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Lettera VII. Lontani dal mare, vicini all’Italia 
Analisi e prospettive dopo il referendum trivelle
19 Aprile 2016
    

Abbiamo votato in più di 31.000, quasi come gli elettori di Provera alle provinciali del 2004!

Da Madesimo, Bormio e soprattutto Livigno percentuali di votanti pari alla media nazionale.

Le contraddizioni: nessun sindaco coraggioso, molti cittadini interessati ai temi ambientali; la Lega dice di votare Si ma nel comune del segretario c’è una delle percentuali più basse della provincia.

Presto gli incontri nei comuni al voto di giugno ed il Comitato per il No alla riforma Boschi-Verdini.

 

 

Come nel 2011 sull’acqua pubblica, anche sulle trivelle la provincia di Sondrio rimane di 10 punti percentuali sotto la media nazionale di affluenza al voto. Facciamo meglio di Bolzano e grosso modo come alcune provincie di Calabria e Sicilia, che però sono molto più vicine alle trivelle !

Nei comuni della provincia da notare i buoni dati di quelli più lontani dal mare: Madesimo, Bormio e soprattutto Livigno che con il 31% è in linea con il dato medio nazionale !

Molto eloquente il 12% di Buglio in Monte, comune del segretario provinciale della Lega, che solo sulla carta e qualche sparuto manifesto dava indicazione di votare SÌ. Interessanti i dati di due piccoli comuni della bassa valle come Bema (31%) dove potrebbe esserci stato un trascinamento della battaglia sulle bollette dell’acqua e Dazio (38%, il più alto della provincia) per lo stesso motivo e anche per una sensibilità che si registra maggiore della media come negli altri comuni che andranno al voto amministrativo a giugno.

Merita un approfondimento il confronto dei risultati del referendum sulle trivelle con quello sull’acqua pubblica del 2011. L’affluenza in provincia fu allora del 48%, ma ben altro era il rilievo dell’argomento, la campagna di informazione e meno eclatante degli ultimi anni la tendenza astensionista in qualunque tornata elettorale. Sulle trivellazioni in mare ci si poteva aspettare un risultato scarso, quasi irrilevante: noi, che come pochi altri abbiamo fatto un minimo di campagna per il voto, avevamo messo al 10% la soglia della soddisfazione, dunque un risultato più che doppio ci conforta.

Le 31.158 persone VERE che si sono recate al seggio sono soltanto 7.000 in meno di quelle che nel 2004 elessero al ballottaggio Fiorello Provera presidente della provincia!

Per uscire dal livello locale: i votanti a questo referendum in Emilia Romagna sono stati circa il doppio di quelli che hanno votato l’attuale presidente della regione! Quel famoso 40% del PD di Renzi alle ultime elezioni europee corrispondeva a 11 milioni di voti; ieri hanno votato 15 milioni di italiani!

L’aspetto interessante del referendum è proprio questo: non si dà rilievo ai partiti o ai nomi dei candidati, ma ai temi ed ai cittadini-elettori.

Da qui si può ripartire con fiducia.

Dal tema dell’energia, del superamento dei combustibili fossili, di quali fonti rinnovabili, dove, come, a danno o a beneficio di chi…

Dai cittadini e dalla loro volontà, in questo caso minoritaria ma significativa, di riappropriarsi della sovranità, di ridare fiato alla democrazia, contro le tendenze pericolose all’astensionismo di stato, alla delega in bianco all’uomo forte del momento.

Siamo molto dispiaciuti (per loro ed i rispettivi concittadini) che NESSUN SINDACO abbia raccolto il nostro invito a dichiarare pubblicamente che cosa avrebbe fatto il 17 aprile. Ma non ci scoraggiamo!

Nei comuni che si preparano al voto di giugno andremo ad incontrare i cittadini e, se lo vorranno, i candidati sindaci e consiglieri con un confronto pubblico e aperto sui temi ambientali e sociali: acqua, rifiuti, energia, partecipazione, accoglienza.

In tutta la provincia iniziamo da oggi a costituire, insieme a tutte le persone singole e le organizzazioni che saranno disponibili, il Comitato per il NO al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale: anche così festeggeremo a testa alta il 25 aprile!

Siamo fiduciosi di poter condividere con molte delle 24.000 persone che in provincia hanno votato SÌ il confronto ed il contrasto ad una pseudo-riforma che: NON abolisce il Senato ma solo il voto popolare dei Senatori, taglia le spese che bastano appena a mantenere l’aereo presidenziale di Renzi, insieme alla legge elettorale prospetta un futuro inquietante nel quale il capo partito che prende un voto in più del secondo (anche se rappresentasse il 20% degli elettori) avrà la maggioranza assoluta del parlamento e potrà far eleggere i propri “controllori”: il presidente della Repubblica e i giudici della Corte Costituzionale!

La nostra idea di democrazia è del tutto opposta, nel corso della lunga campagna referendaria avremo modo di presentare le proposte alternative già elaborate.


 

Possibile Comitato Lettera VII

Morbegno / Sondrio

 

 
 
 
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