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Paola Mara De Maestri. Bambini “Primavera” 
Iniziativa della Scuola dell'Infanzia di Talamona
23 Marzo 2013
 

“Dove ci sono bambini c’è un’età dell’oro”, sostiene a ragion veduta lo scrittore tedesco Novalis. Dovrebbe essere poi, a mio avviso, compito di noi adulti fare in modo che ogni bambino possa avere la possibilità di vivere in modo dignitoso e conservare nel cuore buoni ricordi di questo momento così speciale della vita, nel quale il mondo è tutto da scoprire e ogni futuro possibile. Questa però è sempre più un’impresa ardua per qualsiasi genitore in quanto, nonostante i buoni propositi, ci si deve spesso scontrare con una realtà che mette a dura prova anche i meglio intenzionati.

Nella nostra società considerata “avanzata” i bambini purtroppo non godono ancora di tutti i diritti e del rispetto loro dovuto, e sancito anche da tutte le convenzioni internazionali. In Italia i nostri bambini vengono lasciati troppo spesso soli a causa di famiglie spezzate o anche per l’intensa attività lavorativa dei genitori. E, nonostante il benessere e i progressi della società e della tecnologia, i servizi pubblici per la prima infanzia sono ancora troppo pochi. Da un recente sondaggio emerge che il 36% delle mamme italiane rientra al lavoro dopo 6-12 mesi dalla nascita del proprio figlio e il 29% al termine della maternità obbligatoria. Il 17%, invece, si prende più tempo e torna a lavorare solo dopo 12-18 mesi, mentre il 18% delle donne non rientra al lavoro in seguito alla gravidanza. Ci sono molte mamme che sono state costrette a rinunciare al proprio lavoro. Le ragioni di questa scelta sono molteplici, ma la principale è la mancanza di possibilità per le neo-mamme di ottenere un part-time oppure orari di lavoro più flessibili. Un altro motivo è legato al fatto di non poter pagare l'asilo o una baby sitter a tempo pieno e di non avere parenti sui quali appoggiarsi. Altri problemi riscontrati sono la mancanza del nido aziendale e la possibilità di lavorare da casa. Una struttura che risponde alla domanda sociale delle famiglie con bambini dai 24 ai 36 mesi è la sezione “Primavera” che nasce dall’idea di dare alla fortissima domanda sociale una risposta qualificata. Questo è un servizio che offre alle famiglie un sostegno per promuovere la conciliazione delle scelte professionali e familiari, in particolare alle madri, attraverso un affidamento quotidiano e continuativo dei propri piccoli a figure dotate di specifiche competenze professionali. Anche io e mio marito abbiamo deciso di iscrivere il nostro Gioele alla sezione “Primavera” della Fondazione scuola dell’Infanzia di Talamona, che anche se è una scuola paritaria, costituisce un importante riferimento in particolare per le mamme lavoratrici. I piccoli sono affidati alla cure dell’insegnante Laura Bonetti, che ogni mattina li accoglie e poi li riconsegna con un sorriso e tanta gentilezza. La stessa disponibilità l’ho riscontrata nell’insegnante coordinatrice Nives Bianchini, alla quale mi sono rivolta per porgerle alcune domande in merito a questa struttura e che ringrazio.

 

Da quanto tempo esiste la Fondazione scuola dell’Infanzia di Talamona? Com’è strutturata?

La nostra Scuola è stata fondata nel 1915, cambiando nel tempo denominazione e natura giuridica ma restando sempre un servizio che offre a bambini e genitori un percorso educativo e sociale.

Permangono l'ispirazione cristiana della scuola e l'accoglienza attenta e costante delle insegnanti (ora tutte laiche) verso i bambini. La Scuola è strutturata su due piani, al piano terra si trovano tre sezioni eterogenee con bambini di 3, 4 e 5 anni di età, un ampio salone adibito all'accoglienza e alle attività di gioco libero, i servizi per bambini, adulti e disabili, lo spogliatoio, la cucina e la dispensa e il bagno del personale ausiliario. Al piano primo si trovano l'aula di informatica e l'aula gruppi, la sezione “Primavera”, la veranda utilizzata per la psicomotricità e il gioco libero, la direzione didattica, l'archivio, l'aula riunioni, la lavanderia e il bagno del personale e i servizi per bambini e adulti.

La sezione “Primavera “è una nuova iniziativa. Da dove nasce questa idea?

L'idea di realizzare questa iniziativa nasce innanzitutto dal bisogno di dare una risposta concreta ai bisogni dei genitori, istituendo un servizio innovativo che si discosta dal Nido e in continuità con la Scuola dell'Infanzia all'interno della quale la sezione “Primavera” è annessa. In secondo luogo dall'esigenza di sfruttare le potenzialità della nostra Scuola e “reinventarci”, in tempo di crisi, per salvaguardare e potenziare il servizio educativo già esistente e tutto il personale impiegato (pur essendo diminuito il numero delle sezioni della Scuola dell'Infanzia). A mio avviso un modo intelligente per rispondere a un doppio bisogno sociale che sta dando i primi positivi riscontri.

Abbiamo partecipato al Bando territoriale 2011 della Fondazione Pro Valtellina presentando un progetto sulla sezione “Primavera”, premiato insieme ad altre 50 iniziative con i fondi messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo, cofinanziandone la realizzazione.

Il servizio funziona dalle 7:30 alle 16:00 offrendo il servizio mensa, c'è un'insegnante titolare di sezione e una coordinatrice didattica, l'inserviente Patrizia Luzzi. L’ingresso, al mattino, deve avvenire entro e non oltre le ore 9.30. L’uscita è prevista alle 11:00, alle 13:00 e dalle 15:45 alle 16:00. L’alimentazione comprende la colazione alle 9:45 con frutta fresca; il pranzo alle 12:00 con pasti regolati da un menù distribuito all’inizio dell’anno scolastico comprensivo di primo, secondo, contorni.

Com’è organizzato il servizio? In quanti siete ad occuparvene?

Le attività proposte sono finalizzate a stimolare nuove capacità e permettono di attivare diversi laboratori:

LABORATORIO DI MANIPOLAZIONE. I bambini hanno la possibilità di scoprire e sperimentare attraverso i loro sensi, usando materiali diversi (pasta morbida, farina, sale fino e grosso, stoffe, carta);

LABORATORIO GRAFICO-PITTORICO. Vengono offerti ai piccoli colori a dita, pastelli a cera ,spugne, pennarelli, acquerelli;

LABORATORIO DICORSO LINGUISTICO. Presentazione e descrizione di oggetti, lettura di semplici immagini, racconti di piccole storie e libri cartonati, scoprire i nomi e i versi degli animali;

LABORATORIO GIOCO LIBERO. L’insegnante osserva il bambino che gioca con spontaneità e in questo modo imparerà a conoscerlo meglio. Il gioco libero, infatti, ha un ruolo importante nel contribuire a strutturare e formare la personalità del bambino, lo aiuta a sviluppare creatività, fantasia e a socializzare con i compagni. L’apprendimento che avviene in questi momenti è caratterizzato dalla gioia della scoperta di qualcosa da lui inventato;

LABORATORIO GIOCO DI RUOLO. In diversi spazi attrezzati (angolo cucina, lettura, travestimenti) i bambini imitano e facendo propri i gesti quotidiani degli adulti, imparano, elaborano, giocano e sperimentano la realtà attraverso le loro esperienze. Questi giochi aiutano a esternare paure, gelosie, permettendo la simulazione di ruoli e regole;

LABORATORIO PSICOMOTRICITÀ (con esperto esterno, Nicola Pedruscina, laureato in scienze motorie). Dalla nascita e per tutta la prima infanzia la corporeità e la motricità sono una fonte a cui il bambino attinge per elaborare e utilizzare opportune strategie per comunicare con il mondo esterno, per conoscere la realtà che lo circonda e per costruire un primo nucleo di identità personale.

Quali attività particolari avete svolto o intendete svolgere con i bambini quest’anno?

L’inserimento, soprattutto: è stato un momento impegnativo, di grandi cambiamenti ma ricco e stimolante per la crescita del bambino.

In questo periodo il bambino inizia una graduale appropriazione di tempi, spazi, abitudini, relazioni, è un grosso impegno per lui che deve imparare a rapportarsi con coetanei e adulti che non conosce. L’inserimento avviene quindi per gradi e l’insegnante è consapevole dello sforzo richiesto ai bambini; i vantaggi che ricavano però sono innumerevoli: trovano nuovi amici, instaurano con gli adulti presenti relazioni gratificanti in un rapporto di fiducia ed empatia, hanno la possibilità di fare esperienze per il raggiungimento di competenze percettive-manipolative, linguistiche-comunicative, logico-conoscitive, emotive-affettive, sociali. Il rapporto affettivo che si instaura con i piccoli di questa età è fatto soprattutto di sguardi, di incoraggiamento alla scoperta e all’esplorazione dell’ambiente e al contatto fisico di reciproca conoscenza tra i bambini e con gli adulti.

L’età dei due anni è molto particolare. I bambini si trovano in un periodo di estrema vivacità. Quali sono le eventuali difficoltà che avete incontrato finora?

La fascia che va dai 2 ai 3 anni circa, è un periodo di importanti conquiste per il bambino che impara sempre meglio ad interagire con l’adulto, diventa capace di porsi obiettivi autonomi, desidera fare tutto da solo e a modo suo. Questo senso di indipendenza cede talvolta il passo al bisogno di essere sostenuto, contenuto, aiutato e lodato. In questa fase della sua crescita il bambino attribuisce grande valore alla parola “NO” in tutti i tipi di comunicazione e tenta di acquisire sempre nuove abilità e competenze. Il suo vocabolario ora è più complesso, capisce intere frasi e associa le parole. Dà un nome alle figure e identifica le varie parti del corpo, ama scarabocchiare e pasticciare e sfoglia da solo le pagine di un libro.

Il gioco comune con i coetanei è ancora limitato e guidato dall’adulto che aiuta il bambino a rispettare le regole, superare l’egocentrismo e gli dà la possibilità di esprimere le proprie competenze. Il gioco libero lo invita a scoprire e inventare cose nuove e comincia a impugnare correttamente le posate e a mangiare da solo.

Quali necessita avete individuato nei bambini di quest’età?

Volete aggiungere altro?

Ci sarebbe ancora molto da aggiungere, le piccole conquiste che osserviamo ogni giorno da questi piccoli che hanno molto da imparare ma anche molto da insegnare a noi adulti, che riusciamo attraverso loro ad osservare le cose con l’entusiasmo e la semplicità che li caratterizza. Tutto ciò che facciamo a Scuola è pensato per soddisfare appieno i loro bisogni e il nostro obiettivo primario, oltre ad accompagnarli in questo importante percorso di crescita. è farli stare bene nel rispetto dei loro tempi, spesso diversi dai nostri, spazi e sentimenti. Quando i bambini sono felici lo trasmettono ai genitori e questa serenità ritorna su di noi come riprova che stiamo facendo correttamente il nostro lavoro.

 

Paola Mara De Maestri

(da 'l Gazetin, marzo 2013)


 
 
 
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