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Comunità montane e nuove province
02 Maggio 2007
 

Di un mese datata, ma tuttora interessante per il nostro dibattito, dal mensile 'l Gazetin prendiamo questa “lettera al direttore” quale contributo all'iniziativa di sensibilizzazione che abbiamo inaugurato ad inizio d'anno: «Aggregare e fondere i Comuni e abolire subito le Comunità montane».

 

 

Caro direttore,

ho seguito l'altra sera la puntata che la Gabanelli (“Report”, su Rai Tre, ndr) ha dedicato alle nuove province: quelle istituite in Sardegna con legge regionale, quelle istituite –attraverso scambi di favore maggioranza/opposizione– sul finire della scorsa legislatura e... quelle istituende, in base alle numerose proposte di legge già presentate nella nuova. La trasmissione faceva un po' di conti dei costi, sia per strutture e personale che per le poltrone di assessori e consiglieri. Lascio immaginare, a chi non è capitata la fortuna di vedere il veramente interessante (e istruttivo) programma, il quadro che ne è uscito... Sul finale, a mo' di chiosa, l'intervento della ministra Lanzillotta sul suo progetto di riforma delle Autonomie locali: sembrava fosse il ministro di un altro Paese, che con quello fotografato nel programma non aveva nulla a che fare!

Mi siete venuti in mente voi del Gazetin, questo suo bel giornale, coi vostri bei discorsi dei comuni da unire e delle comunità montane da abolire. Ma chi vi ascolta? E, per caso, qualcuno ascolta la Gabanelli?

Io, sia ben chiaro, di politica non mi intendo, ma ben capisco che questo genere di cose finisca per apparire come la lotta contro i mulini a vento. Eppure, è lì da vedere che le comunità montane, per esempio, prima le tolgono e meglio fanno e anzi sarà sempre troppo tardi. Cosa ci stanno a fare? E perché, poi, devono avere tutti quei soldi da spargere a destra e manca senza che debbano risponderne a qualcuno (se non forse ai loro padrini politici)? Chi elegge quegli amministratori di pubblico denaro? Perché hanno bisogno di sedi sempre più grandi, nuove strutture, sempre più personale?

Lo so che questo genere di discorsi rischia di finire nel qualunquismo. Per questo la faccio breve e anzi la chiudo qui. Ho solo voluto comunicare un mio pensiero, che mi è stato stimolato, come ho detto, dalla trasmissione televisiva... Comunque, fate bene a insistere su queste cose: non dicevano, i nostri vecchi, che a furia di buttar su acqua un po' bagnati restano anche i muri?

Un caro saluto e grazie per l'ospitalità, se riterrà di darmene.

G. S.

Sondrio, 03/04/2007

 

Per chi volesse esprimersi su questo argomento, ricordiamo che è ancora disponibile anche il sondaggio di Tellusfolio.

 

(da 'l Gazetin, aprile 2007)


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