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“5 per Masolino”. Mostra laboratorio 
Castiglione Olona, dall'11 settembre al 16 ottobre 2011
08 Settembre 2011
 

Si chiamava Tommaso di Cristoforo Fini, è più noto come Masolino da Panicale. Maestro vissuto dal 1383 al 1440, viaggiò e dipinse molto. Collaborò con Masaccio agli affreschi della Cappella Brancacci, vedi i meravigliosi Tentazione di Adamo ed Eva (l'incredibile, quasi efebica, testa del serpente!) e Guarigione dello storpio e resurrezione di Tabita. Non solo Firenze e Roma furono fra le mete del suo peregrinare artistico: si recò anche in Ungheria e venne in Lombardia a lasciare testimonianza del suo genio creativo a Castiglione Olona, chiamatovi dal Cardinale Branda Castiglioni di cui affrescò il palazzo, un autentico gioiello, scrigno d'indicibili sorprese. Nella località varesina si dedicò anche al Battistero (Storie del Battista) e alla Collegiata (Storie della Vergine), edificio costruito in forme lombardo-gotiche su progetto dei fratelli Alberto, Giovanni e Pietro Solari. Capolavori, semplicemente.

Per completare i cenni storici su Castiglione Olona: la sua origine si colloca attorno al V secolo d.C., secondo la leggenda sul tracciato dell'accampamento delle legioni del generale Stilicone. Ai Romani subentrarono i Longobardi e infine il territorio divenne un feudo della famiglia Castiglioni. Ambizione del Cardinale “protettore” di Masolino fu quella di creare una cittadella ideale rinascimentale.

Un'occasione per scoprire il borgo e l'opera di Masolino ci viene offerta dalla mostra 5 per Masolino, che, inaugurandosi domenica 11 settembre (ore 17), rimarrà aperta sino al 16 ottobre presso il Museo Civico Branda Castiglioni. Curatore della mostra è lo storico dell'arte Rolando Bellini.

Cinque sono gli artisti coinvolti nel progetto, una mostra-laboratorio che prende ispirazione dal luogo quattrocentesco e dalle opere di Masolino a lui commissionate dal Cardinale, raffinato mecenate: Bruno Bordoli, Giovanni Cerri, Marina Falco, Fuelpump (Fabio Valenti) e Giorgio Sovana.

«Tra l’arte del passato e i codici espressivi di questi cinque artisti esiste una chiara corrispondenza di modelli di riferimento: i soggetti raffigurati riproducono gli scorci più suggestivi dell’antico borgo però con evidenti differenze di codici espressivi, dal linguaggio rinascimentale di Masolino a quello espressionista, metafisico, surrealista dei protagonisti di questa esposizione». Artisti contemporanei che nel solco delle loro ricerche e nei linguaggi della sperimentazione non si dimenticano certo delle feconde lezioni della nostra storia dell'arte, «recuperando sia la sintesi e il rigore medievale sia la complessità più articolata del linguaggio rinascimentale o barocco». Si procede dalle Teste del Battista, la Salomè e la Danza Macabra di Bruno Bordoli alle Annunciazioni, la Trinità e un suggestivo dolente Adamo ed Eva, ombre in lenta fuga dall'Eden, il serpente tentatore avvinghiato a un palo segnaletico (l'onirico metastorico), un turbine di luce arancione (il divino) ad accompagnarne la dimessa migrazione verso dolore e fatica (ma anche amore e speranza) di Giovanni Cerri, dalle architetture, luci e prospettive (esteriori e interiori) di Marina Falco alle rivisitazioni fra classico e fantascientifico, estremamente coinvolgenti, di Fuelpump e alle sculture in polistirene e cera da fonderia (assai evocative nella propria stilizzazione, una sorta di astrattismo postgiacomettiano) di Giorgio Sovana.

Paesaggi urbani, monumenti, architetture, particolari e dettagli decorativi, «l’uomo, studiato nell’intimità dei suoi pensieri e dei suoi stati d’animo», la ricerca del genius loci, tutto converge a creare un flusso ininterrotto, emotivo-intellettivo, fra l'arte di Masolino e quella di Cerri & Co.

Ai lavori dei cinque artisti si affiancheranno, in una sala appositamente dedicata, le creazioni della loro abituale produzione. Ciò a sottolineare le più profonde ragioni e genesi dell’esposizione.

Vale la pena di riportare le parole di Giovanni Cerri su come sia nata l'idea di questa mostra: «Questo progetto nasce nelle sale d’attesa degli ambulatori. Che strano posto, direte. Già non in uno studio d’arte o in aula di Accademia o Università bensì nel tempo che intercorre tra una chiamata e l’altra per un esame clinico, i tanti esami di mia madre nel suo ultimo tratto di strada percorso. Sono convinto che nulla accade per caso. Una sera della scorsa estate io e gli altri quattro amici artisti ci siamo trovati nello studio di Giorgio Sovana e lì è nata la proposta di pensare a una esposizione che unisse le nostre ricerche. Così nelle giornate successive a quell’incontro nel Varesotto, la “chiamata” da Castiglione si è fatta sempre più insistente. Gli affreschi della Vergine, il Battesimo… Masolino… Castiglione, luogo fuori dal tempo, archi, portoni antichi, pareti scrostate, il flusso dell’Olona… Tra un corridoio sotterraneo per le Tac e altre stanze d’ansioso attendere, l’ipotesi di una nostra convergenza di opere in quel luogo e per quel luogo, prendeva forma. Poi venne il momento dell’ottavo piano in un ospedale, da quella stanza si vedeva benissimo la Madonnina del Duomo di Milano, svettante tra i fabbricati della città. Fu un altro segno, forse. Mia madre, la Madonnina del Duomo in lontananza in un cielo grigio d’autunno, la vita e la morte, gli amici e il tempo prezioso che ci è dato di trascorrere insieme. L’esistenza nell’aurea semplicità quattrocentesca».

La meravigliosa complessità dell'arte insieme con la semplicità dell'esistere. Perché ogni fine è un altro incipit e nulla si perde per sempre. E l'arte ce lo ricorda.

 

Alberto Figliolia

 

 

5 per Masolino, dall'11 settembre al 16 ottobre 2011, Museo Civico Branda Castiglioni, piazza Garibaldi, Castiglione Olona (Va).

Orari: da martedì a sabato 9/12 - 15/18, domenica 10:30/12:30 - 15/18 (domeniche di ottobre, eccetto prima domenica del mese, solo pomeriggio 15/18); lunedì chiuso.

Info: Ufficio Cultura del Comune di Castiglione Olona, tel. 0331858301, www.comune.castiglione-olona.va.it, cultura@comune.castiglione-olona.va.it.


Foto allegate

Bruno Bordoli,
Giovanni Cerri,
Marina Falco,
Fuelpump,
Giorgio Sovana,
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