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Anna Castigliego. Una favola horror per Stefano Simone 
Una preziosa collaborazione con lo scrittore Gordiano Lupi per il giovane regista di Manfredonia
13 Gennaio 2009
 

“Cappuccetto Rosso” in chiave horror è il nuovo lavoro che il giovane regista manfredoniano, Stefano Simone si appresta a girare.

Tratto da un racconto di Gordiano Lupi, la storia narra la favola di Cappuccetto Rosso al contrario dove Cappuccetto che, tradizionalmente, nella favola originaria di Charles Perrault è il personaggio buono, qui diventa l'antagonista.

 

Allora Stefano, come è nata l'idea di girare proprio questa favola?

L'idea è nata dopo l'incontro con lo scrittore Gordiano Lupi. Ci siamo incontrati dopo alcune recensioni ai miei lavori precedenti come Kenneth che mi hanno consentito di conoscerlo personalmente. Durante un incontro, mi ha regalato un libro di racconti horror I tre ponti della paura, un libro di tre sezioni: cannibalismo, favole al contrario (tra cui Cappuccetto Rosso) e la stagione della follia. Durante una cena, gli ho proposto di realizzare un corto da presentare al “Pesaro Horror festival”. Lui si è dimostrato subito interessato ed è nata così la collaborazione.

 

Cosa ti ha colpito di più del racconto di Gordiano Lupi?

Quello che mi ha colpito di più, oltre alla trovata geniale di aver capovolto i ruoli, è la sua fedeltà ai temi della versione di Perrault. Da alcune ricerche fatte, ho scoperto che la favola che siamo abituati a conoscere non corrisponde alla versione originaria che si conclude senza lieto fine, ossia con la morte di Cappuccetto e della nonna sbranate dal lupo. Dopo qualche tempo i fratelli Grimm, per addolcire la prima stesura di Perrault, hanno introdotto la figura del cacciatore, in qualità di salvatore della protagonista. Inoltre, nella versione originaria, ci sono molti sottotesti a sfondo erotico-sessuale in cui l'autore mette in evidenza la maturità sessuale della bambina e poi i temi della prostituzione e del cannibalismo.

 

Come sarà il tuo film dal punto di vista tecnico?

Sarà una favola cruda e violenta, della durata di 30 minuti, in stile estremamente classico retrò, per rendere omaggio ai gloriosi b-movies degli anni '80, sia per quanto riguarda la parte prettamente tecnica (inquadrature, cromia, tagli, formato...) che la parte narrativa (classica, divisa in tre atti con climax finale). Ovviamente, l'uso del colore rosso sarà accentuato notevolmente per evidenziare che si tratta di una favola. Ancora una volta sarà l'amico Lele Mattana ad occuparsi nella stesura della sceneggiatura e le location in parte sono già state individuate nei boschi di Susa (TO) e dintorni.

 

Hai già trovato gli attori per i ruoli dei protagonisti?

Nel mio film (così come dal racconto di Gordiano Lupi), il lupo sarà un bambino che per la prima volta si troverà ad affrontare il pericolo, tutto visto in maniera negativa. Cappuccetto rosso, invece, è figlia di un camorrista e di una prostituta punk, nata in un “bordello”.

Per quanto riguarda il ruolo di Cappuccetto, ad interpretarlo sarà una ragazza siciliana che vive a Torino mentre sono ancora alla ricerca del protagonista maschile, ossia il lupo. Poi, ci saranno altri due personaggi, l'amico del lupo e la mamma del lupo. Nel racconto di Gordiano Lupi, il lupo sbrana direttamente Cappucetto nel bosco mentre nel film Cappuccetto propone al lupo di fare una gara; il lupo accetta, arriva a casa della nonna dove trova già Cappuccetto che gli offre da mangiare della carne, che non è altro che il corpo della nonna già vivisezionata. Nel momento in cui il lupo sta per soccombere, riesce a tagliarle i polpacci e il ventre per poi infine sbranarla con molta violenza. L'ultima parte del film è ispirata anche ai racconti cubani di Gordiano Lupi per quanto riguarda i tema del cannibalismo.

 

Hai trovato qualche ostacolo nel mettere a frutto questa idea?

Il primo ostacolo è stato adattare la trama ad una versione cinematografica. Ora, resta quello di rendere credibile il ruolo del lupo per non cadere nel ridicolo ed anche il personaggio di Cappuccetto, che deve essere caratterizzato da molte sfaccettature.

 

Cosa vuol dire per te questa collaborazione con Lupi?

Essere recensito ed ora essere arrivato a collaborare con Lupi è per me motivo di grande soddisfazione ma anche una grande fonte da cui poter imparare e crescere artisticamente. Con Gordiano Lupi, realizzerò un altro film tratto da un suo racconto noir di provincia La spiaggia, molto semplice, che potrebbe girarsi anche a Manfredonia, che parla di uno scrittore che ha perso l'ispirazione e comincia ad osservare i comportamenti della gente per poterla ritrovare e che alla fine si scopre un assassino.

 

Altri progetti per il futuro?

Con Cappuccetto Rosso parteciperò al Pesaro Horror Festival che si terrà nella prossima estate e spero di prendere parte anche al “Ravenna Nightmare Film Festival e Joe D'Amato Horror festival” e al “To Horror film festival”. Inoltre, cercheremo anche di organizzare una proiezione pubblica, magari in quel di Manfredonia, dove poter invitare grossi nomi del genere horror.

Dopo Cappuccetto rosso, spero di iniziare a girare il lungometraggio religioso, un lavoro completamente diverso dal mio genere in stile documentaristico, a partire dal prossimo mese di maggio.

 

Anna Castigliego

(da manfredonia.net magazine, 13 gennaio 2009)


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