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Sistema bibliotecario pubblico/ Centro di consultazione e di informazione 
Intervista ad Anna Rota, Direttrice della Biblioteca della Valchiavenna
28 Aprile 2009
 

Per riscoprire e promuovere la biblioteca, luogo privilegiato dell’attività di informazione e di mediazione culturale, continuiamo il giro di interviste ai Direttori delle principali strutture della nostra provincia. La nostra indagine si sposta da Morbegno a Chiavenna, il centro principale della valle a cui dona anche il nome e che ha dato i natali a Giovanni Bertacchi (1869 – 1942), critico letterario e poeta d'ispirazione pascoliana. Ha risposto in modo dettagliato alle nostre domane la Direttrice della biblioteca, la signora Anna Rota.

 

Da quanto tempo dirige la biblioteca Civica di Chiavenna?

Dirigo la Biblioteca della Valchiavenna dal 1984. Ho svolto però molti anni alle dipendenze della Comunità Montana Valchiavenna a doppio ruolo, in quanto il mio primo incarico era al Museo. Della Biblioteca mi occupo a tempo pieno dal 1997.

Quali sono i principali servizi che offre la vostra struttura?

Come tutte le Biblioteche di pubblica lettura, offriamo il servizio di consultazione in sede e di prestito a domicilio, di consulenza bibliografica (per tesi di laurea; per altre esigenze di informazione dei nostri utenti) e di lettura dei quotidiani e periodici in sede.

Curiamo particolarmente Sezioni Speciali come quella dei Ragazzi, privilegiando le visite guidate ed altre iniziative (letture ad hoc, su richiesta di singole classi, concorsi, mostre) per le classi soprattutto delle Scuole di base, sia di Chiavenna che dei comuni limitrofi. Abbiamo contribuito a far nascere in Provincia e sosteniamo il progetto nazionale “Nati per leggere”; in particolare, manteniamo un punto di prestito decentrato presso l’Asilo-Nido di Chiavenna, in funzione segnaletica e con strumenti di auto-aiuto per i genitori. Facciamo viaggiare i nostri utenti con una sezione di guide sempre aggiornata.

Nella nostra tradizione sono anche progetti di formazione permanente per gli adulti, che riguardano sia la lettura, sia altre abilità di base (v. alfabetizzazione informatica), sia eventuali proposte formulate da gruppi di utenti, nell’intento di fornire comunque almeno una prima risposta alle loro esigenze, data anche la dimensione territoriale ed il carattere periferico della nostra realtà rispetto ai grandi centri urbani.

Gestiamo inoltre l’unico punto internet pubblico di Chiavenna, con quattro postazioni.

La nostra Biblioteca rappresenta inoltre un importante spazio neutro e di socializzazione per molte realtà operanti sul territorio a favore dei minori e dei disabili, che qui trovano uno spazio di accoglienza per attività al di fuori dell’istituzione. È inoltre centro di informazioni di comunità.

Con un patrimonio di circa 45.000 volumi (di cui circa 9.000 per ragazzi) e le nuove sezioni di Cd e DVD in fase di arricchimento, con acquisizioni sui 2.400 documenti/anno e con i suoi circa 3.000 utenti attivi/anno, la Sede Centrale realizza all'incirca 30.000 prestiti/anno (in media 10 libri letti per utente): sono dati molto buoni, che ci avvicinano più alle medie Nord-Europee che agli stessi dati regionali.

Com’è cambiata la biblioteca in questi anni dal punto di vista organizzativo?

Fin dalla sua prima costituzione (1975) La nostra Biblioteca è stata organizzata, su delega dei 13 Comuni della Valchiavenna, in Sistema Bibliotecario, gestito dalla Comunità Montana Valchiavenna, con Sede Centrale a Chiavenna (erede di una egregia Biblioteca Popolare Circolante di tradizione post-unitaria) e Succursali in quasi tutti i comuni della valle. Nei confronti di queste ultime la Sede Centrale esercita tutt’ora funzioni di acquisto centralizzato e di catalogazione del patrimonio documentario, di coordinamento del personale e delle attività, di aggiornamento degli operatori. I primi anni ’90 hanno visto l’informatizzazione del sistema, esigenza dettata in prima battuta dal notevole aumento dell’utenza e dei prestiti (non più pertanto gestibili in manuale), ma subito estesa anche alla catalogazione e a tutte le altre funzioni di back office.

Attualmente, per motivi non ultimo di spopolamento dei centri montani a favore dei comuni di fondovalle, e pur mantenendo la gestione associata da parte di tutti i comuni, l’organizzazione è sulla Sede Centrale, più tre Succursali in dislocazioni strategiche, più sei punti di prestito diffusi sul territorio a sostegno soprattutto delle fasce deboli della popolazione.

In anni recenti la Provincia ha assunto la funzione di capofila delle Biblioteche della Valtellina e Valchiavenna, facendo proprie le nostre scelte in campo informatico ed estendendole progressivamente all’intera rete provinciale. La catalogazione condivisa tra il nuovo Centro di Catalogazione Provinciale e gli altri poli già esistenti in Valtellina e Valchiavenna ha consentito (e sempre più consentirà) nel tempo di integrare le risorse e –grazie all’uniformità del software adottato con quello in uso presso altre reti anche più significative di condividere risorse catalografiche e bibliografiche, realizzando importanti economie di scala.

Un ulteriore passo verso una organizzazione bibliotecaria unitaria è stato compiuto con la realizzazione da parte della Provincia del Servizio di Prestito Interbibliotecario, che consente la circolazione materiale delle risorse documentarie tra le diverse biblioteche della Valtellina.

La recentissima scelta per la versione Open library del software ha fatto sì che il catalogo unico delle biblioteche valtellinesi sia ormai leggibile nel web.

Ci sono volontari che operano in biblioteca? Con quali mansioni?

Il nostro Sistema ha avuto un notevole contributo da parte del volontariato fin verso la metà degli anni ’80, ma attualmente non ci sono volontari operanti direttamente in biblioteca. Questo è del resto un portato storico, in quanto nella prima legge regionale sulle Biblioteche e i Musei degli anni ’70 queste erano state concepite soprattutto –in sintonia con il clima culturale allora dominantecome spazi di aggregazione e per attività culturali, mentre successivamente la legge regionale n. 81/85, ancora attualmente operante, ne ha precisato i compiti in termini di professionalità specifica esclusivamente per la promozione della lettura, vincolando i contributi a tale finalità.

Ritiene che nella società informatizzata e globalizzata i compiti della biblioteca debbano essere più complessi ed aprirsi alle istanze del territorio (presentazione di libri, organizzazione di incontri per letture di poesie ecc.) rispetto al suo ruolo primario che è quello del prestito dei libri?

Non sono del tutto d’accordo sul fatto che il compito prioritario di una Biblioteca di pubblica lettura sia il prestito dei libri a domicilio: questo mi sembra piuttosto il portato di una mentalità di consumo, del tipo “mordi e fuggi”, che si è estesa purtroppo in questi ultimi anni sempre più un po’ a tutti gli ambiti. Ma la vera ricchezza di una Biblioteca la fanno le opere (e oggi anche gli strumenti) di consultazione che non tutti possono permettersi a casa propria, più la professionalità del personale nell’affiancare e sostenere i percorsi di ricerca degli utenti. Rispetto ad anni non poi così lontani, abbiamo visto calare moltissimo la consultazione in sede a tutti i livelli. Personalmente, mi danno però molto da pensare la frettolosità ed i recenti livelli di approssimazione; un uso più efficace della biblioteca richiederebbe senz’altro la capacità da parte degli utenti di ritagliarsi tempi un po’ più lunghi e più tranquilli …una sorta di riscoperta, anche qui, del “camminare lento”.

In ogni caso, la Biblioteca ha da essere, prima di tutto, centro di informazione, ovviamente adeguando i mezzi ai tempi nuovi (qualcosa si è indirettamente detto sopra). In questi ultimi anni abbiamo fatto notevoli sforzi per aprirci al nuovo non solo nel campo della comunicazione informatica e dei nuovi media, ma anche rispetto alle problematiche sociali emergenti, offrendo risorse e servizi, in un’ottica di pari opportunità, sia alle presenze multiculturale, ormai ineludibili anche da noi, sia a gruppi di utenti in condizioni di svantaggio specifiche, quali la dislessia.

Quali attività di carattere culturale sono state svolte in questo ultimo anno dalla biblioteca civica?

Una delle più simpatiche è il ciclo di letture serali, con accompagnamento musicale, che va sotto il titolo di Letture in prima serata, nato dalla felice collaborazione con il gruppo Parole & note facente capo alla Libreria Terzo Mondo di Seriate (BG): una forma di intrattenimento, (nelle intenzioni iniziali, una sorta di alternativa alla TV), intorno alla quale, grazie all’abilità davvero particolare del narratore nello smontare e ricomporre testi anche molto differenti tra loro, si è venuto formando un gruppo abbastanza consistente di affezionati uditori, sempre in attesa della successiva proposta.

Un’altra iniziativa sempre molto partecipata –quest’ultima per i più piccoli è il Superelle, un concorso di lettura per la Scuola Primaria, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Nord-Est Milano, che li fa leggere come matti per diversi mesi per far salire nella classifica generale i loro titoli preferiti. Ne stiamo quest’anno sperimentando una versione un po’ diversa, gestita in proprio, il Passaparola, con ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado.



Gli orari di apertura della Biblioteca di Chiavenna

Da lunedì a venerdì 9:30-12:30 / 14:30-18:00

Sabato 9:30-12:30


Paola Mara De Maestri paolamara@fastwebnet.it

(da 'l Gazetin, marzo 2009)

abbonamento cumulativo 'l Gazetin+TELLUS 23,00 > labos@retesi.it


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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