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Bruna Spagnuolo: “Mamma e papà” come fantasmi da cancellare
28 Marzo 2008
 

Il tempo dei valori da seguire come bandiere è tramontato, insieme alle mani callose dei genitori stanchi e savi, che moltiplicavano le briciole e l’amore con cui sfamare i loro bambini, e alle certezze sicure che scandivano la vita sul ritmo delle stagioni… L’alba dei valori-sabbie mobili fa impallidire le aurore accecanti e canterine e indebolisce i battiti del cuore…

 

In Gran Bretagna si vuole vietare nelle scuole l’uso dell’espressione “mamma e papà”, perché potrebbe insegnare ai ragazzini che la famiglia normale è formata da madre, padre e figli. Ciò “sarebbe offensivo” per le famiglie con due padri e/o due madri. La società occidentale sta dimenticando il buonsenso, forse, ma sta sicuramente dimenticando le precauzioni necessarie al rispetto di quella parte di umanità che si chiama infanzia e che rappresenta il futuro del mondo. Gli adulti di oggi, spinti da condizionamenti contingenti, sottovalutano l'effetto rebound terribile a lunga scadenza che le loro azioni racchiudono. La cosa davvero terribile è che essi non paiono avere saggezza e preparazione necessaria a capire che le ovvietà apparenti su cui basano le loro visuali limitate della realtà non sono affatto quelle su cui si basa lo sviluppo psichico dei bambini e di tutta la categoria di esseri umani compresi in quella fascia che è definita età evolutiva. Gli adulti prendono le loro decisioni, senza chiedersi neppure lontanamente quale impatto esse possano avere sull'inconscio dei bambini... Ciò è semplicemente un'enormità...

I bambini hanno occhi che osservano, orecchie che ascoltano, memoria che registra, inconscio che conserva-cataloga-stratifica i messaggi ricevuti... I bambini non si chiedono da quali e quanti assiomi politici e/o sociali le azioni degli adulti siano dettate. Si limitano a percepirne le sensazioni, le espressioni e tutto ciò che si colleghi ai loro organi sensoriali e alla loro sfera affettiva. I bambini sono come l'oceano...

Le profondità oceaniche sono universi sommersi, che, in superficie, appaiono trasparenti, rassicuranti e immemori di tutto. Nulla è più bello, calmo, accogliente e obliante del grande oceano; eppure, in presenza di un elemento scatenante, come un maremoto, nulla della trasparenza e della calma che l'uomo conosce rimane in vigore; le profondità sconvolte agitano e portano a galla tutto quanto vi sia contenuto, con torbide onde micidiali e terrificanti.

 

Nulla è più innocente e più rassicurante degli occhi dei bambini (che sembrano essere lo specchio dell'anima). Quegli occhi, però, tutto abbracciano e inviano all'inconscio, che si fa oceano di prospettive-esperienze e di angolazioni-immagazzinamento imprevedibili. Nessuno sa quando, dove, come e perché gli in put sbagliati possano venire a galla, né quali e quanti maremoti scatenanti possano innescarne l'intorbidamento manifesto, ma è sicuro come l'incedere del buio e della luce che, prima o poi, ciò accadrà (magari nella vita da adulto). Coloro che sono adulti ora un giorno sono stati bambini e portano nel loro inconscio ancora le percezioni che hanno immagazzinato allora... Nessuno sa quali e quanti adulti abbiano subito quali e quanti soprusi volontari o involontari da bambini; pochi degli adulti sono consapevoli di quali e quanti aspetti del loro carattere avrebbero potuto essere diversi (migliori o peggiori) se la loro infanzia fosse stata diversa. Certo e sicuro è, però, che le loro azioni di oggi possono determinare la 'fisionomia' psichica degli adulti di domani (che oggi sono bambini). Agl'Inglesi e a tutti gli abitanti delle nazioni chiedo di pensare ai bambini (a tutti i bambini...), quando prendono delle decisioni e varano dei provvedimenti...

Proibire l'uso dell'espressione “mamma e papà” è una follia senza precedenti e senza giustificazioni e ha così tanti piani di lettura che è quasi ciclopico esaurirli pienamente. Proverò a fare luce almeno su tre punti.

 

1)Tutti i bambini che formano le scolaresche inglesi, cui tale provvedimento è diretto, hanno famiglie con “mammy and daddy” come punti di riferimento. L'uso di quelle due parole è parte delle abitudini vitali, come tutte le funzioni fisiologiche dei bambini (la cui vita ruota attorno ai propri "mammy and daddy" in modo incontrovertibile e indispensabile). Censurare l'uso di tale espressione, sia pure soltanto nel parafrasare degl'insegnanti, è come amputare una parte del corpo vivo e dolorante della società in senso lato e delle individualità specifiche. Gli stessi gay sono possessori di mammy and daddy e non credo che possano avere qualcosa da ridire sull'uso di queste due innocenti, sane, tradizionali parole. Capisco che sognare di “procreare” al di fuori della biblica sfera riproduttiva perenne possa rientrare nelle ambizioni degli omosessuali, ma non capisco perché ciò dovrebbe vivisezionare la psiche dei bambini nati da famiglie normali/castrarne le abitudini linguistiche/limitarne le implicazioni sociali di armonia.

 

2) Le scolaresche attuali sono formate da bambini provenienti da famiglie normali, cioè naturali; se in tale maggioranza sono inseriti pochi bambini provenienti da famiglie omosessuali, i bambini della maggioranza non devono sentirsene messi in minoranza, come se le loro once pesassero di meno rispetto a quelle dei bambini di famiglie omosessuali, su un'assurda bilancia senza capo né coda. I bambini hanno avuto, hanno e avranno sempre bisogno delle due figure di riferimento più importanti che ci siano (la mamma e il papà). I bambini delle 'famiglie' omosessuali non fanno eccezione: tra i due 'papà' e le due 'mamme' essi faranno una discriminazione inconscia di ruoli, sistemandoli, nel quadro psichico di “madri e padri” che la 'fisionomia' caratteriale dei personaggi suggerirà all'incredibile perspicacia infantile.

 

3) I bambini sono delle persone alle quali non si può e non si deve mentire. I due uomini omosessuali che dovessero volersi calare nel ruolo di madri e padri non possono che adottare il figlio di qualcun altro, cioè di una mamma e di un papà (che perciò esistono). Il rispetto di tutte le etiche comanda che al bambino si dica la verità e che cioè quei due “genitori” di sesso maschile dicano al 'figlio' che lo hanno amato e voluto e che sono pronti a crescerlo e a fare tutto ciò che è necessario per condurlo e avviarlo alla vita da adulto (si spera), ma che, non potendolo procreare e partorire, lo hanno 'preso in prestito' da una “mamma e da un papà”. Mentire al bambino sarebbe possibile per quanto tempo? E dove condurrebbe? Nel caso della famiglia con due mamme, una delle due donne, se vuole partorire, deve usare l’inseminazione, ma poi che cosa pensa di dire al suo bambino? Dovrà dirgli che ha 'preso in prestito' il seme da un ignoto “papà”; non può mentirgli al punto di fargli credere che “due mamme” possano procreare.

 

Non capisco il provvedimento inglese. Io, che sono adulta, non capisco e mi sento confusa e tradita. Come si sentiranno i bambini, che non hanno strumenti di difesa nei labirinti demagogici dei grandi? “Mamma e papà” esistono sia per i bambini delle famiglie normali, oggi definite naturali (che sono la norma ancora, per fortuna, e sono la testa del corpo sociale vigente) che per i bambini delle famiglie omosessuali . La Gran Bretagna vuole decapitare tale corpo sociale?!? Non capisco, non capisco proprio a chi possa essere venuta in mente una tale idea balzana, perché credo che, forse, neppure i Gay abbiano a cuore una simile cosa che è assurda e contraria alla pluralità e alla tolleranza. Proteggere le minoranze non vuol dire schiacciare le maggioranze e questo è ciò che, invece, questo provvedimento fa. Mi viene in mente un episodio. Qualche anno fa, non ricordo in quale paese lombardo, alcune maestre «non qualificate ed inqualificabili» (Indro Montanelli mi perdonerà dall'altro mondo, se prendo in prestito una sua famosa espressione), abolirono la celebrazione del Natale, per non offendere il piccolo e unico Mohameddino mussulmano che era entrato in una delle molte classi dell'Istituto. Ne nacque un putiferio. Il padre del bambino, consultato, si stupì e disse: «Noi siamo arrivati in un paese nuovo e siamo noi che ci dobbiamo adeguare. Voi fate le cose come le avete sempre fatte e lasciate a noi le decisioni che ci riguardano; e poi Gesù rientra tra i profeti che la nostra religione riconosce». Quell'uomo mostrò più saggezza di quanta ne dimostri tanta gente, oggigiorno. La confusione regna sovrana e le leggi più elementari del buonsenso ne fanno le spese: essere ben disposti verso il diverso e/o le minoranze, far loro spazio non vuol dire rinnegare ciò che si è, vergognarsene e indietreggiare annullandosi; vuol dire, piuttosto, convivere in armonia e in pieno rispetto (o almeno tolleranza) con le diverse identità senza perdere la propria e senza rinnegare nulla di ciò che si è. A coloro che hanno partorito il provvedimento della decapitazione linguistica mammy and daddy in U. K. chiedo di riflettere bene sulle implicazioni perniciose del loro provvedimento e di tornare sui loro passi, restituendo ai bambini un diritto intoccabile come l'aria che respirano.

 

Bruna Spagnuolo


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