Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > L'ultimo dei milanesi
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
La grandezza del sur Carlo milanes al castello 
di Mauro Raimondi
16 Luglio 2021
 

Davvero imperdibile, per tutti i milanesi amanti della letteratura, è la mostra El sur Carlo milanes – Carlo Porta nel bicentenario della morte” che si può visitare (gratuitamente) nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, all’interno della bella Sala del Tesoro, fino al 25 luglio (ingresso dalle 10 alle 17:30).

Caratterizzata da numerosi scritti autografi, da edizioni originali di poesie e poemetti, da un interessante itinerario dei luoghi dove il Porta ha ambientato l’azione dei suoi personaggi, la mostra ha anche l’ottima idea di raccogliere quelli che sono stati i giudizi sull’opera del Carlìn.

Infatti, ancora adesso accade che il suo enorme spessore poetico e la sua eccelsa bravura vengano messi in secondo piano dalla lingua che ha utilizzato, come se il dialetto lo ponesse automaticamente fuori dall’empireo della letteratura. Un errore grossolano perché un poeta, se è veramente poeta, può scrivere in qualsiasi lingua del mondo.

Anche in quel milanese che sta scomparendo, come sottolineava Eugenio Montale: “Porta è – provvisoriamente – un immortale: finché esisterà qualcuno capace di intendere il suo linguaggio”.

Ed è un vero peccato che Carlo Dossi non sia riuscito nel suo intento: “Se morirò ricco, lascerò una somma sufficiente per ché si fondi in Milano una cattedra di milanese (…). Vorrei evitare ai futuri milanesi la disgrazia di non poter più comprendere e gustare Carlo Porta”.

Certo, per assaporare al meglio gli scritti del Porta sarebbe preferibile essere milanese o lombardo, proprio come Carlo Emilio Gadda: “Mio padre leggeva, non male, le sestine di Carlo Porta, prima che mia madre mi leggesse il primo Dante o mi porgesse da leggere il Manzoni”.

Perché una volta era normale, in certi ambienti, sentirlo fin dalla più tenera età, perché: “Le poesie di Carlo Porta sono uno dei grandi libri dell’educazione sentimentale di ogni lombardo”, come ha scritto Dante Isella.

Tuttavia, le sue capacità lo proiettano ben oltre la terra di Lombardia, come ha evidenziato Giovanni Raboni: “Porta è degno di essere incluso, accanto allo stesso Manzoni e al Leopardi, nell’unica “triade” accettabile che si possa escogitare nel campo della letteratura italiana moderna. Ma non si rende completa giustizia alla grandiosità e complessità del suo mondo espressivo e del suo sapere umano se non lo si accosta (…) anche ai Balzac, ai Dickens, insomma agli eccelsi rappresentanti del romanzo realista borghese – di quel romanzo che l’Italia non ha avuto”.

Tra gli estimatori del Porta non mancano alcuni miti della letteratura italiana, a partire da Giosué Carducci: “Tra il Parini e il Manzoni, come poeta e satirico del costume, come inventore e modellatore di tipi saltanti su dalla vita, non può stare che il grande meneghino Carlo Porta”.

Ugo Foscolo, invece, è stato amico del Carlìn e in una delle sue lettere a lui indirizzate così scriveva: “Carlo Porta fratello (…), io Meneghino Fenestra girovago, stando oggi in Bologna, né sapendo domani dove sarò, vi saluto con tenerezza e desiderio di cuore (…). Addio, Omero dell’Achille Bongé – Addio”, Ugo Foscolo.

Più avanti lo stesso Gabriele D’Annunzio è rimasto colpito dalla lingua e dalle opere del sur Carlo milanes: “E fin d’allora io m’arrischiavo a parlare nel dialetto di quello stupendo Carlo Porta che avrei voluto fosse ristampato nitidamente da Emilio Treves, promettendogli un mio proemio aguzzo”.

E col “Vate” ha concordato – un po’ a sorpresa – il “futurista” per eccellenza, Filippo Tommasi Marinetti, affascinato dall’ardire del tono di alcune liriche del poeta meneghino: “Il genio di Carlo Porta vinse i moralismi imponendo ad aristocratiche dame cardinali giuristi e portinaie le sue poesie oscene perché nobilitate da una stupenda arte affascinante”.

Un modo di scrivere che ha conquistato anche Giovanni Testori: “Ciò che, ad ogni lettura del grande Porta, maggiormente colpisce è la forza aggettante, la prepotente, irresistibile pregnanza fisica e, quasi, fisiologica della sua parola: direi la sua specificità più teatrale, che lirica o narrativa. Leggendo Porta è quasi impossibile resistere alla tentazione di pronunciarlo, di dirlo, di recitarlo”.

Perché in lui c’era un’energia speciale, come ha sottolineato Franco Loi: “Porta è uno di quegli uomini che hanno vissuto profondamente le contraddizioni degli uomini, delle idee, degli amori, delle speranze. La sua poesia è paesaggio e grido, momento di ragione e momento di passione”.

Il nostro è stato molto stimato a “casa sua”. “Carlo Porta è il Rossini della nostra poesia in dialetto milanese”, ha detto Giuseppe Rovani. Mentre all’amico Fauriel così scriveva Alessandro Manzoni: “Il suo talento ammirevole, che si perfezionava di giorno in giorno, e al quale non è mancato altro che l’esercizio in una lingua colta per porre chi lo possedeva nelle primissime file, lo fa rimpiangere da tutti i suoi concittadini; il ricordo delle sue qualità è per gli amici motivo di rimpianto ancora più doloroso”.

Un rimpianto di cui Tommaso Grossi è stato il perfetto cantore, unendo la figura dell’uomo a quella del poeta: On talent inscì foeura de misura, / senza nanch l’ombra mai de dass el ton, / on’anima inscì candida, inscì pura, /pienna de carità, de compassion.

Per cui l’invito che rivolgo a tutti è lo stesso di un altro (momentaneo) immortale, Delio Tessa, tra l’altro bravissimo interprete dei brani portiani: Contra i melanconij, contra i magon / rezipe, el me ziòn/ rezipe i rimm del Porta. E allora, andiamo alla mostra e soprattutto riprendiamo le poesie di Carlo Porta, gustandone a pieno l’arguzia, la sensibilità, la potenza e, ovviamente, la lingua.


Articoli correlati

  Carlo Porta: duecento anni e non sentirli…
  Anna Lanzetta. Contro la violenza: dignità e amore
  Eugenio Montale. Forse un mattino andando…
  Roberto Malini. Omofobia di Eugenio Montale
  Marisa Cecchetti. “Breve trattato sulla stupidità umana” di Ricardo Moreno Castillo
  Spot/ Parola di Poeta
  Valter Vecellio. Sciopero della fame di Pannella per i diritti di tutti
  Istituzioni/ Intervista ad Alessandra Borsetti Venier
  Giovanni de Girolamo, L’anima e le forme.
  Valter Vecellio. Pannella zero
  Domenica/ Matteo Moca. Avete visto “La mummia" di Chade Abdel Salam?
  Roberta Migliavacca. La canzone del danno e della beffa di Giovanni Raboni
  Forum/ M’impegno in versi: “è ancora possibile una poesia utile alla collettività?”
  Anna Lanzetta. Il Sublime in arte e poesia
  Enrico Marco Cipollini. Annotazioni per UGO FOSCOLO
  Giuseppina Rando. Adattarsi
  La poesia degli Eretici. In Brianza per PoesiaPresente2008
  Contexto 2016
  Spot/ Monza, PoesiaPresente2010. “In nome di Dio”
  Iniziative/ Incontro con la poesia
  Premio Juan Montalvo: un pomeriggio di poesia senza tempo
  I luoghi del derby di Milano
  Buon compleanno, Franco!
  “Il mio cinema”. Intervista a Franco Loi
  In libreria/ Roberto Malini. “Bianca come la sera”
  Peti, poeti e corazzata Potemkin
  Da bambino il cielo. Autobiografia di Franco Loi
  Mauro Raimondi. Sembra ieri…
  “Quel 10 agosto 1944, in Piazzale Loreto, io c’ero” Intervista a Franco Loi
  Le opere cinematografiche su Milano in guerra: i documentari
  Milano. Civiche scuole: il massacro continua
  Milano e il suo 'Carnevalone'
  Solo me ne vo per la città… Un itinerario nella Milano dei Promessi Sposi
  Vetrina/ Simonetta Traversetti. Due poesie tra Manzoni e D'Annunzio
  Maria Paola Forlani. Arte al femminile 2
  Mauro Raimondi. Milano, il pane, i Promessi sposi
  Carlo Forin. Ei fu
  Jannacci, il Tessa e alter duu s'ciopàa
  La notte dei morti a Milano
  Per Natale, regalate… Tessa
  Premi e concorsi/ Ricco calendario per l’Antonio Fogazzaro 2016
  Monza. Jannacci, il Tessa e alter duu s’ciopàa
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy