Mercoledì , 24 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Roberto Malini. Come si diventa poeti?
14 Aprile 2013
 

Milena, giovane romena, mi ha inviato alcune poesie e mi ha chiesto se, a mio avviso, ha talento e come si diventa poeti. La ragazza ha un linguaggio fresco, un buon senso del ritmo e la giusta sensibilità per scegliere le parole e unirle in un verso, in una strofa, in una lirica. Le ho risposto che madre natura le ha fatto dono dei semi e di un pezzetto di terra fertile, sulle rive del fiume della poesia. Le ho scritto che per essere così giovane, ha lavorato bene e qualche germoglio comincia a intravvedersi nel giardino del suo futuro. Però l'ho anche avvertita (lo faccio sempre, con i giovani poeti) che la poesia è una strada lunga, piena di sassi e di buche, difficile. Si percorre il pezzo iniziale con l'entusiasmo di chi si innamora per la prima volta. Ma questa è passione, non è ancora poesia. Si ammirano i fiori degli altri giardini e si scelgono poeti affini, colpiti dalla profondità delle loro anime, dalla bellezza del loro canto. Li si cerca, li si imita, si ascolta la stessa musa. Si scrivono poesie con il cuore gonfio di emozioni e gli occhi pieni di lacrime. Ma questa è scuola, non è ancora poesia. Si chiude una parte di sé nel tempio della devozione, si impara a lavorare con la "lima", si comincia a distinguere le luci dei diamanti dai bagliori del quarzo, del vetro. Ma questo è lavoro, non è ancora poesia. Si è stanchi. Si rinuncia. Ci si sente lontani dalla fonte del bello e del buono. Si esce dalla strada, ci si perde nel bosco delle parole, si affondano i piedi nel fango o nel pietrisco della vita. Si prega. Si urla. Si sente il canto diventare un lamento e poi uscire da sé, percorrere mille volte il giro del mondo, fino a trasformarsi in una raffica di vento tagliente che ci sferza il viso, ci getta a terra, ci fa a brandelli l'anima.

Poveri, abbandonati, soli, derisi, emarginati come mentecatti, con le mani vuote e i piedi feriti per il tanto camminare, si alza per un attimo lo sguardo da terra e ci si accorge di essere ancora sul bordo della lunga strada. Però non ci sono più sassi, non ci sono più buche. Ed ecco, in fondo, la Città dei Poeti, con le sue guglie d'oro! Allora si sente rinascere nel proprio animo il canto e questa, Milena, è finalmente Poesia!

 

Roberto Malini


 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 73.0%
NO
 27.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy