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Aria di Padova, perfetta illegalità ambientale e sanitaria 
Interrogazione parlamentare dell'on. Elisabetta Zamparutti
Già nel 2002...
Già nel 2002... 
13 Gennaio 2010
   

È consentito ad una amministrazione comunale ignorare i pericoli derivanti da una continua esposizione della popolazione alle polveri sottili? Sembra di sì.

Padova è tra le città più inquinate d’Italia. Nel 2009 sono 102 i giorni di superamento dei 50mg, a fronte dei 35 consentiti dalla legge. Nei primi 13 giorni del 2010 siamo già a 7 superamenti. Ma quello che preoccupa sono i livelli di inquinamento dell’aria registrati consecutivamente nei 15 giorni del mese di novembre 2009, e dei 9 giorni consecutivi del mese di dicembre 2009. Giornate in cui l’amministrazione comunale non è intervenuta per informare la popolazione e per porre in essere misure in grado di ridurre i livelli di inquinamento.

Eppure c’è una legge che impone al Sindaco, in quanto autorità sanitaria, di intervenire per tutelare le fasce sensibili della popolazione a fronte di situazioni di grave pericolo derivanti dall’esposizione alle polveri sottili. In casi come questi molte amministrazioni comunali emettono ordinanze di blocco del traffico. Gli amministratori di Padova sembrano imbarazzati ad intervenire e più preoccupati di non scalfire l’immagine, artatamente costruita, di una città dai primati ecologici.

Sul pericolo sanitario derivato dall’inquinamento atmosferico è intervenuta la deputata Elisabetta Zamparutti (Radicali-Pd), membro della commissione Ambiente della Camera, che ha presentato una interrogazione al Ministro della Salute e dell’Ambiente.

«Il dato dell’inquinamento atmosferico è comune a gran parte delle città del Veneto» ha detto Zamparutti «e la Regione non prevede l’adozione di provvedimenti pianificatori, di coordinamento e di indirizzo, uniti alla concessione di adeguate risorse economiche ai Comuni impegnati a fronteggiare il problema dell’inquinamento dell’aria. Ma i dati scientifici sui decessi e le malattie provocate dalle polveri sottili ci impongono con urgenza di intervenire».

 

Aduc

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori



Qui il testo dell'interrogazione


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