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Vincenzo Donvito. Appello ai taxisti 
Taxi e liberalizzazioni: ha ragione l’Antitrust ed hanno torto le corporazioni
12 Marzo 2017
 

Firenze – L’Antitrust, rivolgendosi a Governo e Parlamento con una segnalazione, è stata molto chiara: la legge è ormai vecchia e occorre una riforma, che alleggerisca l’attuale regolazione, equiparando taxi e ncc (noleggio con conducente) e facilitando servizi più innovativi e benefici per i consumatori (tipo Uber); ed ha anche indicato la costituzione di un Fondo per compensare gli attuali monopolisti. All’indomani della calata di brache del Governo di fronte alle violenze dei taxisti, dando loro conferma del monopolio, anche se ancora da definire nei particolari, questa dell’Antitrust è una presa di posizione importante.

Non è la prima volta che questa Autorità dà indicazioni del genere alle istituzioni che devono decidere… e non sarebbe la prima volta che non fosse presa minimamente in considerazione.

Vivendo nel mondo delle corporazioni, queste ultime, invece di cercare di capire… è di oggi una nota della Cgil: “Il Governo prenda le distanze dall'Antitrust, dia un segnale chiaro, altrimenti le categorie interessate faranno sciopero”.*

Delirio di onnipotenza? Probabile, visto che ogni volta che hanno manifestato questo turbamento, le autorità nazionali e/o locali, hanno sempre accolto le loro richieste. C’è da dire che, rispetto a sfacciataggine ed espliciti ricatti, questi della Cgil non sono secondi a nessuno. Ma è così. Ne prendiamo atto. Ci basta -anche per far capire la differenza- non cadere così in basso, noi che pensiamo e auspichiamo il preciso contrario. E cerchiamo di portarli alla ragione, ricordando loro che alla storia e all’economia che avanza non si può far loro una pernacchia, dire una parolaccia, dare un calcio, andare dal ferramenta a comprare spranghe e pugni di metallo da portare poi in piazza… No! Non si può! Ossia, possono anche continuare a farlo e raccontarlo la sera al desco delle loro famiglie e dei loro figli, ma se vogliono essere ascoltati e considerati, è bene che sappiano che prima o poi ci sarà qualche decisore istituzionale che non li ascolterà; e anche se questo non è dietro l’angolo, visto che gli attuali decisori sembra che abbiano orecchie solo per loro e i loro metodi incivili, non ci vorrà molto tempo. O forse credono che la nostra penisola si stacchi dalla Terra e vada verso Marte? No, non lo credono.

E allora care associazioni di taxisti (Cgil in modo particolare, visto il caso) fate tesoro di quanto vi viene ricordato dalla massima Autorità italiana in economia di mercato: non vi sta trattando male, ha previsto anche come compensarvi per tutti quei soldi a nero che avete usato per pagare licenze che ufficialmente costano qualche decina di euro… che volete di più. Certo, crediamo di aver capito il di più che volete, ma ragionateci sopra: i vostri figli (a cui in diversi sperate di potere lasciare le vostre licenze) troveranno un mondo ancor più diverso da quello di oggi che -in tutto- respinge le vostre istanze conservative, troveranno un mondo ancor più respingete il potere delle corporazioni. Volete continuare a non affrontare oggi il problema e farlo esplodere domani nelle mani dei vostri figli? Siete così incoscienti e violenti, anche verso i vostri figli? Oggi è più semplice -e conveniente per voi (proposte Antitrust)- affrontare di petto la vetustà del vostro lavoro e trovare una soluzione di superamento… domani, per i vostri figli, sarà molto, ma proprio molto più difficile.

Se non ve ne frega nulla del domani e del domani dei vostri figli, continuate pure, ma sappiate che stesi per terra ad impedirvelo troverete sempre noi e i tanti -in crescita- che auspicano la fine del vostro monopolio. E sembra -storia docet- che sul lungo periodo siano più efficaci quelli che si stendono in terra che non quelli che usano bastoni e pugni di metallo.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

* Lancio dell’agenzia stampa Agi di ieri: «Il Governo prenda le distanze dall'antitrust, dia un segnale chiaro, altrimenti le categorie interessate faranno sciopero». Lo afferma il coordinatore nazionale di Unica Cgil, Nicola Di Giacobbe, commentando la proposta di riforma del settore della mobilità non di linea avanzata dall'Antitrust. «L'Autorità» ha aggiunto Di Giacobbe «si schiera a favore del caporalato tecnologico». Il sindacalista si riferisce alle aperture dell'Antitrust a una regolamentazione minima anche di UberPop.


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