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Alice Munro, Premio Nobel della letteratura 2013 
Incontrata (non ufficialmente!) a Barcellona Pozzo di Gotto
27 Novembre 2014
 

Alla biblioteca “Nannino Di Giovanni” di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Nicola Manuppelli ha presentato la sua “biografia non ufficiale” di Alice Munro: La fessura

 

 

Una serata piacevole, partecipata e ricca di spunti quella tenutasi giovedì, 20 novembre 2014, presso la Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni”, in occasione della presentazione del libro di Nicola Manuppelli, La fessura: Biografia non ufficiale di Alice Munro (Barbera Editore), organizzata in collaborazione con l’Associazione Intervolumina di Messina.

Introdotto da Maria Rosa Naselli e Mimma Stornanti, l’incontro si è rivelato occasione d’indagine ed approfondimento non solo dell’opera della scrittrice canadese, assegnataria nel 2013 del Nobel per la Letteratura, ma anche una vera e propria lezione-dibattito sulle tecniche di scrittura e sulla Letteratura mondiale, partendo ovviamente dalla particolarissima scelta della Munro di dedicarsi esclusivamente al racconto breve. L’autrice canadese, infatti, ha voluto seguire tale genere letterario piuttosto che il più quotato romanzo, e Manuppelli, attraverso l’approccio diretto al testo, ha delineato la tecnica che si nasconde dietro ogni creazione della Munro. Una biografia non “ufficiale” dunque, come recita lo stesso titolo, in quanto non si tratta del vissuto, solamente accennato, della scrittrice, ma piuttosto di un’analisi sull’arte del racconto e sui retroscena di una scelta così anticonvenzionale, ma non al punto da privarla di un premio così prestigioso come il Nobel. Nonostante le difficoltà di reperire notizie strettamente biografiche, data la riservatezza della scrittrice, Manuppelli ha dato testimonianza della sua formazione, fortemente intrisa di nuovi punti di vista sulla Letteratura mondiale e sulla sua Storia, nonché della sua capacità di analisi della scrittura nel suo strettissimo rapporto con il pubblico.

La lettura ad alta voce ha infatti irretito i presenti, coinvolgendoli in una riflessione sulla volontà della Munro di sciorinare un racconto dietro l’altro, quasi a voler fornire semplici dati, dettagli, scene, accompagnando per mano il lettore nella scoperta delle vicende narrate, immedesimandosi in lui (o viceversa, piuttosto) e permettendogli di provare emozioni, di ragionare, di scervellarsi sul proseguimento della storia che, essendo un racconto, deve necessariamente trovare un esito rapido e poco scontato. Di qui la difficoltà nell’affrontare con coraggio un simile genere narrativo. Una scrittura che ama le scene madri, che fornisce dettagli freddi quasi ad invitare chi legge a comporre ciò che verrà dopo, a desiderare che qualcosa accada, ad affezionarsi ai suoi, seppur effimeri, personaggi.

Topoi e caratteristiche delle opere della scrittrice canadese non hanno impedito a Manuppelli di spaziare nel mondo letterario antico e contemporaneo, intavolando così un animato dibattito con gli amanti della Letteratura presenti in sala, che hanno dato un contributo nel discutere su tematiche che, fortunatamente, non sono così dimenticate come spesso si usa affermare.

Una serata quindi che ha dato prova del fatto che la passione per l’arte in generale permea ancora lo spirito degli esseri umani, e dei cittadini barcellonesi in particolare, tanto da accendere gli animi in nome di un amore, quello per la cultura, che non può e non deve essere declassato, soprattutto in vista di una società migliore.

 

 

Nicola Manuppelli ama scrivere e di mestiere fa il traduttore di autori americani e irlandesi. Classe 1977, ha pubblicato racconti in diverse antologie, ha lavorato come giornalista e autore per varie riviste, è consulente editoriale per Mattioli, collabora per il magazine americano Xavier Review e dirige una collana di poesia per Leconte. A tempo perso, come ama dire, tiene anche dei corsi di letteratura angloamericana e di creative writing in giro per l’Italia.

 

Alice Munro, premio Nobel per la letteratura 2013, è la più importante autrice canadese contemporanea. È cresciuta a Wingham, Ontario. È considerata la regina del racconto breve: ha infatti pubblicato numerose raccolte di racconti e soltanto un romanzo. Fra i molti premi letterari ricevuti, per tre volte il Governor General’s Literary Award, il National Book Critics Circle Award, l’O. Henry Award e il Man Booker International Prize. I suoi racconti dalla scrittura densa appaiono regolarmente sulle più prestigiose riviste letterarie. Dell’autrice Einaudi ha pubblicato Il sogno di mia madre (2001), Nemico, amico, amante… (2003), In fuga (2004), Il percorso dell’amore (2005), La vista da Castle Rock (2007 e 2009), Segreti svelati (2008), Le lune di Giove (2008), Troppa felicità (2011), Chi ti credi di essere? (2012), Danza delle ombre felici (2013), Uscirne vivi (2014) e Lasciarsi andare (2014).

 

 

Petronilla Bonavita

(da 24live.it, 22 novembre 2014)



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