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Flavia Dragani. A proposito delle pagine “sessualmente esplicite e traumatizzanti” di Anna Frank 
Mi fate vergognare di essere italiana...
17 Gennaio 2010
   

Ieri ero collegata su Facebook, su quello che per varie ragioni è diventato parte integrante della mia vita sociale. È anche il luogo in cui principalmente ricevo le notizie: non guardo più la televisione da tanto tempo.

Ho letto la notizia della denuncia fatta all'insegnante da un deputato leghista, il quale ritiene che il diario contenga espliciti riferimenti sessuali tali da “provocare turbamento”. Lì per lì ho solo condiviso il link. Ma man mano che le ore passavano, qualcosa dentro di me ha cominciato a ribollire. Ho provato lo stesso senso di sgomento, di orrore, di sanguinamento del cuore di quando ho visto la vignetta in concorso, mi sembra, per la migliore vignetta negazionista, un'idea di Achmadinejad. Raffigurava Hitler a letto con Anna Frank, e non ricordo più quale battuta oscena vi fosse scritta sotto. Ricordo solo l'orrore.

Penso all'insegnante, a come deve sentirsi. Vorrei sapere il suo nome, vorrei abbracciarla.

Avrebbe dovuto però capire che aria tira. Perché io quest’anno avevo proposto di andare a vedere al “Teatro Evento” il 2 febbraio una rappresentazione teatrale di Anna Frank, e ho percepito la reazione immediata, ostile: be', forse sono io che sono una mamma chioccia, ma ho paura che mio figlio resti traumatizzato dai contenuti... in fondo non fa parte del programma… di che utilità potrebbe mai essere? Ho risposto che la compagnia aveva calibrato la rappresentazione in maniera tale che fosse adatta a dei bambini di quella fascia di età, che non c’era nulla di traumatizzante, non si guardavano le foto degli esperimenti di Mengele, e poi in fondo se si parla di traumi, le ho chiesto se lei allora teneva la televisione spenta tutto il giorno, se non ascoltava mai le notizie, se i suoi figli non avevano nemmeno un giochino del Nintendo e della Wii che sono tutte lotte e violente pure... ma ho rinunciato subito. Il giorno dopo molti genitori sono venuti a dirmi che loro avrebbero voluto vedere la rappresentazione. Già, ma durante la riunione non ha parlato nessuno, c'era un silenzio di tomba. Io ho risposto che se volevano ce li avrebbero portati privatamente i loro figli a vedere la rappresentazione. Che ero arrabbiata oltre ogni limite. Che non avevo intenzione di promuovere in nessun modo concetti quali la democrazia, l’uguaglianza, la legalità, dal momento che tali cose sono percepite come “traumatizzanti” e in fondo “di quale utilità potrebbero mai essere”? Nella società di oggi, di nessuna utilità.

La Gelmini ci ha imposto, nella sua meravigliosa riforma, la nuova materia di “educazione alla costituzione”. Copioincollo: Nella scuola primaria (scuola elementare): si dovranno insegnare le prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza, in particolare i diritti fondamentali dell'uomo, il significato delle formazioni sociali, l'importanza della tutela del paesaggio, alcune basilari nozioni di educazione stradale, la salvaguardia della salute, il valore del rispetto delle regole.

I diritti fondamentali dell'uomo... quali diritti? Quale Costituzione? Quali formazioni sociali? Ma poi leggo meglio: aaahhhh certo, devo educare alla salvaguardia del paesaggio… e al rispetto delle regole. Be', ora tutto mi è più chiaro.

Oh, certo... i poveri bambini potrebbero essere traumatizzati dalla descrizione dettagliata delle parti intime di Anna. Sì, è vero, quelle pagine esistono, le ho lette, con tenerezza, con ammirazione, perché comunque riflettono la curiosità e lo spirito vivo di una ragazzina speciale. I poveri bambini non sembrano essere minimamente traumatizzati dai deliri razzisti dei loro genitori. Però sono sicura che sanno tutto su come salvaguardare il paesaggio.

Saranno traumatizzati in maniera irreversibile da un libro tradotto in 67 lingue e stampato in 31 milioni di copie. Che modo eccellente di distogliere l’attenzione dall’essenziale e di promuovere la menzogna. Perché Anna è “solo” il simbolo dei diritti umani e della giustizia sociale. Valori di nessun peso pedagogico ed educativo. Di tutto il diario, noi prendiamo la descrizione delle parti intime di Anna. È un po' come con la Costituzione: la costituzione è vecchia, è obsoleta, rendiamola “moderna”. Di tutti i discorsi di Di Pietro, prendiamo solo la parola “diavolo”. Del No Berlusconi Day, prendiamo solo “l’istigazione all’odio”. Di Craxi, diciamo pure che è “uno statista”. Dei poveri, diciamo che sono gente “diseducata al benessere”. La distorsione è una pratica quotidiana in questo paese. Anna qui viene offesa ogni giorno. Anna simbolo dei diritti umani, della giustizia sociale, del coraggio di fronte alla crudeltà, dei bambini sacrificati, loro sì, all’odio, odio che nasceva dal fatto che NON siamo tutti uguali (guarda un po', mi sembra che qualcuno lo vada dicendo da un po'), voce insistente contro chi vuole far perdere alla razza umana la sua dignità, vocina contro queste nuove passioni oscure, vita contro la morte, deve essere infangata e distrutta da chi è contro tutto questo.

Be', io continuo a pensare che non sia possibile. Non riusciranno ad infangarla, non riusciranno a distorcerla, non riusciranno a distruggerla.

Gli occhi puri di quella ragazzina sbeffeggeranno per sempre chi ha il coraggio e la mente malata di descrivere le sue pagine come “sessualmente esplicite e traumatizzanti”. No, non ce la farete mai. Mi fate vergognare di essere italiana. Tutta la mia solidarietà e la mia incondizionata stima all'insegnante e a voi dico solo: vergognatevi.

 

Flavia Dragani

(Nuova penna di Ecumenici)


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