Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > Notizie e commenti
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
(S)legati, al “Teglio Teatro Festival Valtellina” 2015 
La celebre vicenda degli alpinisti, protagonisti di “La morte sospesa”, rivive nello spettacolo di Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi
05 Agosto 2015
 

Preparare un sogno. Scommeterci. Ed essere pronti alla sfida, con l’intento di vincerla.

È la meta di certe passioni e di certe esistenze.

Di sicuro è stata la meta da raggiungere per Simon Yates e Joe Simpson, i due celebri alpinisti inglesi che conquistarono la cima del Siula Grande (6536 metri), sulle Ande peruviane, dalla parete ovest: obiettivo mai raggiunto prima di allora. Ma fu un’ardua impresa, la loro, e lo fu ancor di più nella discesa, dove venne giocata la partita più difficile, quella per la vita, propria e dell’altro.

Della vicenda, uno dei due scalatori - Joe Simpson - scrisse in prima persona, in quello che si rivelò un best seller (e da cui venne tratto anche un bel film-documentario): La morte sospesa. A partire dall’incontro con questa narrazione, nasce lo spettacolo (S)legati di Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi, in collaborazione con l’associazione Ratatok Teatro di Novi Ligure.

È l’estate del 2012, quando la pièce gira in tournée la prima volta, a piedi, per i rifugi delle Alpi Orobie. Ed ora è giunta a più di 200 repliche, l’ultima delle quali vista - e apprezzata con cinque minuti di applausi – al “Teatro Festival” di Teglio, quest’anno alla sua settima edizione.

È una serata di pioggia, vento e nebbia, a Prato Valentino, presso la Baita del Sole. Le condizioni fanno da scenario ideale per la mise en scène. Gli attori si concentrano per un attimo e via! Lo spettacolo correrà con un ritmo perfetto e ci condurrà su per la vetta, in un crescendo di aspettative e fatiche, di entusiasmi e preoccupazioni. I fattori da tener presenti sono tanti, e molti non dipendono da chi scala: il tempo a disposizione, le ore di luce, le condizioni meteo… E naturalmente, la professionalità, le attrezzature, l’affiatamento. La voglia di farcela va rinfocolata ogni volta che qualcosa va per il verso sbagliato, ogni volta che il freddo glaciale arriva a paralizzare, quando i viveri scarseggiano, quando il respiro stesso è da dosare e da conquistare. Gli attori riescono a coinvolgere con cambi di registro, a far percepire l’altalenarsi delle sensazioni dei due scalatori, a suggerire con maestria l’ascesa su pareti a picco, su lastre di ghiaccio infide, a far sentire il freddo e l’accompagnatrice silenziosa di ogni scalata, se fatta con senso del limite: la paura.

Con loro, lo spettatore gioisce per la conquista della vetta. E si commuove, al vedere le lacrime negli occhi degli attori, di fronte alla maestosità di ciò che pare ammirino davvero in quel momento davanti a sé: una natura incontaminata, immensa e quasi altera, nel suo distacco da ogni piccolezza degli esseri umani, ma per una volta – per quella volta – avvicinata, come ci si può avvicinare a qualcosa di tanto agognato e finalmente ottenuto, a prezzo di sacrifici.

Ma è nella seconda parte della spedizione che avviene qualcosa di terribile. Durante la discesa Joe si romperà la gamba, un incidente grave, la percezione immediata per tutti e due che, da quel momento, ogni cosa assumerà altri colori: in gioco – a quelle altitudini, in quelle condizioni – la vita stessa. Ed è a questo punto che tanti nuovi sentimenti prenderanno il sopravvento, nuove decisioni inaspettate saranno da prendere. Essere altruisti, mettere al primo posto l’amicizia, i legami? Oppure optare per il realismo, perfino far prevalere una soluzione cinica, ma in grado di proteggere almeno se stessi? Cosa fare, dunque? E risolto un dilemma, convivere con le conseguenze, col senso di colpa, con il non riconoscersi più… Saranno diverse le sfide per Simon, e altrettante quelle per Joe. L’uno a decidere per la vita propria e del compagno, l’altro a combattere anche ridotto allo strenuo, senza più forze, con dolori atroci e la mente che ormai sfugge, per ringraziare un fato che comunque ha lasciato un’opportunità. Unica e che sta a te non far sfuggire.

In palio, oltre alla vita, il perdurare di un’amicizia, la capacità di perdonare e perdonarsi, di mettersi nei panni scomodi degli altri, di comprendere senza giudicare. Una lezione utile, eredità per ambedue nel prosieguo delle loro esistenze. Al di là delle critiche altrui e dei facili processi.

Lo spettacolo è stato di grande impatto; nonostante il pubblico non fosse numeroso si è creata una platea particolarmente coinvolta e un’atmosfera favorevole a vivere quest’esperienza di teatro come nel più riuscito dei modi, vero connubio tra attori e spettatori in quell’alchimia che fa, di questa forma d’arte, un autentico tramite ad emozioni speciali. Bravissimi, Mattia e Jacopo!

 

Annagloria Del Piano

 

 

»» Sito web dello spettacolo

Con tutte le date delle rappresentazioni (in particolare nei rifugi, che Mattia e Jacopo preferiscono)


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 2 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy