Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblň cubano
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Yoani Sánchez si racconta a 'El Nuevo Herald'
17 Luglio 2011
 


I cubani sono assetati di cambiamenti

La vita non è altrove, ma in un’altra Cuba

 

 

Sarah Moreno su El Nuevo Herald di sabato 16 luglio intervista Yoani Sánchez, la famosa blogger simbolo della voglia di cambiamento dei giovani cubani.

«Siamo assetati di cambiamento. Basta passeggiare per le strade dell’Avana per vedere nuovi negozietti, bancarelle che vendono frullati, e altri piccoli chioschi nati in gran numero nelle vie centrali. Gli abitanti di questa città vogliono trovare un minimo di benessere in mezzo alle colonne screpolate e ai balconi cadenti. Questa rinascita è molto fragile, perché i cubani non sono esperti su come amministrare un’impresa», ha detto la creatrice del blog Generación Y, in occasione dell’uscita nelle librerie di Miami del suo libro WordPress, Un blog para hablar al mundo (Editorial Anaya).

«Dietro le riforme economiche c’è la volontà governativa di rimpinguare le esangui casse di Stato. Concedere potere economico ai cittadini è stata una vera e propria necessità, più che una scelta politica. La popolazione guarda con scetticismo a questi cambiamenti, che vanno nella giusta direzione, ma sono lenti e superficiali. Le imposte sono eccessive e l’elenco delle attività consentite è limitato. Questi elementi chiariscono la volontà di un governo che non ha nessuna intenzione di far crescere la piccola iniziativa privata, né di favorire la nascita di una piccola e media impresa. In ogni caso dobbiamo approfittarne, perché grazie a un piccolo spiraglio, i cuentapropistas di oggi potranno diventare gli imprenditori di domani», ha detto la blogger.

Yoani ha preso come esempio il proprio caso per affermare che «l’autonomia economica diventa presto autonomia politica».

Yoani Sánchez si è laureata in filologia all’Università dell’Avana nel 2000 e per superare la frustrazione di un salario che non superava i 10 dollari al mese, si è messa a insegnare spagnolo ai turisti che visitavano l’isola. Yoani ha raggiunto l’indipendenza che nel 2007 le ha permesso di creare il blog Generación Y, attualmente visitato da 14 milioni di navigatori al mese e tradotto in 17 lingue. Nel 2009 ha scoperto che tramite Twitter si possono inviare SMS dal telefono mobile senza dover accedere a Internet.

«Twitter ha salvato la pelle in numerose occasioni ai blogger alternativi», ha riconosciuto Yoani che insegna dove può e come può questo sistema che consente di «avere Internet senza Internet».

«Il solo requisito necessario è che l’alunno abbia un telefono mobile e io sono in grado di fargli vedere come twittear in situazioni limite», ha affermato Sánchez, che nel volume Un blog para hablar al mundo rende partecipi i lettori delle sue esperienze, sia dal punto di vista giornalistico che tecnologico, utili per creare uno spazio Internet personale e pubblicarlo in rete. Il libro è uscito in Spagna a marzo, ma a Cuba si può leggere solo grazie a fotocopie illegali, perché è vietato.

Cuba è un paese a basso indice di connessione Internet, ma al tempo stesso Yoani Sánchez fa parte di un sempre più numeroso Movimento Blogger, che comprende il marito Reinaldo Escobar (ex giornalista di Juventud Rebelde), il fotografo Orlando Luis Pardo - autore delle immagini che illustrano il libro Un blog para hablar al mundo -, Claudia Cadelo, Miriam Celaya, Dimas Castellanos, Eugenio Leal, Rebeca Monzó, Regina Coyula e il pastore battista Mario Félix Lleonart.

«Siamo persone molto simili, ribelli per natura. Scriviamo i nostri blog senza cercare il consenso delle istituzioni e senza rispettare nessuna linea editoriale», ha precisato Sánchez, che ha cominciato a narrare al mondo la realtà cubana ispirata dal figlio Teo, che allora era un bambino.

«Nel 2003, un grande amico di famiglia [il dissidente Adolfo Fernández Saínz] venne incarcerato in seguito ai fatti incresciosi della Primavera Nera. Nostro figlio chiedeva il motivo e noi rispondevamo che era un uomo molto coraggioso. Fu la pronta risposta di Teo - che non ha peli sulla lingua - a farmi scattare la giusta reazione: Allora voi siete un po’ codardi, perché siete ancora liberi», ha raccontato la Sánchez.

Teo è un ragazzo di 16 anni che offre a sua madre la visione di una generazione che desidera viaggiare, conoscere il mondo ed esprimersi liberamente.

«Mio figlio è interessato ai manga giapponesi, parla fluidamente inglese, si sente parte di un villaggio globale. Passa davanti alla televisione, vede Fidel Castro, e mi domanda chi sia quel signore. Io mi sento felice perché la sua è una generazione più sana», ha detto la Sánchez, che non condivide le critiche ai giovani.

«Non sono apatici, e in ogni caso se dovessi scegliere tra apatici e fanatici preferisco i primi. L’adolescenza è un momento di indifferenza che apre la strada ad altre fasi della vita caratterizzate da maggior responsabilità. Per questo preferisco che siano così, piuttosto che crescano nel fondamentalismo, come è stato per la mia generazione e per quella dei miei padri, vittime di un tentativo di indottrinamento ideologico», ha detto la Sánchez, che si definisce «una democratica autodidatta».

«È stato un vero miracolo se sono diventata una persona tollerante, dopo aver ripetuto così tante parole d’ordine e dopo essere educata alla più sorpassata ortodossia marxista leninista», ha detto Sánchez, indicando il marito Reinaldo Escobar come «un maestro nella difficile arte della tolleranza».

«Reinaldo è un uomo denigrato e stigmatizzato dal governo, ma è dotato di un grande cuore capace di accettare e di perdonare le persone», ha aggiunto Sánchez riferendosi a Escobar, che si dedica al giornalismo indipendente da 23 anni, dopo aver abbandonato l’inutile «giornalismo da vetrina» praticato nei mezzi di comunicazione ufficiali.

Sánchez ha conosciuto Escobar quando aveva soltanto 17 anni e frequentava il liceo. «Ero andata da lui per cercare un libro proibito di Mario Vargas Llosa», ha detto ricordando il primo incontro avvenuto nell’appartamento di 14 piani dove adesso risiedono.

«Si tratta di un palazzo in stile jugoslavo, che Reinaldo ha contribuito a costruire», ha aggiunto Sánchez, precisando che anche se la polizia ha cercato di seminare zizzania contro di loro, non ha ottenuto la collaborazione dei vicini.

Le menzogne che il governo ha diffuso contro di lei, le pressioni esercitate su familiari e amici e l’amaro ricordo degli interrogatori - il primo è avvenuto il 7 dicembre 2008, presso la stazione di polizia situata tra 21 y C nel quartiere Vedado - sono una parte della sua vita sulla quale preferisce non soffermarsi.

«In un regime totalitario, l’allegria è profondamente contestataria, per questo mi piace parlare delle cose positive che mi accadono: della soddisfazione che provo quando insegno, dei nuovi strumenti tecnologici che sono diventati un megafono, del sostegno che mi dà la gente per strada, quando nei posti meno immaginabili mi dice: resisti», ha detto.

I numerosi premi ricevuti - “Ortega y Gasset” assegnato dal quotidiano spagnolo El País, dove scrive una rubrica a cadenza quindicinale, o il “Maria Moors Cabot” della Columbia University di Nueva York - sono la spinta migliore per continuare a fare giornalismo serio, vicino alle necessità del paese.

«Se potessi aiutare a fondare un organo di stampa libero nel mio paese, lo farei molto volentieri. Credo di conoscere le persone giuste da impiegare come collaboratori. Stiamo facendo passi importanti in questa direzione», ha aggiunto.

«Non riesco immaginare i motivi per cui il governo non mi ha permesso di uscire dal paese per ritirare i premi. Non posso calarmi in una mentalità autoritaria. Il governo cubano in un primo momento non ha dato la giusta importanza al fenomeno della blogosfera alternativa e ha ritenuto che il divieto di viaggiare bastasse a far cadere le aspettative internazionali sul mio lavoro. Non mi lasciano uscire anche perché sanno che voglio tornare. Credono di avere partita vinta tenendomi relegata a Cuba, ma non è vero. Qui ho la materia prima che mi serve per scrivere e posso insegnare ad altri come esprimere il proprio pensiero. Sono nella mia realtà. Vivo a Cuba perché lo voglio, per una mia decisione personale», ha detto.

«Questa è un’isola segnata dall’angelo della poesia e della letteratura, un’isola allo stato embrionale nella quale ogni cosa può accadere. Non credo, come recita il titolo di un romanzo di Milan Kundera, che La vita è altrove. La vita non è in un altro luogo, ma in un’altra Cuba».

Nipote di un emigrante delle canarie, dal quale dice di aver ereditato «la tenacia», Sánchez è cresciuta in una famiglia umile, composta solo di figlie femmine. «Mia madre guidava tassì e mio padre era macchinista di treni. Mio padre mi ha trasmesso la passione per la meccanica. Da bambina smontavo orologi e vecchie radio. Più avanti riparavo frigoriferi, telefoni portatili e ogni tipo di apparecchio che portavano gli amici. Nel 2004, con pezzi molto vecchi ho costruito il mio primo computer, grazie al quale abbiamo cominciato a scrivere un periodico. Mi sento una missionaria tecnologica, perché sono curiosa delle nuove tecnologie e voglio che diventino popolari a Cuba. La mia casa è un tempio dedicato al cambiamento», ha detto.

«Il mio rifugio sono famiglia e amici. Purtroppo molti amici mi hanno abbandonata, per le mie scelte di libertà, ma ne ho trovati di nuovi. Resta il mio mondo interiore, un luogo al quale non ha accesso la polizia politica, dove non mi possono proibire né confiscare niente, dove ho il mio spazio di libertà», ha concluso.

 

Gordiano Lupi


Articoli correlati

  Yoani Sánchez. La corruzione della sopravvivenza
  Buon compleanno, Yoani!
  Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, un’eroica blogger cubana
  Yoani Sánchez. Quello che vedo intorno
  Yoani Sánchez. Dal 1° Maggio al 26 Luglio
  Antonio Stango. La blogosfera libererŕ Cuba?
  Yoani Sánchez. Gorki
  Yoani Sánchez. Perdere tutto
  Yoani Sánchez. Juan condannato al niente
  Yoani Sánchez. A Cuba non solo la terra č improduttiva...
  Yoani Sánchez. Da Gorki a Gustav
  Yoani Sánchez. Uniformi azzurre e ombre
  Yoani Sánchez. L’altra Avana
  Yoani Sánchez . La “Y” al potere
  Yoani Sánchez tra le 100 persone piů influenti del pianeta
  Yoani Sánchez. Cose da uomini
  Le riforme di Raúl non si fermano
  Tellusfolio nello speciale che La Repubblica dedica a Yoani Sánchez
  Yoani Sánchez. Rapporto e documentazione sul “caso Gorki”
  Gordiano Lupi. Fidel Castro contro Yoani Sánchez
  Gordiano Lupi. Yoani senti cosa fo’
  Yoani Sánchez. Il bosco di Sherwood
  Yoani Sánchez. Democrazia in Chevrolet
  Yoani Sánchez: una blogger ribelle
  Yoani Sánchez non esce da Cuba
  Yoani Sánchez. Cinque anni in una birra
  Yoani Sánchez. Mi sono creduta libera... Un delitto davvero esecrabile
  Yoani Sánchez. 33 (Con gli auguri da Tellusfolio)
  Yoani Sánchez. La lampada di Aladino non soddisfa il desiderio di libertŕ
  Yoani Sánchez. Giornalismo o letteratura
  Aldabonazo en Trocadero 162
  Generación Y compie quattro anni
  Yoani Sánchez si confida a Lorena Chauca
  Yoani Sánchez. Atterraggio forzato
  Cuba. Governo rallenta accesso a blog piů cliccato dell'isola
  Yoani Sánchez. Soroa
  Un fumetto di Claudia Cadelo sulle violenze a Yoani
  Oltre i muri: da Cuba al Medio Oriente. La sfida per la democrazia
  Yoani Sánchez. Salire e scendere
  Cuba. La tecnologia erode il sistema totalitario
  Yoani Sánchez. Divertiamoci ai carnevali!
  Yoani Sánchez. Cibermutilati
  Yoani Sánchez. Violenza domestica, silenzio letale
  Yoani Sánchez telefona al Parlamento europeo
  Ivis Acosta Ferrer. Intervista a Yoani Sánchez
  Yoani Sánchez. Il blog dei blog
  Yoani Sánchez. A capelli sciolti
  Yoani Sánchez. Raúl? Niente di nuovo a Cuba
  Yoani Sánchez riceve il “Premio Brunet” per i Diritti Umani
  Gordiano Lupi. Yoani racconta l’avventura di “Generación Y” – 1Ş parte
  Yoani Sánchez. Qualcosa per evadere
  Yoani Sánchez. Moda “Y”
  Gordiano Lupi. L’Europa cancella le sanzioni contro Cuba
  Yoani Sánchez. Cuba sopravvive a Fidel Castro
  Marcello Bussi. Come sopravvivere alla diseconomia cubana. Intervista a Yoani Sánchez
  Gordiano Lupi. Com'č che non riesci piů a volare?
  Marcello Bussi. Franqui: La storia č una puttana
  Yoani Sánchez. Io
  La reazione del regime. Yoani Sánchez accusata su youtube
  Yoani Sánchez. Internet o morte… “Twitteremos!”
  Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, il suo periodico e la mia libertŕ
  Yoani Sánchez. L’arte di trasformare gli artisti in “nemici”
  Yoani Sánchez a Pontedera
  Yoani Sánchez. Piccoli diseredati
  Gordiano Lupi. Raúl o Fidel la sostanza non cambia
  Gianni Minŕ diffama Yoani Sánchez
  Yoani Sánchez. Terra spianata
  Yoani Sánchez. Populismo alla cubana: conquiste, minacce e leadership
  Yoani Sánchez. Due anni
  Cuba libre. Il libro di Yoani Sánchez in libreria dal 15 aprile
  Gordiano Lupi. Gianni Minŕ attacca Yoani Sánchez
  Gordiano Lupi. La chiamavano blog-trotter
  Yoani Sánchez. Anche il moderato č un nemico
  Yoani Sánchez. Che altri soffino sulle candeline
  Barack Obama allenta la morsa su Cuba. Verso la fine dell’embargo?
  Wishes on a falling star / Desideri su una stella cadente
  Yoani Sánchez. Come aiutare?
  Yoani al telefono. E una poesia di Orlando Luis Pardo
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy