Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Rosangela Pesenti. Lenzuola alle finestre 
Alle donne che hanno convocato la manifestazione del 13 febbraio: adesione con proposta
08 Febbraio 2011
 

C’è un tempo per la riflessione e c’è un tempo per l’azione. Potevamo pensarci prima, è vero, ma è meglio tardi che mai.

Aderisco alla manifestazione e rilancio: io e le amiche del mio Gruppo Sconfinate abbiamo valutato che nelle piazze dei nostri piccoli paesi non ci vede nessuno, eppure è proprio nelle periferie di ogni dove che va ripreso il dibattito e fatta informazione, perciò proponiamo a tutte le donne nelle nostre condizioni di manifestare anche dalle nostre stesse case, mettendo alla finestra un lenzuolo bianco o colorato, una sciarpa, un segno che renda visibile la nostra presenza e partecipazione.

Moltiplicare le forme della visibilità politica, anche costruendo forme diverse dai tradizionali codici maschili, è stata da sempre la straordinaria creativa invenzione delle femministe e di tutte le donne che hanno lottato per i propri diritti.

La preziosa domanda “Se non ora quando?” riguarda, per me, anche il riconoscimento della misconosciuta storia politica delle donne da parte delle donne stesse che, anche grazie alla lotta per la completa emancipazione, che in Italia ha persino meno anni della Repubblica, hanno potuto accedere a posizioni significative di potere nella società e nella politica.

Vi ringrazio per aver fatto quello che io e moltissime non abbiamo il potere di fare, perché ci date comunque la possibilità di esserci e rendere visibile, insieme alla nostra indignazione, un pezzo di storia politica che viene continuamente cancellata, mortificata, distorta.

La cancellazione della storia politica delle donne è il più grande problema democratico di questo paese, cancellazione per la quale vengono arruolate le donne stesse, la cui storia di miseria sociale è troppo recente perché non incida ancora nel presente.

Resta comunque un fatto: che sono ancora donne quelle che, anche involontariamente come nel caso delle prostitute di Arcore, rivelano che il re è nudo, e non solo il presidente del Consiglio, ma il sistema del potere costruito sul nesso tra patriarcato e mercato, di cui vedo complici moltissimi uomini ai quali chiedo, per non essere considerati tali, un intervento significativo.

Hanno svelato la prostituzione, diffusa a tutti i livelli grazie ad autorevoli connivenze, della quale, loro che vendono sesso, sono solo l’ultimo infimo gradino.

Questo sistema di potere è ingiusto con la maggioranza della popolazione, iniquo nei confronti delle donne, un vero e proprio reato, di furto del futuro, nei confronti di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, di cui abbiamo collettivamente responsabilità.

Se non ora quando?” è la domanda giusta per chiedere le dimissioni di un governo, ma anche per riprendere il faticoso, quotidiano, anche invisibile, cammino della democrazia, ricominciando da noi donne, con capacità critica sempre, ma anche generosità personale e solidarietà politica.

Ricominciando dal riconoscimento reciproco e dalla constatazione che singolarmente non possiamo nulla, che senza la solidità della democrazia ogni conquista personale viene mortificata da chi ha potere sulle immagini e l’immaginario collettivo, come sulle risorse e i beni materiali.

Riconoscendo intanto che ognuna di noi deve la sua posizione nella vita pochissimo al merito e moltissimo alle opportunità che ha avuto, compresa quella possibilità di sviluppare e utilizzare i propri talenti che tanta fatica personale richiede.

Molte di queste opportunità sono state conquistate per noi da donne che i libri di storia ignorano. Lo dico anche per ricordarlo a me stessa, che sono nata nell’anno giusto per poter andare a scuola e ho avuto accesso ad un lavoro adeguato alle mie necessità e vicino ai miei desideri, come non era stato possibile per le generazioni di donne che mi hanno preceduta.

Rilanciamo la richiesta di pari opportunità, che significa giustizia sociale e cancellazione dei privilegi di nascita, a cominciare dalle bambine e bambini, e riusciremo così a cancellare l’orrore di selezioni per merito che appartengono, non lo dimentichiamo, al peggio del nostro passato e ne legittimano la riesumazione.

Lanciamo una fase costituente di proposte imprescindibili per la nostra esistenza sociale e presenza politica a cominciare dalle procedure democratiche, fino alle risorse per la realizzazione dei diritti civili e sociali.

Così una politica delle donne diventa credibile per molte e conveniente per tutte. Gli uomini di buone pratiche (non ci basta più la semplice volontà) sono sempre ben accetti.

La democrazia è un lungo cammino, abbiamo solo cominciato la strada.

 

Rosangela Pesenti


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy