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Abrigliasciolta. La poesia di Viscusi travolge come onde 
Il grande maestro newyorkese, “incoronato” sommo poeta al Filodrammatici dai suoi compagni di viaggio, travolge Varese con il turbinoso Ellis Island
Varese, 30 marzo 2010. Marazzini incorona Viscusi con Sardella e Gusmeroli
Varese, 30 marzo 2010. Marazzini incorona Viscusi con Sardella e Gusmeroli 
01 Aprile 2010
 

Il fluttuare delle onde ha condotto in porto anche la sesta edizione de carovana dei versi di primavera. Un baia sicura e familiare per abrigliasciolta, come quella di una Varese sotto la tempesta primaverile. Sconosciuta al sommo e saggio Robert Viscusi (New York, 1941), che ha aperto nuovi orizzonti italiani al suo Ellis Island, scegliendo di pubblicare per la prima volta nella penisola con la piccola casa editrice di Ombretta Diaferia e Alessandro Gianni.

Dopo l’anteprima esclusiva di PoesiaPresente al Filodrammatici di Milano lunedì 30 marzo, all’interno della serata “Poesia buona come il pane”, il fondatore dell’IAWA (Italian American Writer’s Association) ha proposto nella città giardino saggi del poema in seicentoventiquattro sonetti che rievoca e ritorna alle origini migranti dell’autore e dei lettori spettatori italiani.

 

Per abrigliasciolta tre sono le parole chiave di questi primi sei anni di attività editoriale e performativa: coralità, azione e migranza.

Ellis Island racchiude nel primo cofanetto quarantotto sonetti in quattro libri sull’azione dei migranti italiani verso l’isola della speranza e delle lacrime alle spalle della statua della libertà.

La prima pubblicazione dei tredici per un totale di cinquantadue libri è corale nel poema per la monumentale azione del suo autore, ma anche in quella di chi lo accompagna in questo primo viaggio italiano di Ellis Island: Sandro Sardella alla “trasposizione”, Martino Marazzi al “incubazione”, Albino Gusmeroli alla “notazione” e Letizia Airos Soria, producer dell’Italian/American Digital Project Inc., alla “trasmigrazione” che traghetta verso il film di Luca Fantini allegato ai primi quattro libri.

Questo progetto, nato a New York nella sua forma epica, performativa e scenica e contaminato da autorevoli rappresentanti del mondo universitario e letterario italiano, è giunto a Varese martedì 31 marzo per travolgere con le sue onde prima un gruppo di ristretti della Casa Circondariale ed infine il pubblico del teatrino Santuccio di Via Sacco, che per più di due ore ha visto disintegrare ogni ultima certezza italiana.

 

È stato Andrea Giacometti a introdurre l’italo-americano Robert Viscusi e il suo poema “ellis island” ricordando la vastità dell’impianto, ed avvicinandolo al poeta e Nobel creolo Derek Walkcott ed ai padri americani: «Certo, Whitman è all’inizio di ogni cosa,» rivelava Viscusi a Giacometti giorni prima «ma io mi sono imbevuto anche di autori come Ezra Pound e John Cage, poeta e musicista». Il direttore di Varese Report ha da subito individuato che al poeta newyorkese interessa «tramandare la vita della gente normale come noi, che nonostante inenarrabili sacrifici, magari solcando l’Oceano nascosti nelle navi, come fecero i miei nonni, dopo la loro morte non resta alcuna traccia».

 

Quest’ultimo appuntamento abrigliasciolta per la giornata mondiale della poesia, promossa dall’UNESCO, ha offerto principalmente, quindi, il reading di Robert Viscusi accompagnato dal suo traspositore Sandro Sardella performando il primo ed il quarto libro di Ellis Island, fino a svelare un Viscusi inedito e perfetto che si è lasciato andare nella scansione dell’ultimo sonetto in italiano per salutare un pubblico, che non si è voluto separare dalle «storie che ti travolgono come onde».

La serata, infatti, ha fluttuato armoniosamente accordandosi con l’anfiteatro del Santuccio in un dialogo partecipato del pubblico sull’Italia orfana di memoria, anche quella che non ha mai commemorato l’ondata di migranti italiani, sacrificatosi per una rinascita nazionale e non solo individuale.

Un altro esempio di poesia quotidiana, in azione, corale ed itinerante che conclude gli appuntamenti di carovana dei versi di primavera, grazie a PoesiaPresente che ha ospitato Robert Viscusi nella sua stagione presso il Filodrammatici di Milano, del Vellone e di Filippo De Santis che hanno aperto il Teatrino Santuccio alla performance, dell’Italian/American Digital Project, Inc., di Special Team Inc. e di www.i-italy.org che hanno prodotto il film di Luca Fantini.

Un primo assaggio della forza migrante di Robert VIscusi che tornerà a travolgere l’Italia con il suo poema monumentale che parla di come “ci costruirono italie sfruttandoci come schiavi”.

 

 

 

APPROFONDIMENTI:

Le onde fluttuanti e collettive di Ellis Island

 

Robert Viscusi (New York 1941), fondatore e presidente dell’IAWA (Italian American Writer’s Associa­tion) propone Ellis Island, poema in seicentoventiquattro sonetti suddivisi in cinquantadue libri.

La performance di Viscusi, che lo sguardo di Luca Fantini ha «fermato», rievoca la forza delle onde in continua trasformazione in cui fluttua la città statica e le origini dell’autore.

Ellis Island è il libro dei mutamenti impressi nella memoria di un secolo di migrazioni. Il poema vive attra­verso la storia delle trasformazioni e delle promesse che l’America ha fatto ai nuovi «approdati». È l’allegorica visione che tutte le mattine abbiamo svegliandoci davanti ad un nuovo giorno.

I primi quattro libri di Ellis Island e il film di Luca Fantini sono rac­colti per la prima volta in questa pubblicazione abrigliasciolta.

 

Luca Fantini. Nato nel 1973 a Milano, si divide tra la città italiana e New York dove svolge l’attività di direttore della fotografia e regista. Eclet­tico, meticoloso e con grande passione per l’immagine, è stato tra i primi a credere nell’alta definizione. Ha realizzato docu­mentari in tutto il mondo ed è oggi impegnato in pubblicità, cinema e fotografia. I suoi lavori collezionano riconoscimenti a livello internazionale.

 

Elli Island è un poema in cinquantadue libri di dodici sonetti ciascuno.

Ogni libro ha tanti versi quante ore una settimana. L’intero Ellis Island ha tanti versi quante le ore di 364 giorni.

Il testo «stabile» del poema è stampato su carta. Questo testo è impresso sul luogo come un trolley o una capitale imperiale.

Esiste anche un testo in continuo mutamento che vive in un database digitale e riposa nell’ombra del generatore di sonetti randomizzato su ellisislandpoem.com. L’aspetto di questo testo è così difficile da prevedere quanto gli spostamenti del vento sulla baia.

Nel generatore di sonetti randomizzato i versi migrano liberamente. Questo è possibile perché ogni verso vive autonomamente.

ci sono

1.357.013.773.011.244.426.399.457.416.598.180.069.376

possibili sonetti su ellisislandpoem.com

 

 

Le oltrazioni di Ellis Island

 

Martino Marazzi

INCUBAZIONE

Docente di Letteratura presso l’Università degli Studi di Milano, Ripercorre nelle sue pubblicazioni la cultura ita­loamericana, la civiltà letteraria dell’emigrazione italiana all’estero (Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Fran­cia, Germania, Australia) e i rapporti letterari e culturali fra Italia e Stati Uniti: Mistery di Little Italy (Franco Angeli 2008), Fine del purgatorio (Scriba 2008), Romanzo risorgimentale di Giovanni Ruffini (nuova Italia, 2000), Little America del novecento (MarcosYMarcos 1997). Tra i suoi significativi saggi tra cui ricordiamo Breaking New Ground with Viscusi “Strategic Imperatives”: (A Review Essay: “VIA – Voices in Italian Americana”, Volume 18, Spring 2007, No. 1, pp. 139-146).

Ha «incubato» ellis island per l’approfondito studio di tutto il monumentale poema e di Viscusi stesso.

 

Albino Gusmeroli

NOTAZIONE

Ricercatore presso il Consorzio AASTER dal 1996, nel corso dell’attività professionale ha studiato le ricadute dei processi di mutamento sociale ed economico sui sistemi locali che innervano il modello italiano di capitalismo di territorio. Applica tali conoscenze all’accompagnamento territoriale di esperienze coalizionali orientate a coniugare sviluppo locale e processi di modernizzazione. Collabora con la Fondazione ISMU (Inziative e Studi sulla Multietnicità) dal 2000.

Ha «annotato» ellis island per l’eterno gioco di scomposizione e ricomposizione delle identità

 

Sandro Sardella

TRASPOSIZIONE

Conosciuto per Sandrino operaio stupidino, a cura di Corrado Levi, quaderni di “dalle cantine”, Facoltà di Architettura, Milano 1979, ha appena pubblicato con abrigliasciolta Fiori di carta, che arricchisce il suo essere poetartista: Coriandoli (Traccedizioni 1989), tradotto da Jack Hirschman in Coloredpaperbits (Parentheses Wri­ting Series, USA 1996), Parolecicale (Edizioni Millelire/Stampa Alternativa 1999). Nel 1980 con Giovanni Garancini ha fondato la rivista “abiti lavoro”. Dal 1991 al 1995 ha collaborato con il transfrontaliero quotidiano “il lavora­tore/oltre” (Lugano, Varese, Como). Dal 1995 frequenta le edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi, con il quale ha realizzato oltre sessanta libri d’artista, intervenendo con una poesia o con un disegno.

Ha trasposto l’incipit di un poema monumentale per la sua essenza migrante.

 

Letizia Airos Soria

TRASMIGRAZIONE

Vive e lavora tra Roma e NewYork dove ha co-fondato l’Italian/American Digital Project, società editoriale no-profit impegnata nella promozione della cultura italiana ed italoamericana negli Stati Uniti. Dal 2008 dirige il magazine multimediale telematico i-Italy (www.i-Italy.org).

Ha «trasmigrato» ellis island per condurci dal poema al film.

 

abrigliasciolta


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