Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Discorso amoroso
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti: Ti racconto una storia (Fiaba per Discorso amoroso)
02 Giugno 2007
 

C’era una bambina che amava ogni cosa e ogni essere vivente: il male, per lei, non esisteva.

Si nutriva quasi esclusivamente di sogni. E credeva che il mondo fosse il suo mondo di sogni.

Le accaddero durante il primo tratto di vita cose ingiuste e inaccettabili, poiché incompatibili con quel mondo che credeva unico e vero; perdeva i sensi, quando andava a scontrarsi con cose che per lei erano fantasmi cattivi, con i quali non poteva battersi in alcun modo.

Questa bambina era tanto gracile quanto indomabile. Non aveva peli sulla lingua, non aveva timori reverenziali per nessuno: né corone, né tiare, né aureole le facevano chinare il capo. Ma nel profondo amava, perdutamente amava, una figura chiamata Cristo: da lui si sentiva compresa.

Poi si innamorò del ragazzino biondo che era gentile, e si scrivevano letterine dolcissime, ma intervenne la Morale e la bambina dovette strapparsi dal cuore quel primo fiore. Perse il suo mondo di sogni, e si trovò catapultata in un luogo che non capiva e non le piaceva.

Vibrava sempre come un criss impazzito, e non sapendo dove andare a parare, dove andare a colpire, si ripiegava su se stessa per non ferire, per non venir spezzata.

Incontrò il ragazzo del suo Destino. Aveva undici anni. Questa bambina era attratta irresistibilmente dalle cose oscure, e niente poteva incontrare di più oscuro di quegli occhi profondi come un baratro tempestato di fioriture rare.

Quel ragazzo non le tolse mai più gli occhi di dosso, dopo il primo sguardo, ma non le rivolse mai la parola. La seguiva ovunque restando però alle sue spalle, a misura di sicurezza. Fu lei che si girò di scatto e gli si conficcò interamente nell’anima.

Il ragazzo stette male da morire. Non voleva essere avvicinato, poiché era al massimo vulnerabile e non voleva che si risapesse. Era un solitario che si compiaceva della sua solitudine e ne faceva una bandiera eroica.

E la sciocca bambina sentì che avrebbe seguito quel vessillo fino all’inferno, perché il diabolico ragazzo le fece intendere che lei, e solo lei, avrebbe potuto spezzare il suo isolamento.

In realtà il poverino era nato affetto da melanconia grave, tendente alla paranoia, e voleva condurre nel suo oscuro ostello la impavida bambina, perché lo difendesse da se stesso.

Non riesce nel suo intento in quanto non trova il modo di farsi avanti, e la ragazzina, stanca di aspettare e persa ogni speranza, acconsente a sposare un colosso con gli occhi azzurri, che ama la terra e i piaceri della vita. Si butta insomma nella sua stessa antitesi, quasi a volersi disfare di se stessa.

Presto ha tre figli, e lavora come un mulo frustata dal marito che è molto ambizioso.

Quando compie trenta anni, la ex bambina si chiede: “E la mia vita?” E in un lampo vede il mondo a rovescio, e lei che procede come un gambero.

Il malinconico con gli occhi profondi come un baratro, prima di dissolversi le aveva incastrato nel petto una maledizione: “In me sei mia. nessuno mai ti amerà come io ti amo” e quell’anatema era l’unico indirizzo per il criss che aveva ripreso a vibrare in modo forsennato, in cerca di bersaglio.

Impiegò quasi un anno, per trovarlo. Lo scovò una mattina dopo mesi di appostamenti.

Passavo di qui” disse lei, decisa a distruggere la sua ossessione. Ma anche lui voleva vendicarsi per il presunto abbandono.

Cominciò la guerra fredda. Fu la donna a cadere per prima: “Ti maledico”, gli disse, “ma da questo momento appartengo solo a te”.

La donna informò il marito, che a parole si era sempre mostrato aperto di mente e in tutti quegli anni aveva fatto i comodi suoi, e gli disse che non avrebbe lasciato la famiglia, avrebbe tenuto fede a tutti i suoi impegni, fino alla fine, ma amava un altro. Ora e per sempre.

Il marito passò varie fasi, poi si stabilizzò in quella di torturatore.

Dell’altro, nessuna notizia.

Segregata e maltrattata, dilaniata nei sentimenti, la donna capì che sarebbe impazzita e cercò una via d’uscita.

Tregua”, chiese al marito.

Mai, finché morte non separi. Luciderò le mie scarpe con la tua pelle finché morte non separi.”

La donna, che ora pesava 38 chili, tentò la fuga. Ingoiò un centinaio di pasticche, buttò nel secchio le scatole vuote, si stese nel letto, si accese una sigaretta e partì.

Il marito rientrato prima del tempo la trovò che stava schiumando, e la portò in braccio al pronto soccorso.

Tre giorni di coma, e al quarto la donna aprì gli occhi e realizzò che stava ancora in questo mondo. Piantonata. Si disperò, altro non poteva fare.

A casa l’aspettava il marito con una fame arretrata di dieci giorni, ma lei gli disse: “Non ti azzardare a toccarmi, te ne farei pentire.” Chissà da dove le veniva tutta quella boria, che però impressionò il marito, il quale capì che qualcosa di irreversibile era accaduto alla sua consorte pazza.

In realtà fu lui a impazzire. Non sapeva chi attaccare e come attaccare, e non voleva nemmeno discutere un possibile trattato di pace.

Tentò di uccidere la moglie. Lentamente, perché, le andava dicendo, doveva pentirti prima di rendere l’anima.

La torturò a lungo. Esausto si abbandonò per riprendere forze, e in quell’attimo con un guizzo la donna imboccò il corridoio e uscì sul pianerottolo urlando “aiuto, aiuto, aiuto.”

Il marito subito la riagguantò, la riportò dentro casa, chiuse la porta, la stese a terra e prese a sbatterle il capo sul pavimento.

Bussarono alla porta. Il marito si ricompose, adagiò la donna svenuta sul divano e alle persone accorse alle grida disse: “Una piccole baruffa, sapete com’è.” Ma la donna trovò la presenza di spirito e il fiato sufficiente per dire: “Non andate via, vi prego restate.”

E quella sera stessa abbandonò la casa con i suoi figli, qualche giocattolo, i libri di scuola, una busta con un po’ di biancheria, e la piccola macchina, una giardinetta, divenne la provvisoria casa.

La donna si riorganizzò. Ottenne la separazione, che voleva consensuale, e accettò tutte le condizioni infami poste dal marito. Si sobbarcò interamente l’onere di crescere le figlie con i suoi soli mezzi, senza far mancare loro nemmeno il superfluo.

La storia non finisce qui.

È qui che comincia la storia.

La donna pensava – lo voleva pensare – che l’uomo del mistero si fosse tenuto alla larga per non crearle problemi, ma ora che lei aveva disinnescato il pericolo saltando direttamente sulle mine, sarebbe arrivato a portarle la ricompensa.

Invece il nostro eroe malinconico, compreso che la via era libera, sparì definitivamente, temendo di essere coinvolto nella storia che gli era piaciuta fino ad un certo punto, finché non aveva preso una piega inattesa.

La donna divenne un grumo di selce.

E freddamente ragionò che era ora che si mettesse a crescere sul serio.

 

Maria Lanciotti


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 3
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Maria Lanciotti: Divagazioni allappanti sotto i baffi di Trilussa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Maria Lanciotti: Plico-Plico
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Seconda parte
  Maria Lanciotti: Giacomo, non guardare!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Maria Lanciotti: Aria di primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Maria Lanciotti: Vieni a me bambino, che t’insegno io l’educazione
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Pearl S. Buck: La buona terra. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Un posto in paradiso per i porcelli che muoiono senza arrivare a Natale
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Prima Parte
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Maria Lanciotti: Pasolini e le 120 giornate di Sodoma
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Maria Lanciotti: Quei fichi dolci colti alla luce della luna
  Maria Lanciotti: Lima e ferro. Con foto dal futuro
  Maria Lanciotti: Un fiore per i miei cari
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Quarta parte)
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 2
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti: Terra castellana
  Maria Lanciotti: Ronda armata 1euro a notte per dormire come un angioletto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Maria Lanciotti: Clemente e la sua bella ragazza
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Maria Lanciotti: Iniziazione misterica delle figlie di Eva quando avevamo ancora l’anello al naso…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Maria Lanciotti: Il giardino dopo l'ultima stanza
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Amina e la maledizione dell’abate
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Mario Rigoni Stern: "Il sergente nella neve". Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti: Tutto cominciò con una morte bianca
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Maria Lanciotti. A bocca cucita col fil di ferro
  Maria Lanciotti. Murale
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Maria Lanciotti: La morte in faccia
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Maria Lanciotti: Il buco nella rete
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Maria Lanciotti: Transumanza
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Il Bambinello, la defezione dell’ONU e la Speranza
  A conforto di papa Ratzinger: L’importante per i bambini è non sentirsi figli di nessuno
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Terza parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  Maria Lanciotti. Panorama
  Maria Lanciotti: Asteria e la notte di Ba-bo
  Maria Lanciotti: La confessione
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  Maria Lanciotti: Giostra del bastardo amore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Maria Lanciotti: Caccia al pedone
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  Maria Lanciotti: Eluana Englaro, ...non puoi andare in pace
  Maria Lanciotti: Il sesto senso.
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  John Steinbeck: La luna è tramontata. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Maria Lanciotti: C’era una volta il maestro unico. I racconti della nonna
  Maria Lanciotti: Il paese di Natale dove accadono strani fatti e si parla in rima
  Maria Lanciotti: Il viaggio della vita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy