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Farmaci C fuori dalla farmacia. L'ostinazione corporativa del Ministro contrario
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Il... 'ministro contrario' 
07 Giugno 2007
 

Anche oggi, in occasione dell'assemblea di Federfarma, il ministro della Salute ha ribadito che quanto approvato dalla Camera in materia di vendita di farmaci di fascia C, dovrà essere ribaltato in Senato. «Portare questi farmaci fuori alla farmacia», ha detto Livia Turco, «vuol dire non comprendere l'importanza non solo della presenza del farmacista, ma anche delle garanzie assicurate dall'esercizio del sistema delle farmacie».

Siccome si tratta di poter acquistare questi farmaci dietro presentazione di ricetta medica e senza rimborso da parte del Ssn (che resterebbe esclusiva delle farmacie) in appositi ambiti di esercizi commerciali dove è obbligatoria la presenza di un farmacistIa, non si capisce l'ostinazione del ministro se non, probabilmente, per motivi che sono diversi da quelli della salute e dei diritti del consumatore. A nostro avviso, quest'ultimo non potrebbe che avere vantaggi dal trovare questi farmaci in più luoghi e in orari anche diversi dalle farmacie. Per quanto ci riguarda vorremmo che fosse possibile anche il rimborso da parte del Ssn, ma per ora prendiamo atto che la Camera non l'ha previsto e ci daremo da fare perché ciò sia possibile in futuro. Ma il ministro che vuole tornare indietro, e che dice che ha dalla sua tutti i ministri (anche Bersani che ci pareva, in occasione del voto alla Camera, favorevole?), probabilmente, più che agli interessi del paziente/consumatore è preoccupata di tenersi buona la corporazione dei farmacisti, a cui crede di aver già chiesto abbastanza da quando a luglio 2006 i farmaci da banco sono stati portati fuori delle farmacie. Noi non ci meravigliamo più di tanto: che questo Governo, e in particolare il ministro della Salute, governi facendo molta attenzione alle corporazioni piuttosto che ai cittadini, non è una novità.

Ci auguriamo che il Senato abbia un sussulto e non si sottometta a questo metodo. Ne dubitiamo molto, ma la speranza e l'auspicio ci fanno perseverare nell'interesse dei più.

Qui una nostra petizione sulla liberalizzazione del mercato dei farmaci.

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc


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