Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Fabiano Alborghetti, L'opposta riva, Lieto Colle, 2006.
25 Febbraio 2006
 
«Questa raccolta di poesia da poco in libreria è composta come una Spoon River dei vivi.
«Le voci sono quelle dei Clandestini di stanza in Italia che ho contattato e con cui ho vissuto per diverso tempo a cavallo tra il 2001 e il 2004. Li ho incontrati nei pressi dei C.P.T. (campi di permanenza temporanea), in Questura, nei “ghetti” etnici dove vivono ricreando comunità indipendenti per luogo e per spazio, nelle strade.
«Emerge dalla composizione dei quadri raccolti cosa è l’essere un Clandestino in Italia, il travaglio del viaggio dal paese d’origine (area Balcanica, Albania, nazioni dell’Africa centrale squassate da guerre e fame di cui si sono perse le origini ma anche paesi i più pacifici, segnati solo dalla povertà e dai quali la fuga è necessaria per andare altrove, guadagnare ed inviare denaro in seno alle famiglie che spesso hanno solo quell’introito come sostentamento).
«Nelle tre sezioni della raccolta vengono tracciate le mappe del come e del perché accade il viaggio sino all’Italia, del come e dove vivono una volta giunti nel nostro paese, delle relazioni che governano l’interagire tra noi e loro, delle pratiche burocratiche, dello svolgere la vita secondo le minuscole regole comprese tra mattina e sera.
«Ogni pagina racchiude una voce, un episodio, tutte insieme danno la misura dell’accaduto e dell’accadere.
«È un popolo in ombra anche se pienamente visibile, che qui trova una voce (un'altra voce direi piuttosto) per dire dell’istinto e della forza che sorregge quando tutto viene sottratto – anche la terra su cui posare il corpo – terra spetta, che viene ricavata di nascosto negli angoli della nostra cecità e che viene protetta! col silenzio, con la speranza». (F.A.)
 
 
La materia cui Alborghetti ha messo mano con questa sua opera di poesia, di particolare intensità e singolarità [...] Riguarda infatti gli esclusi, gli emarginati, i fuggitivi, i “sans papier”, [...]. Problema spinoso del nostro tempo, [...].
Alborghetti ha voluto avvicinarlo e approfondirlo non da osservatore neutrale, ma facendosi come uno di loro, [...].
La forma, lo stile che ne caratterizzano la qualità (della poesia), stanno in un linguaggio chiaro, diretto, a volte anche teso, che non concede niente alla retorica e fa segnare al percorso espressivo di Alborghetti, infine alla sua poesia, un momento importante di raggiunta e compiuta maturità.
 
dalla prefazione di Giampiero Neri
 
 
dalla sezione: Mentre cambia il tempo, la nube o il secolo che sia
 
E dove altro credi possibile la mia presenza
se anche la mia terra è contro? Non rimane niente altro
che la cancellazione ripeteva un dirsi presenti
 
anche senza il luogo. Adesso conta diceva
fai la somma dei rimasti. Sottratti gli urti i lampi
i sacchi senza nome o le cataste di arti e boccine colme
 
di vuoto avrai la misura del rimanere, l’innominata ampiezza
 
 
dalla sezione: Il presente che ci resta
 
Come evasi senza ragion veduta, in fila
lungo la sorte sino alle montagne: sottrarsi
alla propria terra per la sola carne riassumeva il motivo
 
il convoglio, senza custode ognuno
che non l’occhio indietro a dilavare la strada fatta.
La sola parola ripetersi scandiva l’insieme unendo
 
dalla perdita presente alla trama a venire, noi siamo dove?
 
 
dalla sezione: L’opposta riva
 
Partiva a caso certe volte con la nostalgia
per un luogo dove non era mai stato veramente
apriva le parole stilando particolari minimi: così incontenuto
 
spandeva il ricordo elencato tra l’andare e il ritorno
consumando senza scissione. Questa è la vita del transfuga
diceva: senza un luogo preciso cui appartenere
 
e troppo dentro gli occhi su cui fermare.
 
 
 

Fabiano Alborghetti nasce il 13 luglio 1970 a Milano. Vive a Sesto San Giovanni (Mi). Con LietoColle ha pubblicato Verso Buda che ha raccolto numerosi consensi di pubblico, critica e si è distinto in diversi premi letterali. Numerosi testi sono stati pubblicati su riviste e antologie. È drammaturgo teatrale. Questo è il suo secondo libro.


Foto allegate

Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy