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L'uso di Internet in Italia 
Internet, pubbliche amministrazioni e cittadinanza digitale – 1.
(foto Wired.it)
(foto Wired.it) 
26 Febbraio 2012
 

Nasce sperimentalmente, come da modus operandi di tutto il giornale web, un nuovo spazio di informazione e approfondimento dentro la sezione Critica della cultura. Abbiamo deciso di chiamarlo “Cittadinanza digitale” e a condurlo sarà Luca Vitali , che già abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, da inizio anno, nei 'laboratori' da Media Educator in sezione Scuola. La rubrica viene inaugurata da un saggio introduttivo del curatore, pubblicato in più parti, ma via via accoglierà – con le 'recensioni' o i saggi di Vitali – il contributo e la collaborazione di quanti riterranno di fornirne.

 

 

Internet, pubbliche amministrazioni e cittadinanza digitale. SOMMARIO: Introduzione | Evoluzione nell'uso di Internet in Italia | Il fenomeno del Digital Divide: Il divide geografico; Il divide generazionale; Il divide culturale; Il divide di genere; Il divide occupazionale | Linee guida per la promozione della cittadinanza digitale | Lo stato attuale | Pro e contro di alcuni strumenti di e-democracy: Newsletter a tema; Condivisione di spazio web istituzionale; Domande in mailbox private con risposte pubbliche; Forum e newsgroup pubblici; Chat a tema con la PAL | Conclusioni.

 

 

INTRODUZIONE

 

L’ambito di riflessione di questo breve testo sarà circoscritto all’analisi delle interazioni tra cittadino italiano e Pubblica Amministrazione (nello specifico il Comune e la Provincia) tramite lo strumento computer e l’utilizzo della rete internet. Si cercherà di capire se, come e quanto i costituzionali diritti di cittadinanza vengano promossi e garantiti da Comuni e Province tramite l’utilizzo di forme di interazione istituzionale utilizzando la rete e le tecnologie digitali diffuse al giorno d’oggi. Si vedrà parallelamente quanto sviluppata sia la consapevolezza e la capacità di utilizzo dei mezzi informatici da parte dei cittadini nei rapporti con la pubblica amministrazione. Lo strumento computer + internet va considerato però come una tra le tante possibilità, tra i tanti canali di comunicazione, attraverso i quali devono venir garantiti istituzionalmente ai cittadini i diritti di cittadinanza.

L’articolo 2 della Costituzione italiana stabilisce: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

L’art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. […]

La Legge Nazionale 8 giugno 1990, n. 142 “Ordinamento delle autonomie locali” stabilisce che: Il Comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo… La Provincia, ente locale intermedio fra comune e Regione, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo… I Comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale, anche su base di quartiere o di frazione…

Il Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ”Codice dell'amministrazione digitale”, stabilisce che:

Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all'estero, al processo democratico e per facilitare l'esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi… I dati delle pubbliche amministrazioni sono formati, raccolti, conservati, resi disponibili e accessibili con l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che ne consentano la fruizione e riutilizzazione… Le pubbliche amministrazioni centrali realizzano siti istituzionali su reti telematiche che rispettano i principi di accessibilità, nonché di elevata usabilità e reperibilità, anche da parte delle persone disabili, completezza di informazione, chiarezza di linguaggio, affidabilità, semplicità di consultazione… Lo Stato promuove intese ed azioni comuni con le regioni e le autonomie locali affinché realizzino siti istituzionali con le caratteristiche di cui (sopra).

 

 

EVOLUZIONE NELL’USO DI INTERNET IN ITALIA

 

Nel 2001 è presente almeno un computer nel 43,4% delle case italiane; nel 2005 c’è nel 55,4% delle case, ma per molti questa presenza risulta estranea, visto che poi ad usarlo è il 41,8% degli italiani. La presenza dei computer nelle case è aumentata più del loro impiego. Internet sembra risultare il veicolo principale della diffusione dello stesso uso domestico del computer, ma in realtà non per tutti gli utenti allo stesso modo, visto che l’accesso al mondo dell’informatica continua ad essere fortemente legato all’età, al sesso e all’istruzione dei suoi utenti. Il 78,2% delle persone anziane, infatti, non ha un computer in casa e solo il 4,5% lo usa per connettersi a internet, mentre il 72,7% dei giovani vive in case in cui c’è un computer e il 58,5% naviga in internet, per cui nelle case con persone giovani il computer e internet sembrano essere la stessa cosa. L’uso del computer e di internet fuori casa, avviene per lo più per motivi di lavoro, quindi tra le persone adulte (tra i 45 e i 64 anni il 45,9% fa uso di questi strumenti fuori casa), ma non per i più giovani (solo il 12,8% tra i 14 e i 17 anni dichiara di usarlo a scuola). Chi non ha un computer in casa dichiara nel 52% dei casi semplicemente di non averne bisogno, (il 30% dei più giovani). La rinuncia all’impiego di internet da parte di chi pure ha un computer in casa è determinata in linea di massima dall’incapacità di usare il computer o da un certo disinteresse per internet (che raggiunge punte non indifferenti proprio tra i giovani). Se per i giovani e per quanti hanno modo di usare il computer a scuola o sul posto di lavoro può risultare incentivante una strategia pubblica volta all’abbattimento dei costi, per avvicinare chi non sente il bisogno di usare questi strumenti, chi non sarebbe in grado di utilizzarli senza un aiuto o addirittura chi si sente estraneo ad essi, bisogna creare macchine e programmi semplici e gradevoli, altrimenti non si può certo sperare di abbattere il muro che divide in particolare donne, anziani, meno istruiti, fasce deboli, categorie a rischio di emarginazione sociale dagli strumenti della comunicazione digitale.

(Quinto Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione in Italia; Censis, 2005)

 

Le attività principali che si svolgono al giorno d’oggi tramite internet sono molteplici: la ricerca di informazioni, lo scambio di e-mail, le chat, i forum, lo scambio di dati e file, il file sharing, lo scambio dei contenuti multimediali più disparati, l’E-learning, l’accesso a servizi finanziari, l’acquisto a distanza, la partecipazione a comunità virtuali… Molte di queste interattività possono e sono in parte già utilizzate dalle pubbliche amministrazioni tramite i siti Web per informare o comunicare con i cittadini. I cittadini non hanno però tutti le medesime possibilità di utilizzo degli strumenti digitali: si crea perciò un fenomeno noto come “Digital divide”, che crea disparità nella fruizione dei servizi e delle opportunità di e-democracy. Le condizioni di esclusione dall'accesso all'ICT costituiscono per i cittadini, come utilizzatori di servizi della PA da un lato, e come depositari di diritti politici dall'altro, un grave ostacolo all’esercizio della nuova cittadinanza.

 

Luca Vitali

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