Venerdì , 29 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Telluserra
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Fabrizio Perret. Storia di Karim
25 Gennaio 2013
 

Nell'incerta luminosità di un pomeriggio d’inverno, simile a questo tardo meriggio di febbraio, Karim mi sta guardando assorto, segue un suo pensiero, un filo invisibile, una traccia che posso intuire appena attraverso i suoi occhi.

Karim è un ragazzo del Marocco, eternamente contestatore, fortemente integralista. È un soggetto che in ambiente scolastico si definirebbe cinestesico. È iperattivo, roso da un desiderio disperato di vita, ma schiacciato da un dolore sordo, interno, da un risentimento che come un’eco evoca, rimanda, a torti subiti, ad una profonda, radicale scontentezza che da sempre alimenta il progresso dell’umanità ed avvelena ogni attimo della nostra vita.

Karim raramente tace e anche quando è in silenzio, si avverte che qualcosa sta montando, sta crescendo dentro di lui. In questi casi bisogna solo aspettare.

Ad un certo momento mi parla del mare, della risacca e dei riflessi della luna scintillante.

Mi narra di una corsa lungo una spiaggia in Libia, con gli occhi chiusi ed il cuore in gola e la speranza che dalle altane non giungano i colpi delle guardie. Così inizio a rendermi conto che sta vuotando il sacco su un’esperienza atroce, importante, che ancora può raccontare unicamente in terza persona, quasi con un’artefatta leggerezza, come se fosse una storia che ha ascoltato distrattamente un po’ di tempo fa, che non lo ha coinvolto personalmente o particolarmente interessato.

Sul barcone erano almeno una trentina di persone – dice. – Lo scafista, un tunisino, era un barcaiolo coscienzioso, ma privo di bussola.

Navigano per giorni, il cibo e l’acqua sono quasi finiti e tutti capiscono che qualcosa è andato storto. Finalmente vedono una motovedetta. Ma non è italiana, è greca.

Le guardie indicano a gesti la direzione per l’Italia; offrono alcune bottiglie di minerale e imperiosamente li spingono fuori dalle loro acque territoriali.

Così passano altri giorni, è finita l’acqua, è finito il cibo. Le notti sono terse, Karim sente piangere sommessamente e guarda rapito il cielo stellato brillare come non si vede nemmeno sulle spiagge di Aïn Diab, a Casablanca.

Nelle prime ore del mattino sbarcano a Lampedusa, vengono subito avvistati e catturati. Prima, però, riescono a distruggere tutti i documenti e, in un centro di accoglienza vengono interrogati a lungo dai carabinieri che cercano di appurare la loro identità e il nome dello scafista.

Tutto ciò che segue, viene raccontato come si può narrare la trama improbabile di un sogno un po’ surreale, ma è una storia che si svolge nel nostro civilissimo paese: il trasferimento ad Agrigento per il rimpatrio, un carabiniere che gli fa guadagnare 20 Euro mettendolo in fila con altri stranieri e facendogli gridare a mani alzate, ripreso con una telecamera, “Italia Uno!”. La fuga dal campo, la vita di espedienti alla Stazione ferroviaria di Palermo. Il viaggio su un camion con altri “fratelli africani”, il lavoro duro in un campo assolato, aspro e racchiuso da orizzonti che gli ricordano la propria terra.

Ora è tutto passato. Karim presta la sua opera di elettricista in un’impresa edile, non ha il permesso di soggiorno, ma si è abituato a scivolare inosservato tra la nostra gente, sulle nostre strade.

Tutto è scritto – mi dice – io sapevo che Allah aveva deciso di non terminare i miei giorni sul mare.

Mi accorgo che finalmente è passato alla prima persona, ma i suoi occhi sono tornati duri, sospettosi.

È ricomparso il riserbo, ora, ma capisco che adesso qualcosa ci unisce, qualcosa che in qualche modo mi è giunto grazie al dono, umanissimo, della condivisione.

 

 

Un racconto trascritto il 23 Febbraio 2011 da Fabrizio Perret


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy