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Spiegel im Spiegel. Al "Torelli" lunedì 30 novembre, per la Stagione concertistica CID Sondrio
Francesco Senese
Francesco Senese 
28 Novembre 2009
 

Circolo Musicale CID di Sondrio
con il Patrocinio degli Assessorati alla Cultura
di Regione, Provincia, Comunità Montana, Comune di Sondrio

49a Stagione Concertistica 2009/2010


Lunedì 30 novembre, ore 21

Auditorium “Torelli” in Sondrio


Spiegel im Spiegel


FRANCESCO SENESE violino

SONIA IACONIS pianoforte

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Programma


Arvo Pärt

Spiegel im Spiegel


Felix Mendelssohn Bartholdy

Sonata in fa maggiore

Allegro vivace

Adagio

Assai vivace

***

Arvo Pärt

Fratres


Riichard Strauss

Sonata in mi bemolle maggiore op.18

Allegro ma non troppo

Improvvisation: Andante cantabile

Final: Andante - Allegro

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PRESENTAZIONE

Un concerto a forma di specchio


Abbiamo ancora nelle orecchie l’eco del concerto di organo e voci che si è svolto nella Collegiata, durante il quale abbiamo intuito che la semplicità è lo strumento più consono per lodare Dio e che la chiarezza e l’ordine terso della costruzione musicale, percepiti consciamente o inconsciamente, sono vibrazioni che fanno scaturire in noi una risonanza. Ed ecco che questa sera ci è offerta di nuovo la possibilità di ascoltare Arvo Pärt, l’autore che ha fatto di semplicità e chiarezza il segno particolare e distintivo del suo lavoro a cui ha dato il nome di stile tintinnabuli.

Spiegel im Spiegel vuol dire specchio nello specchio e ci riporta all’infinità di immagini che emergono da superfici riflettenti parallele: le triadi ascendenti di semiminime sull’accordo di tonica, originate dal pianoforte, si riflettono nelle lentissime scale ascendenti e discendenti del violino. Si può fare molto con molto poco. Non di meno è questo un pezzo che esige il massimo della intonazione e dell’espressione, poiché a semplicità e chiarezza non si giunge assolutamente per caso: occorre una concentrazione strenua, la stessa concentrazione con cui Arvo Pärt ha riempito migliaia di pagine di esercizi in cui scriveva melodie a una voce prima di arrivare allo stile tintinnabuli. Di quel periodo lasciamo parlare Nora Pärt, la moglie:

«Il momento in cui Arvo è arrivato all’inserimento della seconda voce potrei paragonarlo alla creazione del mondo. È stata un’enorme esplosione, una scoperta che ancora non ha esaurito il suo potenziale. Lui ha lottato quasi dieci anni per scrivere una linea melodica, ma alla fine ha realizzato che non poteva proseguire poiché una sola linea non bastava. Così come per volare occorrono un paio di ali, anche per far spiccare il volo alle melodie occorrevano due linee melodiche. C’è una precisa tensione in ogni genere di musica; esistono delle precise funzionalità che tengono insieme tutto il materiale. Nella musica di Arvo la tensione necessaria è data da questa piccola sovrapposizione verticale: la melodia superiore si muove liberamente nello spazio tonale, la seconda voce, invece, si può muovere soltanto all’interno di tre suoni, sottolineando continuamente una sola funzione, quella della tonica. Si viene così a creare una sorta di tensione tra le due voci che sono sì complementari, ma anche polarizzate, come nell’elettricità il polo positivo e quello negativo».

La versione originale di Fratres per archi, fiati e percussioni fu composta nel 1977 per l’Early Music Ensemble Hortus Musicus Tallinn. Pärt in seguito ha adattato il lavoro a diversi organici strumentali.

Alcune orchestrazioni si attengono all’idea originale, mentre altre presentano una linea melodica dedicata a uno strumento solista. La versione per violino e pianoforte – che ascoltiamo questa sera – fu realizzata nel 1980 su commissione del Festival di Salisburgo ed eseguita da Gidon Kremer ed Elena Kremer ai quali era stata dedicata. Radicalmente diversa dalle altre versioni, questa presenta otto variazioni preceduta da un virtuosistico preludio per il violino solo.

Delle tre sonate per violino e pianoforte di Mendelssohn, di cui ricorre quest’anno il bicentenario della nascita, la prima e la terza sono state riscoperte negli ultimi decenni del ‘900. Le prime due sono opere precocissime, essendo state composte a 11 ed a 14 anni di età. Sembra inoltre che nell’anno della prima sonata (1820) ne abbia scritte altre non ancora riapparse, oltre a quartetti, lieder, una cantata, un trio e due operine. Nella prima sonata, quella in Fa magg.in programma questa sera, il primo ed il terzo tempo sono in forma monotematica bipartita. Il tema del primo tempo è frazionato, battuta per battuta, fra violino e pianoforte, mentre il secondo tempo è un tema con variazioni in fa min. scritto con molto buon gusto. L’interesse del terzo movimento, al di là delle ardite modulazioni ai toni lontani presenti dopo il ritornello, è di essere costituito da un tema di quartine veloci; questa cifra stilistica accompagnerà per tutta la vita gli ultimi movimenti delle composizioni di Mendelssohn, dalla musica da camera alle sinfonie.

La sonata per violino e pianoforte op. 18 di Richard Strauss vide la luce a Monaco di Baviera. L’autore ventitreenne, esperto violinista, ci offre in queste pagine intrecci di spessore sinfonico tra violino e pianoforte. Dedicata al prediletto cugino Robert Pschorr, l’opera si pone come uno degli ultimi omaggi di Strauss alla musica da camera d’ispirazione classica.


Fiammetta Giugni & Giacomo Andreola



FRANCESCO SENESE. Nato nel 1976 ha iniziato lo studio del violino all’età di sette anni presso la Scuola di Musica “R. Goitre” di Colico proseguendo poi al Conservatorio “G. Verdi” di Como dove si è diplomato col massimo dei voti. Dall’età di quattordici anni ha frequentato i corsi di perfezionamento tenuti da importanti maestri quali C. Romano, S. Georghiu, B. Senofsky, S. Kravchenko, G. Carmignola, K. Blacher. Dal 1994 al 2000 ha studiato sotto la guida di Sergej Krylov e dal 2000 al 2005 in Italia con il M° Pavel Vernikov e in Olanda con il celebre violinista Herman Krebbers. Ha vinto il Primo Premio Assoluto in numerosi concorsi nazionali ed internazionali. La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi in diverse città italiane e all’interno del Festival “Giovani Talenti” eseguendo il Concerto K 216 di Mozart con l’Orchestra da Camera dell’Aquila, Milano dove ha suonato per la Società dei Concerti presso la sala Puccini del Conservatorio e Bari per L’Accademia dei Cameristi presso il Circolo Unione del Teatro Petruzzelli. Si è esibito anche in Germania, in Sud America e in Olanda. Nell’ambito della musica da camera ha collaborato e collabora tutt’ora con importanti musicisti quali P. Vernikov, S. Krylov, D. Rossi, E. Bronzi, G. Cassone, E. Segre, L. de Fusco, G. Andaloro e S. Iaconis, con la quale suona stabilmente in duo dal 1997. Nel 2004 è stato membro della UBS Verbier Festival Orchestra con la quale ha suonato sotto la direzione di importanti direttori quali Levine, Gergiev, Temirkanov, Dutoit. È stato inoltre invitato a far parte della UBS Verbier Chamber Orchestra, selezione dei migliori musicisti della compagine sinfonica. Nel 2005 è stato Primo violino di spalla dell’orchestra Sinfonica di Roma. Nel 2006 è stato primo violino dell’orchestra Pro Musica di Pistoia. Collabora inoltre come prima parte con l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra da Camera di Mantova. Dal 2006 è membro dell’Orchestra Mozart di Bologna sotto la direzione di Claudio Abbado. Dalla stagione 2007-08 su invito del Maestro Claudio Abbado è diventato membro della Lucerne Festival Orchestra.


SONIA IACONIS. Si è diplomata al Conservatorio “G. Verdi” di Como con il massimo dei voti, ottenendo il premio e la medaglia d’oro in memoria di “F. Terraneo” quale più giovane e migliore diplomata dell’anno. Ha curato la propria formazione seguendo master classes pianistiche dei Maestri russi C. Bogino, V. Margulis, L. Krylova e dal 1997 al 2007 ha studiato stabilmente con Laura de Fusco. Nel febbraio 2007 ha conseguito la Laurea di secondo livello a indirizzo concertistico presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli con il massimo dei voti e la lode. È stata premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali. Con il violinista Francesco Senese ha ottenuto il premio speciale della giuria per il miglior Duo italiano al Concorso Internazionale “Rovere d’oro”. Ha collaborato con la violinista Lorenza Borrani e il violoncellista Enrico Bronzi. È pianista collaboratore della classe di canto di D. Dinu Palade dal 2007. Si è esibita in diverse città italiane come a Milano nella Sala “G. Puccini” del Conservatorio per la Società dei Concerti, a Bari per l’Accademia dei Cameristi presso il Circolo unione del Teatro Petruzzelli e all’estero in Slovenia, Germania per la Stagione Musicale di Wolfegg e al Gasteig di Monaco di Baviera e in Olanda per “Holland Music Sessions”.


CID Circolo Musicale di Sondrio


www.circolomusicale.it


Foto allegate

Sonia Iaconis
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