta ottimo vino italiano e buoni formaggi stranieri che giungono a Cuba solo per la sua mensa. Fidel possiede una cantina di vini esteri molto pregiati e certe volte Antonio porta via una bottiglia per fare bella figura con gli amici stranieri.

Dashiell rilascia un’incredibile e coraggiosa intervista nella quale denuncia tutte le malefatte della famiglia Castro.

«Antonio frequentava alberghi e ristoranti di lusso e pagava i conti con i soldi del governo. Non solo. Vendeva al prezzo di duemila dollari i visti d’ingresso e di uscita dal Paese tramite l’ambasciata spagnola. In poco tempo ne vendette quindici, incassando trentamila dollari. I soldi sono serviti per comprare un’antenna parabolica e per dotare la casa degli elettrodomestici più moderni».

Le parole di Dashiell descrivono la corruzione del figlio di Fidel, ma anche la famiglia è al corrente dei suoi traffici e Dalia non è da meno, visto che paga i conti di casa con le finanze del Consiglio di Stato. Che Guevara si rivolterebbe nella tomba se soltanto vedesse che fine hanno fatto le sue idee di uguaglianza. L’argentino era così comunista che non voleva per la sua famiglia nessun tipo di privilegio, faceva vivere la moglie Aleida con la tessera di razionamento e usava l’auto pubblica solo per motivi di Stato. Sono cambiati i tempi.

La televisione di Miami intervista anche Jaime Alfaro, vecchio compagno di scuola di Antonio.

«Quando facevamo qualche scorrettezza i professori non ci punivano se partecipava anche il figlio di Fidel. Ha sempre goduto di privilegi. Veniva a scuola e raccontava di aver mangiato bistecche per farci rabbia. A noi non mancava il cibo, ma non potevamo consumare carne di manzo, un genere alimentare proibito».

Il video prosegue mostrando la villa nascosta tra palme e vegetazione nel quartiere residenziale di Playa, si vede Fidel in pigiama e ciabatte, seduto davanti a una tavola imbandita, un po’ in disparte, calmo ma solitario. Dalia è vestita con abiti da casa, serve figli e marito, ma tra loro e Fidel non c’è dialogo. La donna vive con il dittatore cubano dalla morte di Celia Sanchez, ma pare che fosse da tempo sua amante.

«Celia influenzava molto Fidel. Non era soltanto la sua donna, ma anche la sua coscienza politica» dice Huber Matos.

«Dalia era sua amante anche quando Fidel stava con Celia» aggiunge la sorella Juanita.

«Dalia è una persona che ti analizza a fondo, è diffidente, controlla ogni mossa e vuole avere tutto sotto controllo. Non è molto simpatica, Fidel la rispetta e i figli la sopportano a stento. Secondo me è più donna che madre…» conclude Dashiell.

La ex fidanzata di Antonio racconta di aver subito una scenata per essere entrata in casa con il suo ragazzo senza aver avuto il permesso della madre. La grande villa di Castro ammette al suo interno soltanto familiari stretti e persone vicine alla famiglia debitamente autorizzate. Nessuno può entrare in casa, neppure gli addetti alla sicurezza che vigilano all’esterno e non devono sapere niente sulle condizioni di vita dei Castro. Fidel non è un governante a contatto con il popolo, come vuol far credere, ma un dittatore che pensa soltanto alla sua sicurezza.

Fidel Castro dispone di molte residenze sparse per tutta l’isola e in ogni palazzo ha un bunker sotterraneo da sfruttare per un’eventuale fuga e per difendersi da incursioni nemiche. La residenza principale resta la villa avanera, vera reggia da capo di Stato monarchico.

Il costruttore di Punto Zero non può dire a nessuno come è stata realizzata, perché dopo la fuga all’estero è stato ucciso a Miami. I servizi segreti cubani temevano che rivelasse pericolosi segreti, perché aveva progettato l’istituto di biotecnologie genetiche e l’ambasciata russa. Ventitré pallottole hanno sancito il silenzio intorno al mistero delle armi biologiche prodotte dal regime.

La televisione cubana intervista anche Alina Fernandez Revuelta, figlia illegittima di Castro, nata da una relazione con una collaboratrice. Alina è scappata da Cuba e adesso vive a Miami.

«Ho saputo soltanto a dieci anni che ero sua figlia e questa cosa mi è servita a guadagnare qualche privilegio, anche perché mi ha riconosciuta pubblicamente. In ogni caso non potevo continuare a vivere a Cuba, neppure come figlia di Castro. Amo troppo la libertà».

Fidel è un uomo sensibile alla bellezza femminile, intreccia molte relazioni e dai frequenti amori genera alcuni figli. Jorge Angel Castro è figlio di Amparo, un’avventura di tre giorni con una donna che muore di parto. Fidel Castro Diaz - Balart, detto Fidelito, è figlio della prima moglie Mirta, dalla quale Fidel si separa e lei abbandona Cuba. José Menendez, marito di Maria Victoria Barreiro, attuale moglie di Fidelito, afferma alla televisione di Miami che da quindici anni non può vedere sua figlia. «Ho avuto il torto di generarla con una donna che dopo di me ha sposato il figlio di Fidel». Il programma televisivo intervista anche Francisca Pupo, altra figlia mai riconosciuta, aiutata a Miami da Juanita Castro. Dalia Soto Del Valle dà a Fidel cinque figli: Alexis (il maggiore), Alex, Alejandro, Antonio e Angel.

«Non sono una famiglia unita. I figli non condividono le idee del padre e affermano che è rimasto indietro nel tempo, che non siamo più sulla Sierra Maestra. C’è stato un periodo in cui Alexis aiutava un amico dissidente in galera, gli portava del cibo, si interessava alle sue condizioni di salute. Antonio è stato obbligato a studiare medicina, voleva giocare a baseball, ma Fidel lo minacciò di spedirlo in Angola se non avesse fatto quello che gli imponeva» dice Dashiell.

L’Angola è il Vietnam dei cubani, molte famiglie piangono morti per una guerra assurda combattuta per volontà sovietica e tanti ragazzi hanno dovuto fare tre anni di servizio militare africano. Antonio Castro, però, non fece il servizio militare obbligatorio e nemmeno gli altri fratelli. I figli di Dalia godono di un trattamento diverso rispetto agli altri figli di Fidel perché la madre veglia sulla loro incolumità. Fidelito, il figlio della prima moglie, aveva fatto il servizio militare ed era stato impiegato come soldato nella rivoluzione messicana. Fidelito non è amato dai fratellastri, secondo loro è un poco di buono, un uomo di cui non c’è da fidarsi, perché vive accanto ai ricchi, circondato da lussi e onori presidenziali. Fidel si accorge presto delle sue manie di grandezza e gli taglia l’erba sotto i piedi, al punto che lo tiene con sé al governo, ma senza poteri effettivi. Antonio non vive in maniera meno elegante, tutta la sua vita è fatta di privilegi, mangia pesce, gamberoni, aragoste, bene vino rosso di qualità, impiega risorse dei servizi segreti per vegliare sulla sua incolumità e gira armato.

«Antonio pensa che sia giusto vivere in mezzo al lusso e allo sfarzo, dopo tutto è il figlio del presidente…» aggiunge Dashiell.

La ex fidanzata di Antonio teme per la sua incolumità, perché ha raccontato segreti importanti sulla vita dei Castro, anche se il politico cubano Carlos Lage ha sempre detto di non voler commentare certe bassezze. Gli Stati Uniti hanno inserito Dashiell Torralba nel programma di difesa curato dai servizi segreti, perché temono reazioni nei confronti della ragazza.

«Non mi importa se corro rischi. Voglio che tutti conoscano come vive la famiglia Castro e spero che serva per la causa libertaria di Cuba. Fidel non può proporsi come leader di una rivoluzione egualitaria se è il primo a vivere nel lusso. Non si possono chiedere sacrifici al popolo e vivere circondato da elettrodomestici, antenne paraboliche, vini pregiati e cibi sopraffini».

La televisione di Miami intervista anche Dalmis Menendez, ex moglie di Alex, primo figlio di Fidel. Lei e Alex vivevano in una bella casa dove non mancava niente, perchè Dalia pretende il meglio per i suoi figli. La ragazza confida che la famiglia Castro possiede molte abitazioni di lusso, un intero cayo (una piccola isoletta caraibica) dove trascorre i fine settimana a bordo di uno yacht, circondata da comfort, cibi e bevande. Ricorda una discussione con Fidel Castro sul prezzo ribassato durante una fiera per televisori ed elettrodomestici. Fidel non era d’accordo che si vendessero al popolo beni a prezzi scontati.

«I cubani che possiedono dollari ne devono spendere il più possibile» diceva. Secondo Fidel, chi maneggia dollari ne riceve dall’estero, oppure traffica con i turisti e in parte è vero, ma ci sono anche cubani che risparmiano sullo stipendio per comprare un televisore o una lavatrice. Dalmis discute molto con Fidel e questo fatto produce la rottura della relazione con il marito che viene costretto a divorziare. La ex moglie di Alex rivela che tutti i governanti ricevono soldi per vivere nel lusso e non soffrire le stesse mancanze del popolo. I veterani della rivoluzione fedeli al Comandante vengono trattati con tutti gli onori, sono una vera e propria casta privilegiata. I militanti del partito sfruttano la loro posizione e invece di fare gli interessi del popolo si lasciano corrompere dalle aziende con cui firmano accordi commerciali. «I funzionari di Stato sono tutti corrotti, dal più piccolo al più grande» confida Dalmis.

Il servizio della televisione di Miami in lingua spagnola è sconvolgente, mostra un popolo che non sopravvive con la libreta del razionamento, si ciba di riso e fagioli, vive in case fatiscenti e per contrasto una classe governante che non si fa mancare neppure il superfluo. Il video è accessibile su YouToube digitando la frase: La vita segreta di Castro. La visione fa crollare molti ideali.


Gordiano Lupi


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