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Gordiano Lupi. Yoani racconta l’avventura di “Generación Y” – 2ª parte 
La blogger cubana risponde alle accuse del regime e dei suoi fiancheggiatori in un’intervista–confessione
27 Gennaio 2010
   

Vincere molti premi ti ha conferito notorietà internazionale. Questa fama improvvisa ti ha aiutato a superare i problemi?

Maggio del 2008 è arrivato pieno di sorprese: il primo “Ortega y Gasset” di giornalismo nella categoria del lavoro digitale e l’inclusione nella lista del Time. Il blog godeva di buona salute, anche se era tempo di fare miglioramenti grafici e aggiungere nuove funzioni. Il problema più grande era che non potevo entrare nell’amministrazione e chi mi aiutava a pubblicare non aveva conoscenze sufficienti di Wordpress per provare a realizzare progetti più complessi. Sono stati mesi difficili, per la parte tecnica, spesso non si riusciva ad aggiornare GY che è rimasto vittima di attacchi informatici. La portata dei visitatori era superiore al traffico accettato dal pacchetto base che avevamo comprato dal server Strato. Almeno una volta alla settimana compariva un messaggio di errore sui monitor dei lettori e molte volte - persino il giorno stesso in cui si tenne la premiazione dell’“Ortega y Gasset” - siamo stati attaccati da qualche hacker che è riuscito a danneggiare il database. In uno di questi “assalti” ho perso tutte le immagini che accompagnavano i miei testi ed è sta un’odissea riuscire di nuovo a pubblicarli. Mi trovavo a Cuba, non connessa alla rete e con il sito bloccato, quasi non potevo dormire pensando al caos che gli hacker avevano lasciato sul server. Alla fine del 2008 il blog è stato premiato in tre importanti concorsi: “20 Minutos”, “Bitácoras” e il premio “The BOBs”. Le possibilità erano davvero scarse. In quel periodo utilizzavo la piattaforma Mandingo e avevo un banner inadeguato, non usavo categorie ed etichette, la barra laterale era poco modificabile, la zona dei link era un disastro, avevo installato soltanto qualche collegamento e soprattutto i commentatori avevano bisogno di uno spazio più funzionale per scrivere le opinioni.

 

Adesso il progetto grafico del blog è molto accattivante…

Ho deciso di chiedere a un amico grafico - un cubano stabilitosi in Spagna - di aiutarmi a creare un banner personalizzato e un logo per GY. In questo modo è nato il progetto grafico che ancora oggi mi accompagna. Il merito della sua funzionalità è merito del talento di questo grafico, il cui logo di riferimento trovate nella barra laterale del mio blog in segno di riconoscenza (www.lightcondensed.com). Grazie a coloro che mi aiutavano a pubblicare i post, sono riuscita a realizzare alcuni miglioramenti nel blog, tra questi ricordo la divisione delle pagine dei commenti in gruppi di cento perché non fossero troppo pesanti da caricare. Abbiamo modificato al meglio la piattaforma Mandingo e subito il nuovo banner ha funzionato a meraviglia. Alla fine dell’anno sono arrivati il trofeo “The BOBs” e il premio “Bitácoras”; nonostante i difetti tecnici, Generación Y conquistò entrambi i premi. Mi sentivo come se avessi raggiunto la luna a bordo della mia rustica nave. La notizia del premio “The BOBs” uscì sulla stampa tedesca, specialmente nella Deutsche Welle e l’impresa Strato si rese conto che la premiata aveva alloggiato il suo blog in quel server. I dirigenti dell’impresa si rivolsero al loro cliente, Josef Biechele, per avere spiegazioni. Josef dette loro il mio indirizzo e per la prima volta stabilimmo un contatto diretto. Mi dissero che erano onorati di avermi tra i loro utenti e mi chiesero se mi servisse qualcosa di speciale. Chiesi subito di cambiare la lingua dell’amministrazione dal tedesco allo spagnolo, che significava trasferire il dominio in una filiale spagnola dell’impresa Strato. Non volevano perdermi come cliente e per questo mi offrirono 18 mesi di servizio gratuito e un pacchetto di migliori funzionalità; in cambio, io dovevo soltanto essere un cliente di riferimento, che poteva comparire su articoli e considerazioni che venivano fatto sul servizio di Strato. Mi sembrò un trattamento stupendo e fu così che accettai.

 

I problemi del blog non finiscono. Pirati informatici, proibizioni governative, impossibilità di pubblicare… come ne vieni fuori?

Verso la metà di febbraio del 2009 sono cominciati i cambiamenti. Fu un disastro. La vecchia versione 2.3 di Wordpress venne smobilitata e il database risultò più difficile da spostare che un mammut siberiano. Per undici giorni tutto il dominio desdecuba.com fu offline. Io non potevo dormire, la casella postale elettronica era pieno di messaggi di allarme e in mezzo a quel caos un hacker opportunista danneggiò i salvataggi di sicurezza e raccolse legname dall’albero caduto. Dovemmo chiedere le copie dei salvataggi conservate dal server. La mia condizione di blogger cieca era insopportabile. Vedevo il lavoro di quasi due anni andare a fondo per colpa di quei messaggi di errore che comparivano sui monitor di chi voleva consultare GY. Un amico mi regalò una tessere da cinque ore di connessione in un albergo dell’Avana e io me ne andai là disposta a non alzarmi fino a quando non avrei visto il mio blog funzionare ancora. Una delle persone che mi aiuta a pubblicare i post era in chat. Lui, dal paese dove vive, poteva navigare perfettamente sul web ed entrare nel quadro di controllo del nostro server, ma non aveva le conoscenze tecniche per risolvere il problema; io avevo alcune idee su come fare e tuttavia non potevo agire. Mettemmo insieme i suoi occhi e le mie conoscenze, lui fu la mia vista e io la sua mente. Verso le undici di notte la pagina tornava a essere disponibile, con alcune imperfezioni, ma di nuovo viva. A suo tempo aggiustammo il resto e il nuovo spazio sul server dimostrò di possedere una maggior capacità di accettare un traffico sempre crescente. Passai alla piattaforma Atahualpa, che conservo ancora. Tre settimane dopo il blog subiva un nuovo attacco informatico. Il disastro ci aiutò a proteggerci meglio. Per fortuna dopo è arrivato un periodo di stabilità tecnica e di successi che cominciavano a verificarsi nel mondo reale. Tutto questo fino a metà ottobre, quando si verificò un nuovo problema informatico perché qualcuno entrò nel sistema e cancellò l’archivio index.php. Fortunatamente il problema venne subito risolto grazie alle conoscenze di un amico che già mi aveva salvato una volta.

 

Veniamo alle insinuazioni dei maligni. Come finanzi i costi del blog e delle altre attività collaterali?

A metà del 2010 termineranno i 18 mesi di dominio gratuito offerti dall’impresa Strato. Per quella data spero di aver risparmiato abbastanza denaro da potermi permettere il pacchetto attuale senza perdere nessuna funzionalità. La mia collaborazione con il quotidiano italiano La Stampa, le altre attività giornalistiche che ho fatto in tutto il mondo, tra queste alcune sistematiche come nel TAZ tedesco, la rivista Poder, la rivista Imprensa de Brasil e una recente possibilità per El Nuevo Día di Porto Rico mi hanno permesso di finanziare le ore di internet e di aiutare gli altri blogger a navigare in rete. Il posto principale dove investire le mie risorse continua a essere la comunicazione e la presenza online. Anche se possono mancare altre cose, non voglio smettere di investire in ore di connessione, tessere per telefono mobile - che mi consente di usare Twitter - né cessare di dare una mano a chi comincia a esprimersi su Internet. Il premio ottenuto nel Concorso “Caminos de Libertad” è servito a sovvenzionare l’Accademia Blogger, soprattutto per un rifornimento di carta, CD, DVD e un po’ di cibo. Donazioni solidali fatte tramite il bottone Paypal ubicato nel mio sito sono state destinate a quella infrastruttura comunicativa che sto cercando di creare a beneficio di tutta la comunità. La autonomia materiale è la base sulla quale si fonda l’autonomia cittadina. Questo precetto è una delle massime della mia vita e non voglio provare vergogna né avere sensi di colpa per essermi liberata del paternalismo, della dipendenza statale e delle ridicole sovvenzioni.

 

Yoani, come vedi la Cuba del futuro?

Vorrei vivere in una Cuba dove chiunque voglia possa avere un dominio web, mantenerlo con il suo lavoro, senza pagare dazi ideologici per ottenerlo e soprattutto non vedersi affibbiata la ridicola accusa di essere un “mercenario” o una persona costruita da una potenza straniera per il solo fatto di non essersi adeguato a vegetare nella indigenza materiale e nella ignoranza informativa.

 

A chi va il merito di un fenomeno giornalistico come Generación Y?

Generación Y deriva da una serie di fortunate combinazioni: il mio talento, la mia energia, la collaborazione di migliaia di cittadini in molte parti del mondo, l’appoggio dei miei amici, le letture che ho fatto in questi anni, il tempo passato ad ascoltare gli altri, la solidarietà di molti blogger e commentatori dentro e fuori Cuba, ma è soprattutto il risultato diretto dell’interazione con una realtà che né il trionfalismo né le parole d’ordine stereotipate possono nascondere.

 

Generación Y è tutto questo e molto di più, soprattutto è un vento di libertà che viene dal web ma giorno dopo giorno comincia a percuotere palme e lungomare delle strade cubane. Forse non è lontano il giorno in cui potremo raccogliere i manghi maturi.

 

Gordiano Lupi

L’Avana, 19 gennaio 2010

2 – fine (La prima parte è stata pubblicata il 23/01/2010)

© È possibile riprendere e divulgare l'intervista di G. Lupi
citando la fonte:
“Oblò cubano” di Tellusfolio.it


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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