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Anna Lanzetta: Cenerentola, storia di una principessa
05 Gennaio 2008
 

Ciao Claudio, visto che i percorsi che quest'anno tratterò su Laboratorio (Scuola-Tellusfolio) riguarderanno: l'interazione tra i linguaggi (vedi percorso modulare) e la Scrittura creativa, ti mando di questa un saggio da regalare ai piccoli lettori e non, per la festa della Befana, se ne condividi l'idea. (A.L.)

 

 

Dice lo gnomo:

 

Se vi piace volare e sognare

Fiabe e favole potete creare

Se il pennello sapete adoprare

Con mille colori le potete adornare

Se la musica amate ascoltare

Con mille note la potete cantare

 

 

CENERENTOLA: STORIA DI UNA PRINCIPESSA

 

C’era una volta,

una bellissima principessa, di nome Cenerentola, che abitava in un grande castello, immerso in una verde campagna.

Cenerentola abitava da sola, ma aveva molti amici animali, che andavano a trovarla tutti i giorni, per giocare insieme.

La principessa era golosissima di dolci, di frutta ma soprattutto di mele. Per passare il tempo, faceva lunghe passeggiate per il bosco, in cerca di nuovi amici.

Un giorno, durante una passeggiata più lunga del solito, vide una casetta decorata da una miriade di cioccolatini e caramelle di tutti i gusti e colori.

La panna disegnava sul pan di spagna la sagoma dei mattoni e lo zucchero filato usciva dal camino, ricoprendo parte del tetto costruito con biscotti di vario tipo.

Cenerentola era attirata da tutte quelle leccornie, ma, poichè si stava facendo buio, decise di rincasare, per poi ritornare il giorno dopo.

Sulla strada del ritorno, incontrò un maestoso lupo, dagli occhi di ghiaccio e dallo sguardo pietrificante. L’animale, ridendo fra i denti, le chiese: «Dove vai bella fanciulla?» La principessa, stanca e affamata per il lungo cammino, rispose: «Sto ritornando al mio castello, dove mi aspettano i miei amici animali». Il lupo, molto sicuro di sé e con in mente già brutti propositi, le offrì una bella mela rossa. La principessa non ci pensò più di tanto e portò il frutto alla bocca, ma appena lo morse, cadde a terra.

Il lupo incominciò a ridere, e rise così tanto e così forte che si svegliarono tutti gli animali della foresta. Pian piano alcuni di essi si avvicinarono a Cenerentola, ma il lupo era già scappato.

C’erano il dolce Bambi, il saggio Grillo Parlante, il furbo Gatto con gli stivali, gli amici Red e Toby, il simpatico Lama Cusco, la prestigiosa famiglia degli Aristogatti, il coraggioso gatto Zorba con la piccola Gabbianella, il maestoso leone Simba con gli strani Timon e Pumba, il goloso Balou con il solitario Baghera e gli avventurosi Bianca e Berney.

Gli amici animali erano molto tristi e in silenzio guardavano la bella Cenerentola addormentata, che sembrava morta.

A rompere l’atmosfera fu il pappagallo Iago, che scese bruscamente dall’albero. Aveva con sè una Lampada Magica, la sfregò, e, in pochi secondi, uscì il suo amico Genio.

Questi, appena vide la fanciulla, rimase incantato e se ne innamorò all’istante.

Iago gli spiegò ciò che era successo. Il Genio non ci pensò due volte e con il suo potere la resuscitò.

Cenerentola si alzò pian piano e la prima cosa che disse fu: «Mio salvatore, grazie, grazie infinite. Mi hai salvato dal sortilegio del Lupo cattivo».

Il Genio arrossì e stava per rispondere, quando all’improvviso, da dietro gli alberi, sbucò il lupo, con aria inferocita.

Tutti gli animali, terrorizzati, si riunirono velocemente dietro a Cenerentola, come per proteggersi.

Il Genio, sicuro di sé, fece due passi avanti.

Il Lupo, sogghignando fra i denti, disse: «Ah, ah, ah! Ora che siete tutti qui, vi spazzerò via con il mio potente soffio, capace di distruggere case di paglia e case di legno».

Poiché gli animali erano spaventati e Cenerentola tremava dalla paura, il Genio fece comparire, intorno a loro, una casa di mattoni.

Il Lupo, concentrato ad aspirare quanta più aria possibile, non si accorse di nulla e soffiò più forte che poté.

L’impatto, tra la casa e il soffio del Lupo, fece balzare l’animale lontanissimo, così lontano che non si vide più e la casa di mattoni divenne il rifugio di tutti gli animali nel momento del bisogno.

Cenerentola e il Genio si avviarono verso il castello, ma la principessa, ad un tratto, ruppe il silenzio e gli chiese: «Dopo tutto quello che è successo, voglio sapere: dei tre desideri, quanti te ne restano da esaudire?»

Il Genio le rispose: «Ti ho resuscitata, ho fatto comparire la casa di mattoni, quindi mi rimane da esaudire un solo desiderio».

«Bene», disse Cenerentola, «come ultimo desiderio, ti chiedo di liberarti dalla prigionia della lampada, di diventare una persona normale e di non essere più a servizio dei desideri e dei vizi degli uomini».

Il Genio fu avvolto da una luce abbagliante e la Lampada, che teneva fra le mani Cenerentola, scomparve pian piano. Quando la luce sparì del tutto, comparve un magnifico giovane che, rivolgendosi alla fanciulla, le disse: «Grazie mia adorata! Tu mi hai capito come nessuno aveva mai fatto prima e con le tue parole mi hai liberato da un incantesimo malvagio».

La principessa arrossì e, stringendogli le mani, gli propose di vivere insieme nel suo castello. Il giovane, che non aveva un nome, decise di chiamarsi Robin Hood.

Poco tempo dopo si sposarono. La cappella, preparata per le nozze, fu inondata dalle note di Prokofev e Cenerentola avanzò verso il suo principe con un abito in damasco color avorio e mazzolini fioriti sparsi, che la faceva apparire ancora più bella.

Vissero per sempre felici e contenti con i loro bambini: Hansel e Gretel, e con tutti gli amici animali.

 

Testo e disegni di Mary Katherine Hamnett

 

 

Caro lettore, questa fiaba fa parte di una raccolta di scrittura creativa; Mary ha creato questa storia, mettendo insieme i personaggi di tante storie (in seguito parleremo della Scrittura creativa e ne sveleremo tutti i segreti). Per ora, se ti piace creare, vola anche tu, come Mary, sulle ali della fantasia e crea una storia da regalare alla mamma o alla maestra… o a chi vuoi, utilizzando i personaggi delle fiabe che tu conosci… Se ti piace l’idea provaci e se ti piace disegnare, prova anche ad illustrarla. Sarà bellissima!...

In attesa, ti auguro: Buon lavoro,

 

Anna Lanzetta


Foto allegate

Gnomo che suona
Castello
Lupo
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