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Alfredo Mazzoni. Non firmo! Anzi non ho firmato... 
A proposito della strada di collegamento tra gli alpeggi in Val Tartano (So)
(foto di Michele Sansi)
(foto di Michele Sansi) 
17 Marzo 2013
 

Entratura sincera ma necessaria per sviluppare il mio ragionamento sulla proposta del Comune di Tartano di costruire una strada agro-silvo-pastorale (!) che colleghi quasi tutti i maggenghi e gli alpeggi della Val Tartano. Al di là del conflitto di interessi (mi pare che la proposta sia venuta da un assessore del comune, anche impresario edile...!!!) che potrebbe esserci...

Molti anni fa, quando il lavoro e soldi giravano, ci fu una grossa polemica a livello culturale tra chi sosteneva le seconde case in montagna e chi no. Vi ricordate? Anche allora da Bastian cuntrari, fui favorevole al… “mattone selvaggioin montagna. Motivai la mia scelta col fatto che questa soluzione era preferibile alla desertificazione del territorio montano. Furono fatte molte battaglie e l'economia ne trasse comunque qualche vantaggio. Poi norme sempre più... verdi rallentarono la... cementificazione. In questo critico periodo... economico, credo che solo il magnate di turno possa riuscire a costruire ancora qualche villetta... Qualcuno mi deve dire però come fare a far ripartire l'economia, se non investendo e rischiando. Per intenderci, nella vita le scelte che si compiono sono (a mio modesto parere) una questione di alternative: il male minore, la spesa minore (che poi c'è il dettochi più spende meno spende... però, se non ce li hai i soldi...), e così via. Come allora, in questo caso è lo stesso: il mantenimento tal quale del paesaggio e della natura incontaminata o una comodità e una qualche possibilità di un altro tipo di sviluppo della vallata e in questo caso della Val Tartano...

Forse qualche alpeggio nuovamentecaricatoanche se organizzato e gestito differentemente da quelli del secolo scorso, un Rifugio, una pista ciclabile...; o gande deserte dove le marmotte scavano le loro tane e si mettono in bella mostra per quegli ambientalisti amanti della fotografia e della cinepresa? Spesso nella vita occorre scegliere! È vero anche che, se quel che scegliamo oggi ci pare giusto, tra qualche decennio potrebbe rivelarsi un errore... Mi viene in mente la Superstrada Lecco-Colico e le discussioni sulla sua utilità. A quei tempi, parlo di almeno trent'anni fa, io ero contrario. L'amico William ora del WWF, favorevole. Venti anni dopo, lui contrario sulla costruzione delle seconde case in montagna e io favorevole. Tre decenni dopo lui probabilmente ha firmato o avrebbe firmato la petizione e io no. È l'economia che manda avanti il mondo. La politica può solo compiere scelte o... limitare i danni. La “transorobica” Albaredo – Bergamo ha salvato la valle del Bitto di Albaredo. La strada ('n pügn 'n di occ) che porta da Pescegallo sull'alpe Pescegallo Lago ha impedito che questo alpeggio fosse abbandonato... La pista forestale che collega i maggenghi del Cèch da Cino ai maggenghi del Ponte del Passo in Val Màsino è esteticamente un obbrobrio, ma probabilmente molte stalle o case sono state ristrutturate, magari l'erba di qualche maggengo ancora tagliata, durante le ferie qualche giorno di vacanza è stato trascorso nelle baite della propria gioventù o degli avi e genitori. Qualche bosco in più tagliato. Se qualche incendio “parte”, sarà più facile spegnerlo se la località è raggiungibile coi mezzi dei Vigili del Fuoco. E poi chi va in montagna e... consuma? Chi ha un reddito; perché il giovane escursionista, l'ambientalista, si “porta dietro” il panino e beve l'acqua del ruscello e percorre i vecchi sentieri e le vecchie mulattiere. Magari passa dai pastori per un saluto a dal Rifugio per un caffè.

Ma che compera i prodotti del contadino o dell'alpeggio, che fa girare l'economia insomma, è chi può permettersi il pranzo comodamente seduto. Col senno di poi: chi ci dice che se 'sta strada fosse stata costruita trent'anni fa, gli alpeggi della Val Tartano sarebbero stati quasi tutti abbandonati? Io credo comunque che questa strada di collegamento tra le abbandonate “terre alte” della Val Tartano non sia l'ennesima speculazione, ma un investimento (perché rimette un po' in moto l'economia) per i cittadini tutti.

 

Alfredo Mazzoni

(da 'l Gazetin, marzo 2013)


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