Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
In libreria/ Marisa Cecchetti. “Le metamorfosi del cuore” di Giovanni Sato
22 Marzo 2017
 

La rosa è una costante nei versi di Giovanni Sato, il fiore è trasversale: un fiore che si dischiude, si apre, come fanno i fiori al mattino al sorgere del sole. Ma è un giardino che trabocca di fisicità.

Si attende, si invoca la sera -rimando foscoliano- ma non perché fa tacere le battaglie interne, bensì perché prelude alla notte, momento magico dell’incontro con la donna amata, quando si scioglie l’attesa, notte che si vorrebbe non finisse mai, che fa odiare l’arrivo dell’alba, perché porta la separazione e la lontananza.

È una poesia col tu quella che si legge ne Le metamorfosi dell’amore, un moderno e coraggioso canzoniere petrarchesco, dove la donna è vissuta come presenza concreta, con tutto il tormento che la passione comporta.

Per fissare l’intensità di questa passione ed allo stesso tempo la preziosità di Lei, Sato recupera echi di poeti: c’è il ricordo della rosa aulentissima di Cielo D’Alcamo, dei mille baci e ancora cento di Catullo, della ballata di Cavalcanti che deve andare leggera e piana alla sua donna. Il panismo dannunziano echeggia in versi come questi: E noi lì diventati rami/ e adagiati sull’erba bagnata/ …siamo ora/ qui il prato,/ la collina ed il fiore/ di glicine che profuma.

È un amore così forte che lo fa sentire consapevole di come sia il nostro mondo/ la continuazione del creato; come se ogni notte fosse l’assoluto dell’amore, di tutto quello che il creato può contenere: noi che siamo tutte le rose/ e i cammini brevi della sera/ …noi che siamo/ l’insieme degli amori. Però, quanto più è unico, irrinunciabile, tanto più questo amore si veste di ansia se Lei non c’è.

Ed è anche una condizione che fa tornare bambini, quando si chiede ancora e ancora: Vorrei averti sempre/ nel giro delle dita/ e percorrerti la pelle/ fin dentro la tua rima.

Sato attinge in abbondanza al linguaggio metaforico per parlare di questo prepotente richiamo dei sensi. L’anafora torna con la forza di un ritornello o una invocazione, l’ossimoro evoca ed esalta contrasti, i giochi di parole sembrano un rimando al gioco amoroso: Le foglie amano nel silenzio/ amare l’assoluta notte/ che le ama… Gli amori amano nel silenzio/ amarsi nell’assoluta notte che li ama.

 

Marisa Cecchetti

 

 

Giovanni Sato, Le metamorfosi del cuore

Biblioteca dei Leoni, 2016, pp. 222, € 14,00


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy