Venerdì , 19 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Discorso amoroso
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti. A bocca cucita col fil di ferro
29 Luglio 2009
 

Era un giorno come tutti gli altri. Io me ne stavo a pensare a te che mi stavi lontano come la luna. Sempre così si dice, ma la luna non è lontana come tu sei lontano da me. Anche se mi stai sempre intorno a spiare ogni mia mossa, e tutto quello che mi passa per la testa. Tu credi di sapere e invece non sai. O forse sai e non vuoi sapere e menti a te stesso. Non mi affronti mai a viso aperto, sempre mi giri le spalle e dentro di te mi uccidi. Mi hai uccisa tante di quelle volte che ormai non posso più morire, questo penso ogni sera stesa al tuo fianco ed è la cosa che più mi fa paura. Vorrei che tu morissi per poterti abbracciare e dirti tutto quello che non ti posso dire finché i tuoi occhi mi sfuggono e la tua bocca resta cucita come in quel disegno che facesti da ragazzo, cucita col fil di ferro, povero amore mio. E su quel disegno hai pure un occhio cavato e una guancia sgarrata e la testa squadrata come una torre. Che fine ha fatto quel disegno, l’hai nascosto, l’hai bruciato, l’hai stracciato? Parlava così chiaro quel disegno che l’hai fatto sparire come un testimone pericoloso. Come se io fossi un giudice che ti vuole condannare e invece sono la tua unica difesa. Solo io ti difendo da te stesso, o almeno ci provo.

Anzi, ci provavo. Sono mesi, sono anni che anch’io ti ho voltato le spalle. Non sei più il mio bersaglio, se arrivo a colpirti è solo per baglio e tu nemmeno te ne accorgi. E comunque non reagisci. E io vedo passare il mio tempo, il nostro tempo, la nostra vita, come un funerale senza fiori, senza lacrime e grida.

Ogni tanto accarezzo le tue spalle i tuoi muscoli dolci, la tua pelle tiepida, il tuo petto i tuoi fianchi le tue gambe i tuoi piedi. I tuoi piedi compatti e morbidi e perfetti. Ti accarezzo da cima a fondo con i polpastrelli che ricordano tutto di te. E non mi fermo dove più vorrei, e non ti tocco dove le mie mani vorrebbero volare e posarsi e restare, ma fuggo via da lì, lì dove tutto muore e si nega per vendetta e io non faccio nulla, non posso fare più nulla per ridarti un palpito. Dicesti – ricordi? – un fiore senza acqua muore, e tutta la mia acqua vi è svaporata in te, mio inferno senza uscita, e tu questo fiore appassito lo tieni penzoloni per il gambo e non sai che farne, e ti dispiace. Sai, tu lo dicesti che ogni fiore che muore lascia un seme, o l’immagine del fiore ch’è stato, e quell’immagine è tutto quello che di me ti resta, e tu lo contempli, forse come io contemplo te, fuoco spento e mai spento, e quel giorno io a te pensavo, al calore che non mi dai, alla tua fiamma che più non accudisco, che più non sprigioni, e una fredda pietra cadde da non so dove e venne a schiacciarmi il cuore, e il cuore cercava accelerato i suoi battiti come un uccello cerca l’uscita fra le sbarre, sbattendo impazzito contro la sua prigione, così quella mattina il cuore provò a lasciare la gabbia del mio petto, troppo angusta la gabbia delle mie costole e il cuore non sopportava più di battere per niente, di battere per nessuno, senza una voce che gli dicesse Stai quieto che ora ti apro la porta della gabbia e ti prendo fra le mani e tu al caldo ti calmi, alla mia voce ti calmi.

Non c’era nessuna voce a confortare il mio cuore stanco di battere per niente, a dargli un sospiro di sollievo, un motivo per continuare a battere senza andare a sbattere contro quella cassa di ossa rigida e ostile, e io gli dicevo Vai cuore, scappa via, non restare qui a soffrire con me questa pena che non ti meriti, tu sei stato solo capace di amare, di amare senza misura, e io non ti ho posto limiti se non i tuoi naturali, quelli che la vita impone, come quello di battermi in petto sessanta volte al minuto, ma tu hai sempre raddoppiato i battiti per starmi al passo, io ti ho fatto sempre correre troppo, ma era perché volevo che comandassi tu e non il mio cervello, il mio cervello troppo ragionante al tuo confronto va lento come un cane azzoppato, e quando si muoveva io gli dicevo a cuccia, che qui comanda il cuore e lui sa cosa deve fare. Il cervello mi dice solo che questo amore è sbagliato, che questo uomo è sbagliato, che io sono sbagliata per lui, io che lo faccio infuriare a freddo perché lo denudo e lui non vuole, perché lo costringo nudo davanti allo specchio dei miei occhi e lui non vuole. Perché io dell’amore voglio tutto, ossa e midollo e nervi, e lui non vuole, perché io quando lo abbraccio mi faccio mare e vento e lui non vuole, perché voglio baciarlo come se fosse tutta bocca e lui non vuole, perché voglio leggergli negli occhi il terrore meraviglioso di morire e morire ancora dentro di me e lui non vuole. Perché io lo sento quando grida il mio nome, e lo grida e lo grida e io gli dico gridalo ancora, e lui non vuole. Perché…

Quel giorno, che sembrava come tutti gli altri, fu invece un giorno speciale, perché il mio cuore si spaccò come un frutto maturo sotto una grandinata, come una melagrana si spaccò e furono dolci fuochi d’artificio, come una castagna il mio cuore si spaccò premuta dal germoglio prepotente e io, che non morii, da quel giorno cominciai a provare un battito affievolito verso di te, amore mio doloroso, amore mio amoroso, tenero amore mio che mi stai tra le mani come un bambino che ha paura degli orchi e degli antri oscuri, e tu pensasti – davvero lo pensasti?– che sia questo l’amore, questo battito fievole e lento che non ti fa più paura, che non ti fa più gridare il mio nome, il mio nome che anch’io ho dimenticato insieme al tuo.


Maria Lanciotti


Articoli correlati

  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Maria Lanciotti: Clemente e la sua bella ragazza
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Maria Lanciotti: Plico-Plico
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Maria Lanciotti: Tutto cominciò con una morte bianca
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Maria Lanciotti: Aria di primavera
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Maria Lanciotti: Pasolini e le 120 giornate di Sodoma
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Maria Lanciotti: Un posto in paradiso per i porcelli che muoiono senza arrivare a Natale
  Pearl S. Buck: La buona terra. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Prima Parte
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Maria Lanciotti: Il buco nella rete
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Quei fichi dolci colti alla luce della luna
  Maria Lanciotti: Un fiore per i miei cari
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Quarta parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 2
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti: Terra castellana
  Maria Lanciotti: Ronda armata 1euro a notte per dormire come un angioletto
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Seconda parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Maria Lanciotti: Il giardino dopo l'ultima stanza
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Amina e la maledizione dell’abate
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Mario Rigoni Stern: "Il sergente nella neve". Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  A conforto di papa Ratzinger: L’importante per i bambini è non sentirsi figli di nessuno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Murale
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Maria Lanciotti: La morte in faccia
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Maria Lanciotti: Lima e ferro. Con foto dal futuro
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Maria Lanciotti: Transumanza
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Maria Lanciotti: Giacomo, non guardare!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Il Bambinello, la defezione dell’ONU e la Speranza
  Maria Lanciotti: Divagazioni allappanti sotto i baffi di Trilussa
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  Maria Lanciotti. Panorama
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Maria Lanciotti: Asteria e la notte di Ba-bo
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Maria Lanciotti: Giostra del bastardo amore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Iniziazione misterica delle figlie di Eva quando avevamo ancora l’anello al naso…
  Maria Lanciotti: Caccia al pedone
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  Maria Lanciotti: Eluana Englaro, ...non puoi andare in pace
  Maria Lanciotti: Il sesto senso.
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  John Steinbeck: La luna è tramontata. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Vieni a me bambino, che t’insegno io l’educazione
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Terza parte
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Maria Lanciotti: C’era una volta il maestro unico. I racconti della nonna
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Maria Lanciotti: Il paese di Natale dove accadono strani fatti e si parla in rima
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Maria Lanciotti: Il viaggio della vita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Maria Lanciotti: La confessione
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Ti racconto una storia (Fiaba per Discorso amoroso)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.9%
NO
 27.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy