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Energia. L'Autorità è per il mercato o per i monopoli? 
Interrogazione al ministro dello Sviluppo economico
12 Dicembre 2007
 

Il 10 dicembre scorso si è avuta la fusione tra Aem Milano e Asm Brescia. Il Presidente dell'Autorità per energia elettrica e gas, Alessandro Ortis (foto), plaudendo l'evento, ha dichiarato che le fusioni sono «un elemento positivo perché assicurano sinergie, più capacità competitive ed efficienze, in grado di generare maggiori benefici per i consumatori». La liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica prevede che sono libere le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica.

Secondo un comunicato stampa dell'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) fusioni e aggregazioni sono misure che portano verso un gestore unico del servizio sul territorio, proprio il contrario di ciò a cui dovrebbe dedicarsi la stessa Autorità. Per l'Associazione dei consumatori, il presidente Ortis ha usato parole che andrebbero bene per chi auspica un ritorno ad una statalizzazione che, in quanto portatrice di un interesse unico nazionale, dovrebbe garantire qualità, servizio ed economicità, ma così non è anche per il nostro Parlamento, che ha istituito l'Autorità proprio con la funzione di sovrintendere al passaggio dal monopolio al mercato, ritenuto più funzionale agli interessi economici dello Stato e dei consumatori. Le dichiarazioni del Presidente Ortis non vanno, quindi, nella direzione della liberalizzazione del settore energetico, anzi l'invito a sviluppare aggregazioni e fusioni sembra decisamente fuori luogo e contrario alle politiche decise dal Parlamento. Il caso in questione della fusione tra Aem Milano e Asm Brescia non riguarda un monopolio nazionale, ma sicuramente, diminuendo le offerte nella specifica zona, fa scegliere meno il consumatore e deperire qualità e prezzi. Per capire come il nostro mercato sia abbastanza al rallentatore, si consideri anche un'elaborazione AEEG su dati Eurostat: i prezzi finali dell'energia elettrica per un consumatore domestico tipo, in Italia sono aumentati dal gennaio 2006 al gennaio 2007 del 10,5% mentre nella Comunità europea l'aumento medio è stato del 9%.

Per questo insieme ai deputati radicali della Rosa nel Pugno rivolgo al ministro per lo Sviluppo Economico un'interrogazione per sapere se ritenga che le dichiarazioni citate del presidente Ortis non siano in contraddizione con le politiche di liberalizzazione del settore energetico e, in caso affermativo, come intenda procedere.

 

Donatella Poretti

 

 

Qui il testo dell'interrogazione


 
 
 
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