Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Angelo Andreotti. Il guardante e il guardato  
La Postfazione di Patrizia Garofalo
Angelo Andreotti (foto
Angelo Andreotti (foto 'la Nuova Ferrara') 
09 Dicembre 2015
 

Parole che si aprono ad immagini prima di essere dette, una sospensione dello sguardo e vibrazioni luminose che rimandano a Truffaut e Degas svelano fin da subito la valenza polisemica dell’atipico narrato.

Franco Patruno

 

il primo respiro si equilibra con l’ultimo. In mezzo c’è la vita, come noi la conosciamo.

Angelo Andreotti

 

Leggere questa raccolta è come avviarsi in un lungo viaggio durante il quale la parola si connota in una continua sospensione, e sfuma nel momento che preluderebbe l’avverarsi di un’azione. «Nel frattempo la luce radente della luna orla la notte modellando le ombre. Silenzio, eppure qualcosa si aggrappa all’aria in suoni che non dicono, ma raccontano» per suggerire altro, per accogliere la molteplicità della vita.

Angelo Andreotti coniuga il succedersi del tempo tra luci e ombre e nel compenetrarsi di entrambe. Odori, profumi e colori pervadono le pagine e stravolgono l’impianto tipico del racconto per farne parola poetica, musica e silenzio. Un’attenzione meticolosa ai particolari dona loro il diventare ogni volta filo conduttore e senso del testo: «Sulla sponda del letto c’è una vestaglia. L’ha sempre avuta e gliel’ha sempre vista dentro l’armadio, a casa, ma il senso di quella vestaglia in tutti questi anni lo comprende solo ora, […] strano contrasto: penombra nel corpo, e fresco; luce negli occhi, e caldo. Un brivido in mezzo».

Il tempo ineludibile della fine, i momenti che la precedono, l’addio e la memoria di ciò che è stato si avverano nel susseguirsi di molteplici piani d’ombra, dove le finestre impediscono al sole di entrare e all’intimità di perdersi nell’afa estiva. Un’intimità che non conosce parole, si addensa come nebbia nel silenzio entro il quale si coagulano pensieri, domande perse e un dolore che oscura ancor più la stanza («Pronuncia il nome, come per provarlo ancora una volta e il nome incide la sua lingua, la sua gola, le sue labbra, incide e brucia»).

È un parlare sommesso come una sequenza filmica che ferma stati d’animo, atmosfere rarefatte, silenzi non detti, messe a fuoco di gesti che da soli narrano il non-narrato, lo presuppongo, lo ricordano e sfumano poi nella luce e nell’ombra, nel parlare del vento, in sprazzi di gioia e di dolore profondo. È la vita nella sua essenzialità che l’autore offre al lettore, una mano che accompagna, un ricordo, una condivisione.

Si entra in punta di piedi nelle pagine di Angelo Andreotti e si procede quasi per incantamento: anche nello sguardo che coglie lo sciogliersi di una treccia davanti ad uno specchio, che riporta un viso avvizzito più dalle speranze tradite che dal tempo trascorso. E poi, in quello stesso racconto, un dipinto di Orfeo ed Euridice, di cui aveva tante volte fantasticato insieme al marito, la osserva mentre si corica con il volto rivolto verso la parte del letto vuoto. Ora è finalmente lei a guardare e segnare la fine di una storia come tante. Troppe.

In un altro racconto il tempo s’incunea nella pelle, una pelle che sfiorerà l’abisso del vivere nel ricordo perenne di una violenza: «Lei chiude le braccia a croce sul petto, come a coprire il seno, come a stringersi in un abbraccio [così] resta un solo vorace, insostituibile presente a contarle adesso il respiro, i battiti del cuore, e domani i passi, spiando e affiancando il senso del suo andare».

La compassione con cui l’autore accompagna il dolore di quel corpo e di quell’anima lacerata è così tangibile che la parola si impregna di una pietà che cura, abbraccia, condivide, soffre quasi a restituire la sacralità profanata. «Il silenzio accade solo in relazione a un’esperienza con l’altro, e anche con se stessi come altri da sé», scriverà l’autore molti anni dopo questa raccolta che nasce nei suoi anni giovanili.

Da queste pagine conservate per anni quasi celate “per troppo amore”, da questa parola che rende contigue poesia e prosa, parola e immagine, emerge quel silenzio complice nell’accogliere il mare d’anime che canta la nostra vita.

«Domani notte seguirà un altro sentiero, e in fondo a quel sentiero ci sarà un’altra casa con la luce accesa, perché c’è sempre una casa con la luce accesa di notte, in campagna. E una donna bionda con gli occhi neri, forse».

 

Patrizia Garofalo

 

 

Angelo Andreotti

Il guardante e il guardato

Introduzione di Flavio Ermini

Postfazione di Patrizia Garofalo

Book Salad, pp. 200, € 14,00


Articoli correlati

  Daniele Serafini. Là, dove l’orizzonte accade
  Vetrina/ Angelo Andreotti & Patrizia Garofalo. Pantografia marina
  Angelo Andreotti. A tempo e luogo
  In libreria/ Angelo Andreotti. Dell'ombra la luce
  Patrizia Garofalo. Note a margine del convegno di ecologia narrativa di Anghiari
  In libreria/ Angelo Andreotti. “Geometria della Rosa” di Giuseppina Rando
  Vetrina/ Angelo Andreotti. Dimmi di te
  In libreria/ Giuseppe Ferrara su “A tempo e luogo” di Angelo Andreotti
  Spot/ A Ferrara, Monica Pavani per “I Poeti dei poeti”
  Invito letterario: Angelo Andreotti. Il Guardante e il Guardato
  Ferrara. Angelo Andreotti: Di due pubblicazioni, una a fianco dell'altra
  In libreria/ Angelo Andreotti. A tempo e luogo
  Angelo Andreotti. Chi ha paura del giallo, del rosso e del blu
  Ferrara. Il silenzio dei violini alla Biblioteca Comunale Ariostea
  Annagloria Del Piano. Il guardante e il guardato di Angelo Andreotti
  Spot/ Ferrara: Duccio Demetrio per “I Poeti dei poeti”
  Angelo Andreotti. Le viol
  Recanati Art Festival à la culture
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “Dell’ombra la luce” di Angelo Andreotti
  Anticipazioni: Flavio Ermini. L’appello silenzioso dell’essere
  Spot/ Ferrara: Marco Munaro per “I Poeti dei poeti”
  In libreria/ Angelo Andreotti. Porto Palos
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “Nel verso della vita” di Angelo Andreotti
  Angelo Andreotti. Il silenzio e le parole
  Angelo Andreotti. POLAROID (1999)/ Pudore
  In libreria/ Silvia Comoglio. “Tra parola e mondo” di Angelo Andreotti
  Macerata, 1° aprile. “Il Guardante e il Guardato” di Angelo Andreotti
  In libreria/ Giuseppina Rando. Il cuore segreto delle cose
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Tra parola e mondo” di Angelo Andreotti
  Istituzioni/ Accademia del Silenzio. 'Scuola estiva' ad Anghiari, fine agosto
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Custode di dune” di Lucia Boni
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “A tempo e luogo” di Angelo Andreotti
  Ferrara: Un invito, “A tempo e luogo”
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Dell’ombra la luce” di Angelo Andreotti
  “Il guardante e il guardato”
  Spot/ “I Poeti dei poeti” per I lunedì a casa di Ariosto
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy