Venerdì , 29 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
L'affaire indulgenze torna alla ribalta: l'Italia riportata nel Medio Evo
07 Dicembre 2005
 

Vaticano: il papa delle indulgenze

Benedetto XVI ha concesso l’indulgenza plenaria per il 40° anniversario della chiusura del concilio Vaticano II, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione. È la terza volta, da quando è stato eletto, che papa Ratzinger proclama un’indulgenza plenaria. Lo ha fatto una prima volta il 19 aprile, giorno della sua elezione al soglio pontificio, e lo ha fatto una seconda volta in occasione della giornata mondiale della gioventù, celebrata a Colonia, lo scorso agosto. L’indulgenza, secondo il catechismo della chiesa cattolica romana, è «la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa» (CCC 1471).


Una decisione che suscita reazioni

«È un tema delicato, sul quale non sono mancate le incomprensioni storiche che hanno influenzato in modo negativo la comunione tra i cristiani», aveva riconosciuto Giovanni Paolo II nel corso di un’udienza, nel 1999. Ma il suo successore non sembra preoccupato di riaccendere tali incomprensioni e di riaprire ferite.

«La chiesa cattolica continua a proporre temi teologici medievali», ha affermato Jean-Arnold de Clermont, presidente della Federazione protestante di Francia. «Non credo che la chiesa cattolica arriverà al punto di mettere di nuovo in vendita le indulgenze», ha detto ancora De Clermont, intervistato dal quotidiano cattolico La Croix, «ciò che lascia perplessi è il fatto che nel 1999 la chiesa cattolica ha firmato, con la Federazione luterana mondiale, un accordo fondamentale sulla dottrina della giustificazione per fede. Come può il Vaticano avere firmato quell’accordo – nel quale dice di credere nella salvezza per sola fede – e proclamare nel contempo, oggi, un’indulgenza? Si tratta di un’incoerenza teologica fondamentale», conclude Jean-Arnold de Clermont.


ANCORA INDULGENZE!

Il commento del teologo Paolo Ricca


A Benedetto XVI piacciono le indulgenze. In pochi mesi ne ha già concesse tre. L'ultima, anch'essa "plenaria" (consiste nella remissione totale delle pene corporali o spirituali da scontare per i peccati commessi) è stata resa nota in questi giorni: l'8 dicembre, in occasione della festa mariana dell'Immacolata Concezione, e giorno in cui, 40 anni or sono, Paolo VI concluse il Concilio Vaticano II, i fedeli cattolici potranno riceverla se parteciperanno a un sacro rito di onore della stessa (cioè di Maria), o almeno offriranno testimonianza di devozione mariana davanti a un'immagine della Madonna Immacolata esposta alla pubblica venerazione, aggiungendo la recita del Padre Nostro e del Credo e una qualche invocazione all'Immacolata (ad es. «Tutta bella sei, Maria, e in te non c'è macchia originale», «Regina, concepita senza peccato originale, prega per noi»). Anche chi, per morivi vari, non può partecipare di persona al rito, ma ad esso si associa spiritualmente, con le stesse disposizioni d'animo, può ricevere l'indulgenza «in casa propria o dovunque si trovino».

Che dire? Diremo due cose. La prima è che siamo, a dir poco, sconcertati per un ricorso così frequente e ostentato all'indulgenza la cui pratica, come tutti sanno, contribuì non poco alla divisione della Chiesa d'Occidente e che è tuttora un motivo di dissenso profondo tra cattolici ed evangelici.

Certo, la Chiesa cattolica è liberissima di indire tutte le indulgenze che vuole, ma insistere sulle cose che dividono nuoce ai rapporti ecumenici e mortifica la speranza di chi lavora e fatica per l'unità dei cristiani. Ci chiediamo: perché, invece di "concedere indulgenze", non si annuncia semplicemente il perdono dei peccati, gratuito e incondizionato, che Cristo ci ha guadagnato offrendo se stesso per noi sulla croce? Il puro e semplice Evangelo non è forse mille volte meglio di tutte le indulgenze possibili e immaginabili?

La seconda osservazione riguarda il rapporto tra questa indulgenza e il Concilio Vaticano II che pure si vuole, l'8 dicembre prossimo, ricordare e onorare. La doppia iniziativa di Benedetto XVI (concedere un'indulgenza collegandola con il culto mariano) ci sembra muoversi in una direzione diversa da quella seguita dal Concilio. Il quale in nessun suo documento (se non andiamo errati) raccomandò il ricorso alle indulgenze (fu Paolo VI a rimetterle in auge con un'apposita costituzione del 1967) e non volle incentivare il culto mariano, ma piuttosto disciplinarlo inquadrandolo nel discorso sulla Chiesa. Non fu il Concilio a volere che Maria fosse insignita di un nuovo titolo - quello di "Madre della Chiesa" - fu, anche qui, Paolo VI. Insomma: a noi sembra che se l'attuale pontefice avesse voluto veramente onorare il Concilio, nel 40° anniversario della sua conclusione, non avrebbe dovuto né promulgare l'indulgenza né collegarla con il culto mariano. (NEV)


(da Ecumenici “Leonhard Ragaz”, 05/12/2005)

ecumenici@aliceposta.it


Articoli correlati

  Rosario Amico Roxas. Due discorsi per due uomini
  Rosario Amico Roxas. Il cattolicesimo di Ratzinger
  Sergio Rovasio. “L'omosessualità non è mai moralmente giusta”, dice il Papa
  Miriam Della Croce. L'estensione del peccato
  Caso Hasenhüttl. Zittito per troppo ecumenismo dal vescovo Marx
  Miriam Della Croce. Misteri dei ministeri...
  Omar Santana. Senza parole
  Carlo Forin: Lettera a SS. Benedetto XVI
  Rosario Amico Roxas. Un relativismo occasionale
  Mellana. Vignetta, ma coi fioretti
  Carlo Forin. “An Phoebi soror?” Sei forse sorella di Febo?
  Renato Pierri. La vasta cultura del Papa
  La portata del fiume di Nocera e la, purché “sana”, laicità
  Rosario Amico Roxas. Il mio regno non è di questo mondo
  Miriam Della Croce. La festa di Cristo Re contro la peste del laicismo
  Sinéad O’Connor. E se cominciassimo a fare lo sciopero della messa?
  Renato Pierri. Nessun cambiamento riguardo al sacerdozio femminile
  Garrincha. La 'fuga' del Papa
  Raniero La Valle. La lettera del Papa
  Renato Pierri. La luce della Chiesa alle volte è solo ombra tetra
  Francesca Ribeiro. Parole mai pronunciate dal Papa
  Gianni Somigli. Bimbinbilico
  Vincenzo Donvito. Dimissioni papa e media
  «Per fortuna digerisco anche i sassi». Le manovre al Senato e quelle col Vaticano
  Lidia Menapace. Graduatoria tra Papi
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy