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“L’Oro di Napoli” di Giuseppe Marotta nella prossima stagione del Teatro di Roma
30 Maggio 2009
 

Da libro a film e adesso ad opera teatrale: sto parlando dell’Oro di Napoli, che come ricorda il giornalista e scrittore Vittorio Paliotti, lanciò Giuseppe Marotta quale autore in campo europeo. Il libro edito da Bompiani nel ‘47, racchiudeva una raccolta di articoli pubblicati sul Corriere della Sera. In seguito, nel ‘54, fu girato un soggetto cinematografico dalla Rizzoli Dear, con a regista Vittorio De Sica e con la partecipazione dei più quotati attori del momento.

Adesso il testo letterario è stato ripreso per la regia di Armando Pugliese (foto) che ne cura la trasposizione teatrale, presentandolo nella prossima stagione all’Argentina di Roma e sui più quotati palcoscenici italiani, protagonisti Luisa Ranieri, Gianfelice Imparato e Valerio Santoro.

L’Oro di Napoli, come ricorda ancora Paliotti in una recente intervista, veniva raffigurato da Marotta non certo nel prezioso metallo, ma nell’incontestabile pazienza dei Napoletani nella tolleranza di ogni ingiustizia e d’ogni sopruso.

Tra gli episodi descritti ne L’oro di Napoli v’è quello de ‘la pernacchia’, là dove Eduardo De Filippo tiene lezione su come smontare chi ha troppa prosopopea, con uno stridulo prorompente sberleffo. Uno sberleffo eseguito con autentica arte modulando il rumore labiale, tra l’indice e il pollice.

Se Armando Pugliese abbia deciso o meno di conservare questo divertente capitolo non saprei dirlo. I cultori defilippiani avranno comunque di che godere vedendo o rivedendo all’Argentina Filumena Marturano che per la regia di Francesco Rosi e l’interpretazione di Lina Sastri e Luca De Filippo, segnò l’inizio della passata stagione.

 

Il calendario 2009 – 2010 verrà varato invece mercoledì 7 ottobre con il Cyrano de Bergerac interpretato da Massimo Popolizio, che sarà diretto da Daniele Abbado.

Nel programma delle tredici produzioni e coproduzioni, s’inserisce anche stavolta Gabriele Lavia, che con i suoi venti giovani allievi ripropone Tanto rumore per nulla, opera shakespeariana riletta a modo suo. Ancora Lavia di lì a qualche mese, torna al suo pubblico con Scrittura femminile azzurro pallido, un testo in prima assoluta.

Dalla prosa alla danza e il Teatro di Roma come molti altri palcoscenici italiani, dedica a Tersicore la più vasta attenzione, facendo accendere le luci della ribalta su Certe notti. Qui sulle note di Ligabue danzerà l’Ensemble di Mauro Bigonzetti.

Fine anno con To be or not to be: niente paura se il titolo è in inglese, lo spettacolo sarà tutto in italiano. Ne ha curato la regia con appassionato impegno, Antonio Calenda che, puntando sugli attori Giuseppe Pambieri e Daniela Mazzuccato, ha tratto quest’originale commedia dal oggetto del film Vogliamo vivere di Ernst Lubitsch.

Quindi Le nuvole di Aristofane nella firma di Antonio Latella; L’impresario di Smirne, proposto da Luca De Fusco, con Eros Pagni e Shylock il mercante di Venezia in prova, scritto e diretto da Roberto Andò e Moni Ovadia, programmato per la fine di marzo.

Per i piccoli e meno piccoli la promessa fatta da Gigi Proietti lo scorso anno, è stata mantenuta: Pippi Calzelunghe dopo un debutto di soli pochi giorni avvenuto nel 2009, torna per un maggior periodo di repliche.

 

Il Teatro di Roma oltre alla Stagione dell’Argentina, ha presentato qualche giorno fa anche gli spettacoli del Teatro India, quale vetrina per giovani formazioni e per i nuovi talenti. Si comincia così martedì 6 ottobre con Festa di famiglia, spettacolo tutto al femminile, con la collaborazione di Andrea Camilleri. Con lui alla scrittura del testo hanno partecipato: Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariangela Torres. Tra i più interessanti titoli, spiccano: Piazza d’Italia, dal romanzo di Antonio Tabucchi, per la regia di Marco Baliani; Finale di partita di Samuel Beckett, per la regia di Massimo Castri e La Costituzione. quale intelligente operazione voluta da Ninni Bruschetta, che ha trasferito in linguaggio teatrale appunto il testo della Costituzione con relativo commento, facendo leva su giovani, validi attori.

 

Lucio De Angelis

(da Notizie radicali, 29 maggio 2009)


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