Martedì , 05 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
In libreria/ Giuseppe Ferrara su “A tempo e luogo” di Angelo Andreotti
Salvador Dalí,
Salvador Dalí, 'La persistenza della memoria' 
13 Maggio 2016
   

Sia la Poesia che la Fisica hanno a che fare con Spazio e Tempo e in particolare con la disposizione di “cose” in continuo fluire in un vastissimo continuum e cioè gli oggetti propri della fisica (p. es. particelle e galassie) e quelli propri della poesia (parole e silenzi). È evidente in tutto ciò una inconciliabilità intrinseca e connaturata a questa “attività”: stabilire una “posizione” per qualcosa che comunque continua a scorrere a evolvere e mutare: la “luna” di oggi (astro-parola) non è quella che osservavamo-leggevamo ieri.

Una meditazione sullo Spazio-Tempo o su una delle osservazioni più sibilline del tardo Wittgenstein («La filosofia si potrebbe in realtà solo poetare»): questa potrebbe sembrare a prima lettura l’ultima raccolta di Angelo Andreotti, A tempo e luogo (Manni, Lecce 2016), ma leggendo e rileggendo le 60 composizioni divise perfettamente in due parti, ciascuna di 30 poesie, ci si accorge che qui qualunque tempo diventa inabitabile tranne l’istante che

...è una dimora/piena di stanze con porte da aprire/di cui mai abbiamo avuto le chiavi [da Lo specchio, pg. 43];

e che qualunque luogo

...anche quel sentiero/che mille volte abbiamo camminato [da Divergenze III, pg. 35],

si fa inesplorato.

Quindi non di meditazione si tratta ma piuttosto di una fuga dal nostro spazio-tempo che sebbene relativistico ci risulta positivista e accomodante e in quanto…quantistico sicuramente discreto e rassicurante. Ecco cosa è A tempo e luogo: la fuga da una bellissima gabbia dorata che ci tiene stretti nel mondo.

Questo bisogno di evadere dalle nostre possibilità ordinarie, da questa gabbia fatta di abitudini, educazione, circostanze e che si rivela tanto più stretta e tirannica quanto più cerchiamo di uscirne, questo bisogno, dunque, potrebbe essere la nostra esigenza più profonda e per una ragione molto semplice: soddisfare la nostra curiosità di conoscere la gabbia in tutti i suoi dettagli (come la Fisica vorrebbe fare) o all’opposto per eliminare in qualche modo le sue sbarre (come la Poesia consente di fare). In ogni caso ciò che sfugge alla logica, lo fa a giusta ragione.

Noi conosciamo e sperimentiamo il mondo che ci circonda solo a frammenti, piccoli frammenti di spazio e di tempo, il «qui» e l’«ora». Nella nostra esperienza quotidiana , a ben vedere, non c’è niente che corrisponda alla nozione di «ora» di «adesso». È inutile ricordare che le cose che vediamo «ora» sono già cambiate e anzi le vediamo proprio perché cambiano, perché scorrono nel tempo.

Se confrontiamo la nozione di «ora» con quella di «qui» ci rendiamo conto che mentre «qui» designa il luogo dove sta, per esempio, chi legge queste poesie, non certo può indicare il luogo dove queste poesie sono state scritte, dove il poeta parla: «qui», per persone diverse, perciò indica luoghi diversi ma esistenti: nessuno si sognerebbe di dire che le cose «qui» esistono, mentre le cose che non sono «qui» non esistono.

Quando però diciamo, scriviamo, leggiamo «ora» abbiamo l’impressione che le cose che sono adesso esistono e tutte le altre, quelle di prima e quelle di dopo, no. Questi due frammenti di spazio e di tempo, quindi, sembrano essere, a proprio modo, delle mere illusioni: «qui» ci lega ad altre cose esistenti che però non conosciamo; «ora» ci lega soltanto a cose che conosciamo e che sono già cambiate, se non svanite. In ogni caso possiamo immaginare un mondo senza luoghi o viceversa con tanti «qui» ma è difficile immaginare un mondo senza lo scorrere del tempo anche se questo fluire -che Heidegger poneva come primitivo- è assente dalla descrizione del mondo. E questo è tanto più vero oggi che il mondo è diventato solo un grande Qui-Ora e tutto accade così rapidamente da non consentire più di cogliere alcuna… occasione.

Questo flusso non può essere descritto studiato interrogato: può essere solo mostrato, può farci compagnia in ogni momento, può addirittura diventare il nostro stesso essere, ma non può essere descritto in altro modo se non frammentandone gli istanti e distruggendo quindi la sua natura.

Uno dei modi per mostrarlo, questo flusso continuo, è quello di mischiarlo alle parole, cioè ri- buttare nel tempo, nella sua corrente quello che la vita ci ha consentito di pescare. Questo il Poeta lo sa bene:

...Di notte le ore contano di meno/se aggrovigliamo il tempo  alle parole [da Il letto sfatto pg. 45]

Un altro dei modi per mostrarlo all’opera e fissarlo nella materia come ha fatto Lisippo che nell’ideare i tratti salienti del Kairos (l’«ora» calata nell’istante imprevedibile) li scolpì come un ciuffo di capelli sulla fronte della sua famosa statua e la calvizie incipiente sulla nuca della stessa, perché il kairos deve essere acciuffato in anticipo e perché, una volta passato, non può essere più riafferrato. Occasione persa!

Se leggiamo le due parti in cui è suddiviso A tempo e luogo subiamo questa straniante sensazione di girare intorno alla statua di Lisippo e di vedere in anticipo questo fluire del tempo attraverso un ritmo dettato da un orbita di parole (frammenti degli anelli di Cronos/Saturno) che

...raccontano storie/ in cui la vita/ per come la sappiamo/ non potrà mai più accadere [da Rincasare II pg. 25]

e dove avvertiamo questo

privilegio di essere presenti/ attraverso le cose// e attraverso le cose/ fare un solo mondo di noi e del paesaggio [da Semplificando pg. 21]

E girando e rigirando intorno alla statua scorgiamo quella chiazza vuota a ricordarci la frons capillata e poi nuovamente rivediamo il ciuffo a ricordarci l’assenza di capelli sulla nuca: sono i momenti nell’orbita del tempo in cui

...l’attesa/è già il compiersi di ogni accadimento [da A tempo debito pg. 44]

E che quindi tutto ciò che è accaduto, ciò che accade e tutto quello che a tempo debito accadrà, non è niente altro che Attesa.

Il compito del linguaggio metaforico della Poesia così egregiamente assolto qui, da (e grazie a) Andreotti, è dunque “solo” quello di mischiare il mondo alle parole, l’esatto contrario di quello che fa il linguaggio analitico della Scienza che vuole appunto separare il mondo dalle parole; frammento dopo frammento e così facendo ha mutato le cose Grandi in piccole e quelle Piccole in grandi creando l’illusione di poter comprendere tutto.

Ma è la Poesia invece che racchiude in sé i tre modi cognitivi dell’essere umano: quello analitico, quello sintetico e, non ultimo quello profetico. E questa sua capacità viene tutta mostrata nella sua potenza senza essere veramente detta; mostrata, nascondendola sapientemente, nelle orbite della seconda parte della raccolta. Numeri (titoli) che non contano (dicono) nulla ma che si rac-contano quali spazio e tempo, mischiando mondo e parole.

A questo punto vale la pena sottolineare un aspetto importante: lo stretto legame che esiste tra il kairos e il calore.

Il fatto è che solo quando fluisce qualcosa di vitale (energia, calore, ardore, respiro…) il passato e il futuro si distinguono. Il calore da un punto di vista statistico è il risultato di infinite interazioni di frammenti che precludono la conoscenza esatta delle cose: è questa inevitabile (santa!) ignoranza che ci dispone alla percezione del fluire delle cose dunque, il movimento che crea memoria, coscienza, pensiero e linguaggio. Proprio come il kairos che è il risultato dell’incontro-scontro di tanti frammenti di «ora».

Dicono i Vangeli che kairos è ciò che Dio ha deciso ed attuato, a Tempo e Luogo. E a tempo e luogo è ciò che la Poesia fa amabilmente per noi.

 

Giuseppe Ferrara

(da Il Post delle Fragole, 14 aprile 2016)


Articoli correlati

  Angelo Andreotti. Chi ha paura del giallo, del rosso e del blu
  Spot/ “I Poeti dei poeti” per I lunedì a casa di Ariosto
  Angelo Andreotti. Le viol
  In libreria/ Angelo Andreotti. Porto Palos
  Spot/ Ferrara: Duccio Demetrio per “I Poeti dei poeti”
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “A tempo e luogo” di Angelo Andreotti
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “Nel verso della vita” di Angelo Andreotti
  Vetrina/ Angelo Andreotti. Dimmi di te
  Recanati Art Festival à la culture
  Patrizia Garofalo. Note a margine del convegno di ecologia narrativa di Anghiari
  “Il guardante e il guardato”
  In libreria/ Giuseppina Rando. Il cuore segreto delle cose
  Annagloria Del Piano. Il guardante e il guardato di Angelo Andreotti
  Spot/ Ferrara: Marco Munaro per “I Poeti dei poeti”
  Invito letterario: Angelo Andreotti. Il Guardante e il Guardato
  Ferrara: Un invito, “A tempo e luogo”
  In libreria/ Angelo Andreotti. Dell'ombra la luce
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Dell’ombra la luce” di Angelo Andreotti
  In libreria/ Silvia Comoglio. “Tra parola e mondo” di Angelo Andreotti
  Daniele Serafini. Là, dove l’orizzonte accade
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “Dell’ombra la luce” di Angelo Andreotti
  Anticipazioni: Flavio Ermini. L’appello silenzioso dell’essere
  Ferrara. Il silenzio dei violini alla Biblioteca Comunale Ariostea
  In libreria/ Angelo Andreotti. “Geometria della Rosa” di Giuseppina Rando
  In libreria/ Angelo Andreotti. A tempo e luogo
  Angelo Andreotti. POLAROID (1999)/ Pudore
  Macerata, 1° aprile. “Il Guardante e il Guardato” di Angelo Andreotti
  Ferrara. Angelo Andreotti: Di due pubblicazioni, una a fianco dell'altra
  Istituzioni/ Accademia del Silenzio. 'Scuola estiva' ad Anghiari, fine agosto
  Angelo Andreotti. A tempo e luogo
  Spot/ A Ferrara, Monica Pavani per “I Poeti dei poeti”
  Vetrina/ Angelo Andreotti & Patrizia Garofalo. Pantografia marina
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Tra parola e mondo” di Angelo Andreotti
  Angelo Andreotti. Il silenzio e le parole
  In libreria/ Giuseppina Rando. “Custode di dune” di Lucia Boni
  Angelo Andreotti. Il guardante e il guardato
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.6%
NO
 29.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy