Martedì , 19 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Sciascia, Welby, Pannella, i temi della vita e della morte
03 Gennaio 2007
 
«È stata una decisone improvvisa e sorprendente anche per me. Ero fermamente deciso a non entrare in nessuna competizione elettorale, con nessun partito, con nessuno dei partiti che potevano interessarmi, che sono una ristrettissima area, peraltro». Così raccontava Leonardo Sciascia a chi gli chiedeva come mai aveva accettato la candidatura nelle liste radicali, per quelle elezioni – era il 1979 – contrassegnate dal simbolo della Rosa nel Pugno. «Poi mi sono incontrato con Pannella», aggiungeva Sciascia, «ed è accaduto questo fatto imprevisto della mia accettazione».
Fatto imprevisto, ma meno sorprendente di quanto, a prima vista, poteva sembrare. Lo stesso Sciascia dava a quel suo SÌ una spiegazione che si ricava da quello che pensava nei minuti in cui Pannella, volato a Palermo, gli chiedeva di scendere in campo in prima persona. «Io pensavo», raccontò poi Sciascia, «a quel dialogo di Boris Pasternak con Stalin, per telefono. Una volta Pasternak aveva chiesto di parlare con Stalin per perorare la causa di Mandelstam, il poeta che era stato arrestato. E una sera suona il telefono. Pasternak va a rispondere ed era Stalin. Parlano di Mandelstam, molto duramente da parte di Stalin, e poi ad un certo punto Pasternak dice: vorrei incontrarvi. E perché?, domanda Stalin. Per parlare della vita e della morte, dice Pasternak; e a questo punto sente il telefono che si chiude. Stalin non voleva parlare della vita e della morte, si capisce». Finisce il racconto, e Sciascia conclude: «Ecco: io ho pensato che bisognava parlare della vita e della morte, in questo paese». E infine: «Io penso che Pannella intenda la democrazia nel senso pieno, totale della parola: parlare con tutti. So che l’unica cosa che si muove, nel senso della vita contro la morte, in questo paese, sono i radicali…».
 
Le cose della vita e della morte, dunque. Quelle cose di cui Pannella parla in uno dei suoi scritti più belli, la prefazione al libro di Andrea Valcarenghi Underground a pugno chiuso, la cui eccezionalità non per un caso viene colta da Pier Paolo Pasolini: quel passaggio, per esempio, dove scrive dei racconti che si fanno in cucina o nelle camere da letto, quando si vuole essere onesti, si vuole capire ed essere capiti…Quel “privato” che tante volte diventa “pubblico” e “politico”. Sciascia di quei temi seppe parlare, da deputato. Si pensi all’“Affaire Moro”, che restituisce al Moro sequestrato e prigioniero delle Brigate Rosse quella dignità e quella moralità che il partito non della malintesa fermezza e in realtà dell’immobilismo, gli aveva voluto togliere.
Quando Piergiorgio Welby, in uno dei suoi ultimi scritti, ha tracciato un parallelo con Moro, entrambi prigionieri ed entrambi privati della loro libertà, c’è chi non ha trattenuto una smorfia di fastidio, ed ha manifestato il suo dissenso. Eppure mai accostamento è aderente a quello che è accaduto, accade. Entrambi prigionieri, ma non solo. Moro scriveva le sue lettere dalla “prigione del popolo” e i suoi sedicenti amici, quelli che ben lo conoscevano, si mobilitarono per certificare che quello che scriveva non era il vero Moro; che sua era la calligrafia e la mano, ma di altri era la volontà; e che comunque si trattava di un plagiato. Così per Welby: con grande eleganza persone di ostentata fede e nessuna misericordia, hanno gridato che Piergiorgio era strumentalizzato; che non era lui pensare, a dire, a scrivere quello che pensava, diceva, scriveva…
 
I temi della vita e della morte: sono quella lunga teoria di argomenti “veri”, quelli che lasciano il segno. È l’aver saputo lasciare il “segno”, è l’aver saputo diventare voce e corpo di argomenti “veri”, quello che non hanno perdonato e non perdonano a Luca Coscioni e a Piergiorgio Welby; e non hanno avuto pudore e ritegno nel mostrare il loro volto senza misericordia; e hanno rivelato a quale livello di malvagità oggi sono capaci di arrivare, in piena coerenza con “ieri”.
I temi della vita e della morte, e gli argomenti “veri” sono quelli per i quali da centinaia di ore Pannella non mangia e non beve. E si può ben immaginare il tipo di commento che circola nei palazzi della politica e nelle redazioni dei giornali, delle televisioni: “Uffa, questo Pannella! Ma che vuole, che fa, che dice? Ancora con questi digiuni, con questi ricatti, non è mai contento…”.
Già: che dice, che fa, che vuole Pannella? Perché di lui non si può udire la voce in televisione, perché nei suoi confronti è stata emanata la legge non scritta, ma ferramente applicata, che non può parlare in diretta? Perché non si organizza un “Porta a porta”, un “Ballarò”, un “Matrix”, un come diavolo si chiama la trasmissione del duo Santoro-Travaglio, sui temi, le proposte, il dire e il fare di Pannella? Su quegli argomenti “veri” che sono i temi della vita e della morte? Non è molto diverso, quello che accade oggi, da quel che accadde nei giorni del rapimento Moro e poi del giudice Giovanni D’Urso. Oggi Pannella e i radicali non hanno voce, mentre si diffonde e pubblicizza come meglio non si potrebbe fare ogni proclama e impresa di mullah assassino e terrorista; e ieri Pannella, Sciascia, i radicali non avevano voce; mentre veniva pubblicato integralmente ogni documento dei terroristi (meno, beninteso, quelli alla cui pubblicazione i terroristi avevano subordinato il rilascio di D’Urso).
 
C’era una P2 e una P38, “ieri”, con le loro logiche assassine e criminali, alla base di quel comportamento, di quei silenzi, di quelle chiusure. Oggi quale altra, ben più micidiale P2 e P38 sta operando e opera? “Oggi” come “ieri”, e come Stalin con Pasternak, quello che temono è il poter parlare dei temi della vita e della morte, dell’essere onesti, del capire e farsi capire. Ed è davvero grande la responsabilità della stampa e dei giornalisti; ed è su banchi di prova come questo che si gioca libertà, indipendenza e democrazia, assai più che su un contratto che da anni non si riesce a siglare. In altri tempi giornalisti, commentatori e intellettuali seppero levare la loro voce dissonante rispetto a quello che si voleva fosse e si faceva. Ma erano, appunto, altri giornalisti, altri commentatori, altri intellettuali. E, in definitiva, altri tempi. Verrà un giorno in cui di questi silenzi, di queste inerzie, di questa incapacità di insorgere e reagire, saremo chiamati a dar conto.
 
Gualtiero Vecellio
(da Notizie radicali, 2 gennaio 2007)

Articoli correlati

  Marco Pannella sospende dopo 183 ore lo sciopero della sete e prosegue quello della fame
  Pena di morte. Zamparutti: i numeri per vincere all’Onu sulla moratoria
  Pena morte. Straordinaria adesione da tutto il mondo all'appello per la Moratoria subito
  Radicali occupano la sede Rai di Viale Mazzini. Annunciata per domenica 3 giugno una manifestazione
  Moratoria sulla pena di morte. «Contro la strategia del rinvio»
  Moratoria universale delle esecuzioni capitali. Perché, da oggi, sciopero della sete
  Valter Vecellio. Moratoria. A prescindere dal risultato…
  Iran: droga e pena di morte. Grazie alla collaborazione dell'Italia?
  Susanna Ricci. Il rapporto di Nessuno Tocchi Caino sulla pena di morte nel mondo
  Piero Capone. Punto economia. Primavera radicale
  Anche Formigoni dopo Bresso e Chiamparino...
  Pena di morte. Governo battuto all’unanimità alla Camera su moratoria Onu
  Pena di morte. L'Italia aiuta l'Iran a condannare i propri cittadini al patibolo. Interrogazione
  Pena di morte. Radicali: sconfitto l'anno del mai
  Moratoria esecuzioni capitali. Lettera alla Merkel consegnata al Console tedesco a Milano
  Matteo Mecacci. Da Roma un altro passo verso la Moratoria
  Marcia di Pasqua per la Moratoria delle esecuzioni capitali
  Non c’è solo il digiuno della “sporca dozzina”...
  La Moratoria all’ONU. La parola a Prodi
  Romano Prodi. Moratoria pena di morte: è giunto il momento del “fare”
  Moratoria, sciopero della fame e della sete di Pannella
  Moratoria esecuzioni. Aspettando insieme il voto al Palazzo di Vetro
  La pena di morte nel mondo. Presentazione del Rapporto 2007 di “Nessuno tocchi Caino”
  Moratoria. Anche il Dalai Lama si appella a Prodi
  Pena di morte, Genova. «Grazie sindaco Vincenzi»
  Moratoria. Matteo Renzi: «Un’iniziativa nel segno della nonviolenza gandhiana»
  Moratoria. Veltroni: «Voglio dar vita ad una presa di posizione dei sindaci delle città europee»
  Pena di morte. Mandato unanime del CAGRE all'Italia e alla presidenza Ue per preparare il testo di risoluzione sulla Moratoria, da presentare all'Onu
  Pena di morte. Dai sindaci europei un appello per la moratoria delle esecuzioni
  Moratoria pena di morte. Lo sciopero della fame a oltranza prosegue
  Pena di morte. Radicali in sciopero della fame a oltranza per la Moratoria all’Onu subito
  Marco Pannella. Quando lo Stato è il vero Caino
  “Vivo!” Kenneth Foster: la sua storia e la nostra storia
  Mellana. Pena di morte
  Pena di morte. Oggi conferenza stampa, domani diretta dalla sede radicale per il voto sulla moratoria
  Rai. Continua l'occupazione di parlamentari e dirigenti radicali della sede di Roma
  Valter Vecellio. Moratoria Sciopero della fame Informazione. Lo stato dei fatti
  «Moratoria, laicità-temi etici, giustizia, costo della politica, Turchia Israele e Marocco nell’UE»
  “Moratoria della pena di morte anche per Tareq Aziz”
  Cappato. Parlamento Europeo imbavagliato riuscirà ad esprimersi su Pena di Morte a Saddam?
  Pena di morte: Nessuno Tocchi Caino lancia appello per una moratoria già da questa Assemblea generale
  Pena di morte. Da stasera al 10 ottobre la Mole Antonelliana sarà rossa
  Moratoria: una vittoria del diritto e della vita, di tutti
  Pena di morte, Pannella e Cappato: anche il Parlamento Europeo chiede una moratoria subito
  Pena di morte. Raggiunto l'obiettivo della correzione di marcia sulla campagna per la Moratoria
  Paul Kagame. Perché il Ruanda ha abolito la pena di morte
  Pena di morte. I Radicali chiedono all'Ue di rispettare gli impegni presi e di sostenere la moratoria
  Benedetto Della Vedova. Sulla moratoria delle esecuzioni capitali
  Pena di morte: Bravo Prodi, ma ora non ti fermare
  Pannella: oggi un evento politico senza precedenti nella storia del Parlamento Europeo
  Moratoria delle esecuzioni capitali all’ONU
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.6%
NO
 27.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy