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Ciclismo amatoriale. Le esperienze di Augusto (classe 1932) – 3 
(a cura di Maria Lanciotti)
18 Dicembre 2014
 

Il primo traguardo con la maglietta di Toccaceli

 

Non conoscevo il territorio e i paesi, per me era tutto da scoprire. Ciò che tenevo sotto controllo erano i chilometri e il tempo

 

 

Anno 1948. Avevo sedici anni, una gran voglia di realizzarmi, tanta passione per il ciclismo. Pensavo anche di fare carriera attraverso questo sport.

Come divisa avevo solo la maglietta da corsa, l’avevo acquistata da Toccaceli, ex professionista che aveva corso con una squadra ciclistica francese e dopo il suo periodo di corridore aveva aperto un negozio al Quadraro, subito dopo il cavalcavia della ferrovia. Toccaceli era anche un buon meccanico, e oltre a fornire tutto l’occorrente per gruppi ciclistici, sistemava le biciclette di tanti ragazzi che a lui ricorrevano. Con il passare degli anni il suo negozio divenne un punto di ritrovo per gli appassionati del ciclismo. La maglietta di Toccaceli era dei colori nazionali della Francia, molto bella, e quando la indossavo aumentava la voglia di fare e forse anche la forza.

Una mattina all’alba mi vesto da ciclista, preparo due sfilatini imbottendoli di verdura, sicuramente cicoria, li infilo nelle tasche della maglietta, riempio la borraccia d’acqua, prendo la mia Quadraccia e parto.

Quando partivo non avevo un percorso, non conoscevo il territorio e i paesi, per me era tutto da scoprire. Ciò che tenevo sotto controllo erano i chilometri e il tempo.

I miei percorsi, tra andata e ritorno, erano anche di duecento chilometri. Nessuno veniva con me perché dicevano che io partivo la mattina e tornavo la sera.

Parto quella mattina da Ciampino e arrivo a Finocchio, prendo la via Casilina e arrivo a Colonna, poi a Palestrina e proseguo per Capranica Prenestina, nei pressi di Monte Guadagnolo.

E fu lì che alzai le braccia al cielo con grande esultanza, perché avevo tagliato il mio primo traguardo. Una emozione così forte che quasi scoppiai dentro la maglietta di Toccaceli, atleta di cuore e di cervello. (continua)


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