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Mao Valpiana. Bandiera della Pace 
L'Assessore Di Dio si informi meglio, e poi si vergogni e chieda scusa ai Comboniani e ai pacifisti
26 Settembre 2008
 

L'Assessore Di Dio non vuole vedere le bandiere della pace in Piazza Brà. Nemmeno se a issarle sono persone al di sopra di ogni sospetto come i padri Comboniani, che insieme al Centro Missionario Diocesano hanno preparato la “Carovana della pace”, di passaggio a Verona. Per l'assessore quelle sono bandiere sovversive. Certamente è male informato. Forse conviene ricordagli la vera storia di quel vessillo.

 

La prima bandiera della pace con i colori dell'arcobaleno, in Italia, fu cucita a mano con pezze che c'erano in casa alla vigilia della prima marcia Perugia-Assisi il 24 settembre 1961.

Aldo Capitini, filosofo, fondatore del Movimento Nonviolento e ideatore della prima grande Marcia pacifista, voleva un simbolo per la pace, ma tutte le altre bandiere significavano già qualcosa. Quella contro la guerra secondo lui doveva avere tutti i colori dell'internazionale dei popoli, tutti i colori del mondo. Fu una bimba che allora aveva 12 anni, Francesca Siciliani, figlia del noto maestro musicale, a cucire quella prima bandiera, ancor oggi conservata a Todi, nella casa di Lanfranco Mencaroni, amico e compagno di Capitini.

«Le bandiere hanno il colore dell'arcobaleno, ma il richiamo alla natura ha un significato: l'arcobaleno questa volta lo vogliamo prima della tempesta, non dopo», scrisse quel giorno Gianni Rodari, uno dei 30mila pacifisti in marcia, con un esplicito riferimento al versetto della Genesi in cui Dio suggella la sua alleanza con gli uomini dopo il diluvio universale. Anche Bruno Munari, artista e designer, suggerì a Capitini di usare l'iride per la marcia Perugia-Assisi. Disse che l'archetipo della pace era l'arcobaleno, simbolo insieme di pluralità e di unità.

Aldo Capitini aveva già visto sventolare quella bandiera dai pacifisti stranieri. La vide usata da Bertrand Russel in Inghilterra per la campagna sul disarmo nucleare all'inizio del 1960. L'arcobaleno indicava la pace dopo la tempesta della Seconda guerra mondiale e la speranza di un mondo senza armi nucleari. Fu così che la bandiera della pace iniziò a diffondersi in Italia…

 

fino ad oggi, quando un assessore del Comune di Verona decide di vietarla… alla faccia di Capitini, di Rodari, di Munari, di Russel.

Non prova nemmeno un po' di vergogna il povero Di Dio?

 

Mao Valpiana
Movimento Nonviolento Verona


Foto allegate

Vittorio Di Dio, assessore al Comune di Verona
 
 
 
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