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Mao Valpiana. Una storia di ordinario razzismo. A Verona
Rosa Louise McCauley Parks (1913 – 2005)
Rosa Louise McCauley Parks (1913 – 2005) 
02 Marzo 2009
 

Come tutte le mattine, anche ieri ho letto il quotidiano locale, L'Arena di Verona.

A pagina 11 spuntava il titolo: “Insulti razzisti sul bus”. Mi è subito tornato alla mente il caso di Rosa Parks, che salì sull'autobus il primo dicembre 1955 a Montgomery, in Alabama. Così mi sono tuffato a leggere.

Riporto integralmente il testo dell'articolo. Leggete tutto. La sorpresa arriva in fondo.

*

«“Vai al tuo paese... [e nell'articolo del quotidiano si citano brutali espressioni razziste e maschiliste che sul nostro foglio non riportiamo - ndr]”.

La marocchina di 45 anni non sapeva più da che parte guardare la mattina di giovedì 19 febbraio mentre si trovava sul bus che dall'ipermercato Galassia di San Giovanni Lupatoto portava verso la stazione di porta Nuova.

Non voleva credere alle sue orecchie eppure l'autista di quel bus si era rivolto a lei con quei termini razzisti davanti agli altri passeggeri. La 'colpa' della badante in regola con il permesso di soggiorno? Aveva parlato in arabo al cellulare secondo la versione della donna. Un 'reato' per l'autista del bus che, alla fine della corsa, avrebbe inflitto anche la sua condanna, scaraventando la vittima giù dal bus alla stazione di Porta Nuova di fronte a due testimoni.

Risultato? Un brutto colpo alla schiena alla marocchina, provocato dall'impatto coi gradini del bus e una prognosi di una ventina di giorni. A rimetterci anche l'anziano custodito dalla badante che, per tutti questi giorni, si troverà senza il suo sostegno quotidiano.

Ora di questa aggressione se ne dovrà interessare la procura dopo l'intervento della polizia, avvenuto il giorno dell'aggressione. La nuova veronese, infatti, assistita dall'avvocato Cristiano Pippa, ha denunciato l'autista e l'atto e' stato depositato in procura un paio di giorni fa.

Toccherà ora agli inquirenti formulare eventualmente le accuse a carico dell'autista dell'Atv.

Nella querela, viene descritto dettagliatamente l'aggressione alla marocchina, vissuta quella mattina. Una volta uscita dal Galassia, la quarantacinquenne in compagnia della sorella e di un cugino è salita sull'autobus dell'Atv diretto a Porta Nuova. È così arrivata la chiamata sul cellulare della figlia che risiede in Marocco. La donna ha iniziato a parlare in arabo e tanto è bastato all'autista, in base alla denuncia della vittima, per manifestare tutta la sua ira nei confronti della donna.

Immediatamente”, riporta la querela, “l'autista della corriera iniziava ad urlare e ad apostrofare la sottoscritta con parole dal contenuto offensivo e razzista”. Le frasi riferite dalla donna nella denuncia non lasciano spazi a dubbi sulla loro matrice: “Basta, se vuoi parlare la tua lingua vai al tuo paese... [e seguono brutali espressioni razziste e maschiliste - ndr]” ed altre ancora. C'è anche chi si è spaventato, riporta la denuncia, e ha chiesto di scendere dall'autobus alla fermata del supermercato Conad.

Durante il tragitto, l'autista “si alzava e ordinava alla sottoscritta di scendere dalla corriera con fare minaccioso e altri improperi”, riporta la querela. Il dipendente dell'Atv continuava poi la corsa sfrenata fino a piazza XXV Aprile “con grave pericolo per i passeggeri e gli altri utenti della strada”. Si arriva così alla stazione di Porta Nuova e l'aggressione prosegue: “Prima che riuscissi a scendere”, riporta ancora la denuncia, “l'autista mi si avvicinava e mi apostrofava dicendo: 'io non faccio l'autista dei [e seguono brutali espressioni razziste e maschiliste - ndr]'”.

Questa volta la donna, però, reagiva anche se era talmente forte lo stato di agitazione, paura e rabbia che non si ricorda più con quali parole replicò all'autista. La marocchina non ha dimenticato, invece, la reazione dell'autista che “con una violenta spinta”, scaraventava la donna giù dai gradini del bus. La migrante riportava così lesioni come riportato nei referti allegati alla querela, guaribili in una ventina di giorni. Sul posto, sono intervenute le Volanti della polizia che hanno identificato l'autista che sarà iscritto nel registro degli indagati, trattandosi di un atto dovuto».

*

Così l'articolo del quotidiano.

Ma la notizia non ' questa.

La notizia è che il Presidente dell'Atv (Azienda Trasporti Verona), della Lega Nord, ha annunciato di rivolgersi alla magistratura per tutelare l'autista.

Montgomery 1955 - Verona 2009.

 

Mao Valpiana

(da Notizie minime della nonviolenza in cammino, 2 marzo 2009)


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