Martedì , 19 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > I Care... communication
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Rosario Amico Roxas: Il cattolicesimo di Ratzinger (parte 3ª ed ultima)
03 Agosto 2009
 

La demolizione della soggettività operata da Benedetto XVI, fatta per esaltare la dipendenza dall’autorità (per questo piace tanto a questo presidente del consiglio, che si piega -e non solo materialmente- in ipocriti baciamano), finisce con l’annullare l’individuale distinzione tra “interno ed esterno”, in quanto aderente ad un meccanismo di rispondenza tra apparati sensoriali, che suggeriscono comportamenti positivisti, informazioni funzionali, tutti mirati alla sopravvivenza e all riproduzione; per tutto ciò che di interno potrebbe risultare desiderato, interviene il potere a indicare e risolvere il metodo.

L’impatto con questa esaltazione del senso comune e del senso pratico non distingue il credo religioso, per questo viene indicata l’inalienabile radice cristiana dell’Europa, come carattere antropologicamente distintivo, assimilabile ai tratti somatici distintivi delle razze.

Viene, implicitamente, esaltata l'abitudine a non pensare, a non riflettere, a non credere, a non sperare, che viene presentata come il culmine del nuovo progresso che riduce l'uomo alla stessa stregua delle formiche o delle termiti, impostando l'intera vita senza un perché, sostenuta solo dall'istinto di sopravvivenza.

Anche la scienza non lascia spazio al voler pensare, al voler riflettere, al voler credere, al volere sperare, e ci indica, impietosamente quali molecole stimolino il pensiero, la ragione, la riflessione, la fede, la speranza e l'amore, ma non ci dice perché abbiamo pensato, creduto, sperato, amato.

L'aiuto per tornare a credere, a pensare… ad amare non può darcelo nessuno, violentati come siamo dalla pretesa onnipotenza del nuovo pragmatismo, che svuota l'uomo, ma riempie le cantine della Coscienza con gli ultimi ritrovati dell'inutile progresso.

Le parole non esprimono più sentimenti profondi in grado di commuovere, esaltare, illudere (forse), ma in ogni caso vivere.

Non possiamo cercare aiuto nei nuovi mentori del vero, in quegli opinionisti tuttologi condizionati dal conformismo e dal servilismo verso il potere.

La storicizzazione della fede, implicita nel tentativo di storicizzare la divinità di Cristo, non eleva una superstizione in certezza, ma scardinare tutto il contenuto culturale sul quale è cresciuto l’Occidente. La strada che Ratzinger vuole dare alla cultura della fede è quella indicata dal “pensiero nordico”, in senso geopolitico, che si contrappone alla tradizione mediterranea, quella delle grandi religioni monoteiste, che non si pone nemmeno il problema di perdere la trascendenza a vantaggio di una pagina di storia.

Così si ripropone il problema di Dio e della sua configurazione, che nel pensiero nordico è scientista, probabilistico, pratico, mentre nella cultura mediterranea si è sempre nutrita del rapporto con il sacro, con il mistero.

Proprio dentro questo equivoco si innesta anche l’ultimissimo incontro tra i due sovrani assoluti: Ratzinger e Berlusconi, che si incontrano sul terreno del positivismo, delle apparenze, dove non è l’uomo a fare da sfondo.

Sfugge, a entrambi i sovrani la profonda differenza che esiste tra l’essere umano e l’essere vivente.

L’essere umano muore, ma spesso si tratta di morte provocata dai mali che l’uomo stesso provoca, mentre l’essere vivente non muore, si trasforma, senza possedere la rappresentazione della propria fine. L’uomo, invece, percepisce il senso della sua fine, o almeno dovrebbe, come momento supremo in cui viene messo in discussione tutto ciò che ha fatto.

Torna imperioso il problema di Dio, e non per chiarire se si tratta di superstizione o fantasia o invenzione, quanto piuttosto indagare se l’uomo può fare a meno del sacro, se può convincersi ad essersi autoprodotto, o di essere il frutto della emergenza di un processo naturalistico, financo storicizzato e in quanto tale, privato definitivamente del sacro.


Rosario Amico Roxas

Con umiltà, ateo, per grazia di Dio.



Parte 3ª – fine


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.6%
NO
 27.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy