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Incontro multimediale con le masche piemontes. Il 15 dicembre a Montà 
In viaggio con le masche tra Langhe e Roero
09 Dicembre 2006
 

Arriva al capolinea il viaggio multimediale delle masche patrocinato dalla Fondazione Roeroattiva di Montà e dall’Associazione Culturale Arvangia e sviluppatosi nell’arco temporale di tre anni con la registrazione di testimonianze nei paesi di Langa e Roero dove ancora oggi sono radicati racconti, credenze, superstizioni che hanno a che vedere con l’immaginario popolare contadino. Con la presentazione del dvd In viaggio con le masche tra Langhe e Roero si conclude idealmente il percorso etnografico di tradizione e costume che Beppe e Luciano Bertero, con la regia dell’avvocato Gianluca Costa e altri collaboratori hanno pazientemente tracciato sulle colline dove anticamente, insieme alle masche, aleggiava un’antica malora di ignoranza e credulità popolare. L’evento, molto atteso, è in calendario a Montà alle ore 20:45 di venerdì 15 dicembre presso il Centro Congressi “ExpoRoero” alla presenza di decine di persone che sono state, nel vero senso della parola, “compagni di viaggio e di avventura”.

La capacità dimostrata da operatori culturali e turistici, enti, associazioni e privati cittadini nel convertire leggende, tradizioni, credenze popolari e racconti di stregoneria in risorse di turismo magico è il filo conduttore dell’ardita impresa nata a Montà per iniziativa della Fondazione Roeroattiva. Si tratta dell’ennesima e sorprendente metamorfosi compiuta dalle fattucchiere contadine, quelle che in quasi tutto il Piemonte sono conosciute con il nome di masche, in grado di tornare protagoniste ogni volta che racconti e testimonianze recuperati dal sottosuolo della memoria offrono spunti per cene itineranti a lume di candela nei ristoranti con attrici-masche che compaiono tra una portata e l’altra, si nascondono nei vicoli del paese, diventano folletti che danzano attorno al fuoco, “settimine” pronte a leggere il futuro interpretando segni e indovinando presagi, oppure fanno finta di scappare inseguite da boia, frati e inquisitori che le rincorrono per condurle al rogo sulla pubblica piazza, con la cornice evocativa di nuovi adepti della musica occitana che ballano intorno al fuoco, sulle note di gruppi folk come I Servan di Robilante, i Pejte vàrda di Castino, il gruppo Mascateatrale di Boves o La masca veja di Novara. A Cortandone, Mombaldone, Marsaglia, Camerana, Montà d’Alba, Monteu e Montaldo Roero, Paroldo, Pocapaglia, Racca di Guarene, San Donato di Mango, Sinio, Valdieri e in tante altre località che hanno scoperto di essere patentate per il mistero vanno in scena ogni anno spettacoli di “espiazione”, riti di inquisizione capovolta presentati come «occasione per rivivere antichi racconti popolari, favole e aneddoti tramandati di famiglia in famiglia durante i ritrovi serali nelle stalle di campagna».

I turisti più curiosi ed esigenti nel nome delle masche hanno avuto modo di bere la barbera “Masche” di Verduno, cenare alla trattoria Salvetti di Paroldo scegliendo il menu dalle portate stregonesche, frequentare il disco pub “La Grotta degli Elfi” di Sant’Albano Stura dove i proprietari hanno ricamato un’eccentrica storiella per fantasticare su un’origine magica della struttura e di prendere parte a camminate e trekking lungo percorsi evocativi che in passato procuravano ai viandanti a contatto con le streghe delle colline ben altre emozioni. L’attuale accanimento terapeutico del territorio piemontese con la sua identità culturale a sfondo magico ha sicuramente nello studioso Donato Bosca, che da trent’anni a questa parte è artefice di imboscate culturali in ogni sperduto paese di Langa, Monferrato e Roero, la sua figura di riferimento.

Ha iniziato a scrivere sull’argomento nel 1979 con il volume Racconti di masche. Incontri ritrovati nel tempo, edito dalla Famija Albeisa, con padronage di Nuto Revelli. Nel 1988 il secondo libro Langa magica. Cento storie di masche tra finzione e realtà, editore Gribaudo. Nel 1993 il terzo, un Millelire di Stampa Alternativa di Roma, dal titolo Racconti dalle Langhe. Nel 2000 per l’editore Araba Fenice di Boves il quarto, con testi in lingua italiana e traduzione in tedesco a fronte, dal titolo Andar per masche. Nel 1999 con l‘editore Priuli & Verlucca di Ivrea inizia per la collana “Quaderni di Civiltà e di Cultura Piemontese” una collaborazione che, come nelle migliori tradizioni, diventa trilogia. Il primo volume Masche. Voci, luoghi e personaggi di un “Piemonte altro” attraverso ricerche, racconti e testimonianze autentiche, arrivato alla terza ristampa, è stato seguito nel 2001 da Mai dire masche. Racconti e storie tra immaginario e mito e nel 2005 dal volume Masca ghigna fàussa. Il mistero delle streghe piemontesi dalla veglia contadina all’analisi sociologica. In tutto fanno sette di cui sei esauriti, e l’ultimo, con le ultime copie ancora in commercio, prossimo alla ristampa. Proprio questo ultimo libro edito da Priuli & Verlucca per la collana dei Quaderni di Civiltà e Cultura Piemontese è, in realtà, un punto di arrivo rispetto ai numerosi percorsi di ricerca che dagli ambienti universitari si irradiano alle scuole, alle associazioni, ai cultori di tradizioni millenarie e ai curiosi di esoterismo. L’icona della “masca ghigna fàussa”, già trasformata in spettacolo teatrale itinerante dalla Compagnia di Oscar Barile, diventa per l’occasione una password per entrare in una dimensione di percorsi paralleli, spesso poco o nulla conosciuti, che si autoalimentano. Progetti interdisciplinari a livello di scuola dell’obbligo, tesine per gli studenti che preparano l’esame di maturità, esami universitari, tesi vere e proprie in antropologia, psicologia, sociologia, etnografia, per non parlare di dottorati e lauree di specializzazione presso università straniere.

Nel suo ultimo libro l’autore spiega come oggi letteratura, cinema e teatro si muovano tra caricatura e parodia, proponendo figure di masche sempre meno magiche e sempre più dimesse e reali. Per dirla con le parole di Cesare Pavese le masche di cui sovente si occupa la cronaca culturale e turistica piemontese sembrano vivere con pienezza, ridere e piangere, solo quando escono dallo stato di indifferenza che contraddistingue divinità e creature degli Inferi e, come gli uomini, si lasciano coinvolgere dai sentimenti. Una metamorfosi a 360 gradi che dal chiuso delle stalle dove si svolgeva la veglia contadina ha visto le masche affrontare le luci di una notorietà fino a ieri impensabile e “occupare” il territorio in senso non solo più metaforico.

Con il video In viaggio con le masche i percorsi di riscoperta intrapresi da Donato Bosca si spostano dalle pagine dei libri agli schermi nati per la proiezione delle immagini. La diffusione del dvd nato dalla sinergia tra Arvangia e Roeroattiva sarà seguita da analoghe iniziative per valorizzare altri contributi come il film del giovane regista torinese Pietro Giau, in concorso al “Film Festival di Torino” con il titolo Effetto masca e il documentario Una giornata con Donato Bosca parlando di masche, realizzato da Cornelio Cerato di Cuneo con la collaborazione del giornalista Piero Dadone. Intanto, a partire da febbraio 2007, il viaggio virtuale delle masche ricomincia, con due appuntamenti già in calendario al Fuori Porta di Cinzano, martedì 13 e a Paroldo venerdì 16 con l’imboscata dei magnin.

Per ricevere notizie sugli eventi prossimi venturi in tema di masche si può fare riferimento all’indirizzo di posta elettronica langamagica@virgilio.it.

 

Monica Pio

associazione culturale Arvangia


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