Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Adriano Sofri. Così uno sfratto trasforma il radicalismo da prassi nonviolenta a dottrina 
Dal congresso di Rebibbia alla scissione
11 Febbraio 2017
 

Dalla “piccola posta”

su Il Foglio di oggi

(da segnalare la chiusa al pezzo)

 

 

Non ho più detto né scritto una parola sui radicali, chiamiamoli all’ingrosso così. Non avrei saputo decidere, se rallegrarmi che non fossero andati oltre nel corpo a corpo reciproco o lamentare che non avessero ancora provato a rimettere insieme i cocci. Ieri, in qualità di iscritto, credo (sono iscritto per l’anno scorso e quello in corso) ho ricevuto una lunga lettera “urgente” del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito in cui si annuncia il regolamento di conti finale. Dopo un ripetuto avvertimento sul turbamento che la lettera avrebbe suscitato nel lettore o nella lettrice e una argomentazione delle accuse di slealtà rivolte a Radicali Italiani, la lettera riassume le misure pratiche che i suoi firmatari stanno per attuare: in sostanza, l’esclusione di Radicali Italiani dalla sede storica di via di Torre Argentina e la “ridiscussione del palinsesto” di Radio Radicale, al fine di “potenziarne la presenza del Partito Radicale”. La lettera sarà, se non è già, facilmente accessibile, e rinvio alla sua lettura diretta per non rischiare qui di darne un sommario troppo parziale. A me, nella sostanza, sembra significare la liquidazione finale della vicenda radicale come l’abbiamo conosciuta e frequentata. Forse era inevitabile dopo la morte di Marco Pannella, ma non era inevitabile che avvenisse così, sia prima che dopo la sua morte. I dirigenti del Prntt lamentano fra l’altro che la separazione e la contrapposizione fra le due denominazioni principali (ce ne sono anche altre, per giunta) provochi una confusione in chi simpatizza o vuole aderire al Partito Radicale, e crede di farlo aderendo a Radicali Italiani.

Questo è molto probabile, e la questione somiglia infatti a uno scioglilingua. La conduzione di Radio Radicale è stata in tutto questo periodo un esemplare sforzo di equilibrio al bordo dell’equilibrismo. In questa confusione si sarebbe però potuto vedere un’occasione per rimescolare le carte: ora che per appurare “con chi sta” il mio vecchio amico Bandinelli o il mio vecchio amico Spadaccia, devo fare una piccola ricerca. (Non ve lo dico: fate una piccola ricerca, e ditemi se è normale). I dirigenti del Prntt riconoscono ripetutamente, nella lettera, il diritto “politico” dei loro ex compagni a perseguire le scelte in cui credono: imputano loro una violazione statutaria, rispetto alle decisioni prese dal Congresso straordinario dello scorso settembre. Quel Congresso, formalmente indetto, apparve ad alcuni un colpo di mano o comunque uno strappo per forzare la separazione dei “pannelliani” dai “boniniani” – per usare le scipite categorie correnti. Ebbe il pregio di svolgersi dentro il carcere di Rebibbia, con una ingente partecipazione di detenuti, anche ergastolani, e di autorità del ministero della Giustizia, e il difetto di trascurare largamente temi e persone “transnazionali”, che di quel partito erano stati la principale ispirazione, e in una situazione internazionale che ne accentuava l’urgenza. (Sostituendoli con l’iniziativa diplomatica sul diritto alla conoscenza che, comunque se ne pensi, è altro affare). Entro quei tempi, e con le risorse (non) disponibili, non sarebbe stato materialmente possibile un “vero” congresso transnazionale: ma era proprio questa l’obiezione avanzata da chi raccomandava tempi e preparazione diversi, che non facessero del Congresso straordinario una sostanziale ripetizione di quello di Nessuno tocchi Caino nel carcere di Opera. Conto di non dover spiegare quanto mi stia a cuore la condizione delle carceri e dei detenuti.

Paradossalmente, quei temi e quelle persone transnazionali sarebbero stati molto più al centro delle iniziative e del congresso di Radicali Italiani, in una specie di inversione. Al Congresso di Rebibbia molti radicali storici e nuovi mancarono semplicemente di partecipare. La presidenza del Prntt fa appello alla conclusione della maggioranza di quel Congresso straordinario e ai diritti spettanti ai titolari della Lista Pannella per spiegare le proprie decisioni. Al tempo stesso, ne fa risalire la sostanza alla fedeltà al magistero e alla memoria di Marco Pannella, ricordando che dei radicali si erano opposti politicamente già quando era in vita. L’argomento, che fa di loro i “veri radicali”, e degli altri degli apostati, o degli impostori e almeno dei profittatori, è di sostanza politica e non formale, ma rischia di fare di Pannella non l’esempio vissuto di una prassi bensì il testatore di una dottrina. Non mi figuro che lo strappo sia rattoppabile. Oltretutto non sarei né capace né disposto a trasformare il mio sostegno ai radicali in un impegno militante, e questo toglie credito alle mie opinioni. So che le insofferenze che crescono in una lunga vita comune di pochi per grandi speranze possono diventare invincibili e infiammare odi personali. È la smentita più incresciosa al tentativo di essere noi stessi il cambiamento che ci auguriamo di vedere nel mondo.

 

Adriano Sofri

(da Il Foglio, 11 febbraio 2017)


Articoli correlati

  Conclusi a Tunisi i lavori del Consiglio generale del Partito radicale noviolento tt
  Vetrina/ Patrizia Garofalo. Se le parole potessero...
  Maurizio Turco. “Non molliamo!” Assemblea del Partito Radicale
  Tunisi. Bonino, Pannella e Perduca incontrano Ministro Kefi
  Davvero sono i popoli che non vogliono gli Stati Uniti d'Europa?
  Ivana Cenci. Albert Camus, Né vittime Né carnefici - 5.
  Francesco Pullia. Chianciano, un congresso per restituire pregnanza alla politica e al diritto
  Le 8 proposte di legge di iniziativa popolare del Partito Radicale
  Libertà e nonviolenza ovunque!!!
  Convocato il 39° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito
  Paolo Ruffilli. Tutto il possibile
  Radicali Milano. Tavoli, leggi, matrimoni e congressi
  Gianfranco Spadaccia. Il Partito della nonviolenza, della democrazia e dei diritti umani
  La marcia di Pasqua per l'amnistia
  Marisa Cecchetti. “Guerra in Cecenia” di Francesco Bigazzi
  Mario Calabresi. Spingendo la notte più in là
  Gianfranco Spadaccia. Caso Pinelli
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 6 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy