Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Habáname
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Wendy Guerra. I giovedì culturali dell’ambasciata di Spagna
29 Giugno 2013
 

A dicembre dello scorso anno ho conosciuto l’attuale ambasciatore di Spagna a Cuba, Juan Francisco Montalbán, mi è stato presentato durante una mostra di pittura realizzata da Pedro Juan Gutiérrez in una delle sontuose palazzine restaurate del nostro centro storico. Nella foga dei suoi discorsi a questa inaugurazione, ho colto il bisogno di creare legami con l’arte e l’intellettualità dell’isola. Nei mesi successivi, conoscendo o frequentando artisti e intellettuali cubani, sotto la guida del suo assessore alla cultura Pedro Platas, hanno creato un ponte andata e ritorno per la cultura di entrambi i paesi: i giovedì culturali dell’ambasciata di Spagna, spazio che, per il futuro, merita tutta la nostra attenzione.

Come osserva l’ambasciatore: questi giovedì nascono da un bisogno, il bisogno, da parte dell’ambasciata, di compiere tutti gli sforzi possibili per la creazione di un legame tra i due paesi e la ricerca di tutti i possibili spazi amici tra il popolo spagnolo e quello cubano. È il classico lavoro diplomatico che avevamo bisogno di conformare alla realtà cubana. Sono queste le indicazioni e i desideri con cui è giunto nella nostra terra Montalbán, un uomo che interpreta la cultura come passaggio superiore per la comprensione e la scoperta del nostro mondo.

Pertanto, a partire dal mese scorso, il grande edificio occupato dall’ambasciata spagnola all’Avana ha aperto le sue porte al pubblico cubano (due giovedì al mese). Secondo l’estro creativo dell’assessore Pablo Platas, anima del progetto e curatore di svariate mostre esposte a Palazzo Velasco Sarrá. Per Pablo è importante aprire il palazzo, ascoltare gli autori, progettare come un’intera generazione di pittori possa dominare l’ambasciata, con le loro opere su tela, alluminio, acetato. Sculture e quadri riempiono oggi lo spazio che era prima destinato a un lavoro prettamente diplomatico.

Subito la voce inconfondibile di Pedro Juan rompe il silenzio con un testo magnifico, composto in maniera scrupolosa; mappa di idee su crisi o stagnazione, censura e ripercussione del carattere autoriale sulla letteratura universale, tematiche che spianano a poco a poco la strada essenziale di questa “altra” letteratura, che lui stesso ha percorso con successo e mezzi propri, a partire da un contesto marginale, epico, criptico, colto, erotico, chiarendo in questo modo il suo stile, il suo tratto e il suo marchio inconfondibili.

Un ripasso intelligente al resoconto di quella che lui chiama “la letteratura conflittuale” cubana, di tutti i tempi e in tutti i luoghi in cui esista uno scrittore “maledetto”, quello socialmente non classificato in nessun posto, né a Miami né a Cuba. Racconta inoltre i legami storici e terribili esistiti in questo passaggio oscuro tra scrittura e censura.

In Spagna l’Inquisizione riuscì a impaurire così tanto gli scrittori, che fino alla seconda metà del secolo XX nella letteratura spagnola non esiste erotismo. Io attribuisco a questa situazione inquisitoriale spagnola lo strascico anti sessuale e moralista, pudico, che ancora oggi fa da zavorra a buona parte della letteratura latinoamericana, un condizionamento borghese, pretenzioso, monotono e sconnesso dalle nostre verità più profonde”.

Quanto sappiamo di questi due protagonisti che oggi parlano dal podio? Quali notizie abbiamo avuto qui delle loro critiche, premi, come seguire lo sviluppo autoriale di Leonardo e Pedro Juan nell’ultimo decennio?

A Cuba esiste forse una tecnica, una formula, un’arte per dissimulare i successi di scrittori scomodi per le istituzioni? È stata inventata una commissione straordinaria per non diffondere le notizie su certi autori che hanno una notevole risonanza internazionale?

L’acuto intervento di Leonardo Padura comprova la sua tesi sull’arbitrarietà nelle decisioni di pubblicazione. Non esiste attualmente una politica di ciò che deve o non deve essere pubblicato. Ritengo che abbiamo ottenuto spazio sufficiente affinché a Cuba si pubblichi tutto”. In effetti, è rimasto molto sorpreso nel vedere uscire a poco a poco ognuno dei suoi libri, uno dopo l’altro, dal momento che riteneva, nella quasi totalità dei casi, che sarebbero stati censurati, specie L’uomo che amava i cani.

Non è un caso che tutti i partecipanti a questo primo giovedì dell’ambasciata abbiano appreso lì come è stato il cammino di entrambi per riuscire a scrivere e convivere con la creatività, la censura, il mercato e la produzione letteraria a Cuba. Lo stile pacato e per nulla ansioso di Padura, la sua linea comportamentale coerente, sagace e chiara, irradia la buona salute del suo percorso letterario consolidato e fertile.

Vederli conversare, spiegarci il loro punto di vista; trovarli a discutere insieme del nostro progetto culturale è un lusso di cui i presenti sono stati testimoni. Ricordiamo che entrambi hanno formazione ed esperienza giornalistica, evidente nella morfologia e nel contenuto delle loro carriere, sarà per questo che arrivano sempre al dunque, senza dilazioni, senza retorica, senza paura.

Leonardo ha toccato dei punti cardine, che sarebbe molto importante trascrivere e pubblicare con urgenza: soluzioni personali che hanno portato a risultati di gruppo – non collettivi –, internet e l’equivalenza negli stipendi dei cubani, la pirateria, i diritti d’autore, l’era digitale nella letteratura – tra altri importanti argomenti –, ma di tutto quello che ha detto una questione sembra improrogabile, perché inerente un fenomeno di cui si è parlato poco: le conseguenze pagate dal lettore. Secondo Padura, i nostri lettori sono stati, alla fin fine, le vittime più grandi in questa catena di controllo all’interno del mercato editoriale: “Credo che il lettore cubano sia rimasto disinformato rispetto a quello che scrivono i suoi stessi compatrioti, a quello che scrivono gli autori che in questo momento pubblicano nel mondo, al fatto che il lettore cubano non ha idea di dove si stia muovendo la letteratura universale e molte delle sue opere, insieme a molte altre della letteratura locale, per l’impossibilità economica di pubblicare determinati scritti…”

La serata è terminata con l’intervento del musicista cubano Yasek Manzano. L’incontro successivo ha avuto come ospiti Roberto Diego e lo specialista in arti plastiche Rafael Acosta per discutere sul mercato dell’arte cubana di oggi.

Il dibattito rimane aperto, a patto che esistano gestori culturali, spazi come questo e intellettuali disposti a esporre, sinceramente, le loro preoccupazioni, un pubblico desideroso di discutere e conoscere la realtà di queste questioni raccontate dalla voce dei loro protagonisti.

 

Wendy Guerra

(Habáname, 27 giugno 2013)

Traduzione di Silvia Bertoli

 

 

 

Nella foto (El Mundo): L'ambasciatore spagnolo a Cuba, Juan Francisco Montalbán, con gli autori cubani Pedro Juan Gutiérrez e Leonardo Padura


Articoli correlati

  Gordiano Lupi. Wendy Guerra e i suoi libri inediti a Cuba
  Limes e il pericolo Chávez
  Pedro Juan Gutiérrez. In Guadalupe
  Eduardo Del Llano. Unplugged
  Pedro Juan Gutiérrez tra John Snake e Plinio il Vecchio
  Gutiérrez. Non aver paura, Lulù
  Pedro Juan Gutiérrez. Lezione di disegno
  Il nido del serpente. Un eccellente libro su Cuba
  Gordiano Lupi. Sul libro di Carlos Carralero uscito da Spirali
  Il narratore e i suoi bozzetti. Gordiano Lupi intervista Pedro Juan Gutiérrez
  Cuba: Premiato l’ultimo romanzo di Leonardo Padura Fuentes
  Incontro con Leonardo Padura Fuentes
  Leonardo Padura Fuentes: “La mia generazione non è pronta per il cambiamento”
  L'Avana. Comincia la XXIV Fiera del Libro
  Gordiano Lupi. Ritorno a L'Avana (2014) di Laurent Cantet
  Leonardo Padura Fuentes. La nebbia del passato
  Leonardo Padura Fuentes: “La Cuba di Raúl non è come la Cuba di Fidel”
  Gianni Minà racconta Cuba
  Wendy Guerra. Padura, campione
  Alejandro Torreguitart Ruiz. Un perseguitato chiamato El Sexto
  Gordiano Lupi. 7 Days in Havana (2012) di sette abili e coraggiosi registi
  Cuba. Premiato padre Conrado
  L'esiliato che torna a Cuba, tema del nuovo film di Padura e Cantet
  Leonardo Padura Fuentes: “Le riforme cambieranno Cuba”
  Leonardo Padura Fuentes. Due pagine per un esempio
  Vidas: Tredici racconti da Cuba
  “Il romanzo della mia vita” di Leonardo Padura Fuentes
  Con L’Avana nel cuore
  Cina, Cuba e i diritti umani
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy