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Congresso Radicali Italiani. La mozione approvata e gli organi eletti per il nuovo anno politico
02 Novembre 2010
 


Si è chiuso nel tardo pomeriggio di ieri a Chianciano Terme il IX Congresso di Radicali Italiani.

Mario Staderini (foto) è stato confermato Segretario nazionale con 193 voti su 239 votanti.

Confermato anche il Tesoriere Michele De Lucia con 215 voti.

Alla carica di Presidente è stato invece eletto il noto ginecologo torinese Silvio Viale, con 134 voti.

 

 

 

Il testo della Mozione Generale approvata:

 
Il IX Congresso di Radicali Italiani, riunito a Chianciano dal 29 ottobre al 1° novembre 2010, riconosce nel grande Satyagraha per la Pace il Diritto e la Democrazia, rafforzato dall’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella ripresa lo scorso 2 ottobre, lo strumento per l’affermazione del diritto individuale alla democrazia come diritto umano universale storicamente acquisito e codificato a livello nazionale e internazionale. Individua nella convocazione e nel successo del 39° Congresso del Partito Radicale la tappa fondamentale per il rilancio politico, organizzativo e statutario dell’intera galassia Radicale, a partire dall’attivazione delle giurisdizioni nazionali, regionali e internazionali al fine di promuovere e proteggere i diritti umani in tutto il mondo e a questo fine impegna gli organi dirigenti a mobilitarsi da subito insieme agli altri soggetti costituenti il Partito.
Conferma la piena adesione e partecipazione di Radicali italiani alla lotta di liberazione dal sessantennio partitocratico che la galassia radicale ha incardinato con la documentazione e dalla denuncia contenuta nella “Peste italiana”, una lotta alla quale tanti Radicali hanno dato corpo attraverso iniziative nonviolente, occupazioni di sedi istituzionali, forme di non-collaborazione e resistenza agli atti più violenti del regime.
Denuncia come, di fronte al collasso della giustizia italiana, massimo problema istituzionale e sociale che coinvolge milioni di famiglie e soffoca l’economia, né il Governo né il Parlamento hanno provveduto, nonostante il costante e fattivo impegno dei parlamentari radicali, a quella riforma strutturale e organica in assenza della quale viene meno qualsiasi possibilità per il nostro Paese di ripristinare legalità e Costituzione.
Considerata l’urgenza di interrompere le vere e proprie torture che subiscono quotidianamente detenuti e agenti penitenziari, già costretti in condizioni disumane a causa dell’ulteriore aumento della popolazione carceraria (68.527 detenuti su una capienza di 44.612 posti), dà mandato agli organi dirigenti di convocare gli “Stati Generali delle carceri” per mobilitare tutti coloro che non sono disposti a tollerare quello che appare oggi come un consistente e allarmante nucleo di nuova Shoah.
Il Congresso rivendica come alle ultime elezioni regionali solo il movimento Radicale abbia contrastato l’antidemocraticità dell’intera fase elettorale, perseguendo ancora oggi l’accertamento della verità e la difesa dei diritti civili e politici negati ai cittadini.
Denuncia in particolare la massiccia falsificazione elettorale realizzata dalla coalizione a sostegno della candidatura a Presidente della Lombardia di Roberto Formigoni, con la raccolta di oltre 2.000 firme su 3.800 avvenuta in date precedenti all’esistenza delle liste stesse, l’invalidità per vizi di forma di oltre 500 firme, la falsificazione di almeno 473 firme apposte dalle stesse mani, atti di fronte ai quali la Procura della Repubblica di Milano è arrivata incredibilmente a proporne l’archiviazione. Invita Formigoni a compiere finalmente un atto di chiarezza e rispetto delle istituzioni, rassegnando le dimissioni dalla carica che continua a ricoprire abusivamente solo in virtù dell’opera di occultamento assicurata dalla complicità dei mezzi di informazione, in primo luogo dalla puntata di “Annozero”, andata in onda contestualmente all’emersione di questo scandalo inaudito, dove né Santoro né Travaglio né Bersani né Epifani hanno contestato alcunché a Formigoni che era ospite in studio.
Si conferma, anche in questo caso, il carattere strutturalmente fuorilegge di un sistema radiotelevisivo che costringe il popolo italiano a ignorare, le ragioni alla base della compiuta distruzione di Stato di diritto e democrazia, al tempo stesso sottraendogli la possibilità di conoscere e giudicare le diverse proposte politiche e dunque anche di scegliere l’alterità e l’alternativa del movimento Radicale.
Il Congresso, verificata la nuova capacità elaborata dal Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva di monitorare non solo i tempi ma anche il numero di ascolti effettivi per ciascun programma televisivo e radiofonico – e che ha permesso, ad esempio, di conoscere che successivamente alle elezioni europee del giugno 2009 le tre principali trasmissioni di approfondimento della Rai (“Annozero”, “Ballarò” e “Porta a Porta”), su un totale di 1 miliardo e 148 milioni di ascolti medi complessivi, hanno garantito 492 milioni di ascolti al PDL, 334 milioni al PD, 121 milioni all’IDV, 102 milioni alla Lega, 40 milioni ciascuno a UDC e Sinistra Ecologia e Libertà, 38 milioni ad Alleanza per l’Italia e 8,5 milioni ai Radicali impegna gli organi dirigenti ad aggiornare e promuovere iniziative politiche, scientifiche e giudiziarie che consentano il rispetto del diritto a conoscere per deliberare.
Il Congresso esprime la necessità di insistere nel tentativo di passare dalla resistenza alla rivolta popolare gandhiana, per proporre e realizzare un’alternativa in grado di bloccare lo sfascio istituzionale di uno Stato che assume sempre più i connotati di una criminalità organizzata composta di associazioni a delinquere contro i diritti dei cittadini, non solo di quelli italiani.
Dal dissesto idrogeologico ai processi di industrializzazione, dalla gestione emergenziale e criminogena del ciclo dei rifiuti all’emergenza amianto, dall’integrazione delle minoranze alle politiche migratorie, l’Italia è il Paese che paga un prezzo altissimo in termini di vite umane per la non applicazione delle leggi nonché per l’assenza di politiche liberali di prevenzione e accoglienza.
Per questi motivi impegna gli organi dirigenti a promuovere una campagna per il rispetto della convenzione di Arhus sull’acceso alle informazioni ambientali e la partecipazione delle comunità ai processi decisionali, nonché di sostenere le proposte legislative per la regolarizzazione dei lavoratori immigrati, sostenendoli nella mobilitazione contro la sanatoria-truffa che interessa almeno 100mila di loro e nella ricerca di interlocuzione con le istituzioni, anche partecipando all’organizzazione di un convegno sui temi legati all’immigrazione entro Natale.
Il Congresso registra il valore dei preziosi aggiornamenti, a partire da quelli di Guido Blumir e degli studiosi coordinati da Carla Rossi, circa i costi civili, economici e sociali del proibizionismo sulle droghe, con un giro d’affari consegnato alla criminalità organizzata stimato per difetto a oltre 11miliardi di Euro, quattro milioni di consumatori abituali, oltre mezzo milione di persone coinvolte in procedimenti amministrativi e penali, almeno 250mila i piccoli spacciatori e 28 mila detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti. Sulla base della documentazione presentata e degli ulteriori necessari approfondimenti, dà mandato agli organi dirigenti di organizzare una campagna di informazione per coinvolgere l’opinione pubblica nel sostenere le iniziative dentro e fuori dal Parlamento e operare per trovare – in raccordo con il Partito Radicale – le risorse umane e finanziare per convocare un grande congresso antiproibizionista con la partecipazione di personalità del mondo della scienza e della politica.
Il Congresso saluta i risultati ottenuti da parlamentari e militanti radicali sul fronte della pubblicità sull’attività degli eletti e su contratti e consulenze della Camera dei Deputati, nonchè il successo ormai in via di realizzazione della campagna di raccolta firme sui referendum comunali per l’ambiente e la qualità della vita a Milano.
Ribadisce l’impegno del Movimento ad ogni suo livello per la riforma americana delle istituzioni, che vede al centro la riforma elettorale uninominale e maggioritaria, l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati e l’attivazione degli strumenti di iniziativa popolare. Auspica inoltre iniziative sul fronte della democrazia digitale attraverso l’affermazione di un vero e proprio diritto di accesso ai dati pubblici in formato aperto (open data) e la possibilità di esercitare attraverso le nuove tecnologie i diritti di cittadinanza con la firma digitale e la posta elettronica certificata.
Il Congresso denuncia il blocco feroce, pluridecennale, di qualsiasi informazione sull’impegno economico-sociale dei Radicali. In particolare con la Cgil, e in particolare a Marco Pannella, è stato impossibile discutere sulle nostre proposte – legislative e referendarie – e sulle loro; sulle nuove dimensioni, transnazionali, dei grandi problemi del lavoro e dell’impresa nel contesto globalizzato dei mercati e dei problemi sociali, anche in quelli non sindacalizzati o non sindacalizzabili di tanti Stati del mondo. Le caratteristiche strutturali del modello capitalistico italiano – fondato sul pervasivo conflitto di interessi tra politica ed economia, banca e industria, banca e finanza e ossessivamente ripiegato sulla difesa di privilegi corporativi, rendite di posizione, mancanza di concorrenza e di legalità – costituiscono oggi il più grave ostacolo alla ripresa economica e alla realizzazione delle condizioni necessarie per la ripresa occupazionale, il rientro progressivo del debito pubblico e la riforma in senso universalistico dell’attuale sistema di tutele sociali. I dati evidenziano la natura strutturale della crisi che affligge l’Italia, per superare la quale si deve affrontare il problema del deficit di bilancio mediante la riqualificazione della spesa, il maggiore investimento in ricerca e innovazione, la riorganizzazione del mercato, tutti elementi necessari alla ripresa economica.
Il Congresso impegna gli organi dirigenti a provvedere alla definizione di un manifesto liberale da proporre a forze politiche, imprenditori e lavoratori, nonché ad incardinare le campagne sulle proposte di legge per evitare i ritardi nei pagamenti alle imprese e perché sia riconosciuto ai cittadini il diritto, su domanda, alla restituzione dei contributi previdenziali versati che non abbiano dato luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico (contributi “silenti”).
Il Congresso, infine, nel valutare che la presenza di Rosy Bindi e Antonio Misiani, presidente e tesoriere del Partito Democratico, con i loro interventi, testimoniano tutt’ora, in continuità con la presenza del segretario Bersani allo scorso Congresso, una diversa considerazione rispetto alla storica negazione al movimento Radicale del ruolo di interlocutore politico, ritiene certo che, se si venisse formando un gruppo parlamentare radicale, apparirebbe allora chiaro al Paese e al Partito Democratico il contributo che sarebbe fornito agli obiettivi e alle ragioni per un’alternativa democratica, fino a poter immaginare come naturale l’adesione di questo gruppo politico parlamentare anche al Partito Democratico e “non solo”.
Ringrazia inoltre Riccardo Nencini, segretario del Partito socialista italiano, e Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, per la loro presenza al Congresso e per la loro iscrizione al Partito radicale oltre che per la loro sollecitazione e disponibilità a mettere in atto intese e azioni comuni.

Fonte: Radicali.it

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