Domenica , 08 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Lisistrata
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Lidia Menapace. Due politiche differenti, non incompatibili
03 Settembre 2016
 

Non riesco a farmi capire, cercherò ora di spiegarmi.

La nomina del Commissario per la ricostruzione dopoterremoto è un intervento doveroso, ma appartiene all'emergenza; ed è giusto che il Governo indichi una persona, anche facendo riferimento alle prove già date in proposito.

Resta assolutamente senza risposta il problema della riduzione del danno, che è la vera politica da tempo sperimentata in questo campo, la politica antisismica vera e propria, che richiede altri atteggiamenti propositi progetti programmi investimenti. Altri, non necessariamente più grandi o costosi.

Incominciamo a dire che la cosa insopportabile di questo terremoto è l'alto numero delle vittime, dato che la riduzione del danno si sostanzia per l'appunto nella riduzione delle vittime, come dimostrano le notizie di tutti i terremoti in quei paesi che appunto praticano tale politica.

E che incomincia istruendo l'intera popolazione sui comportamenti utili. Per far più svelto e chiaro riprendo dalla memoria sperimentata e racconterò come avveniva questa informazione e addestramento quando ero alle scuole elementari, a Novara, mia città natale, negli anni trenta del secolo scorso. Novara non si trova in una zona da terremoti: nessuno dei nonni nonne bisnonni bisnonne, e nemmeno la mia famiglia aveva mai sentito un terremoto: ma la maestra diceva che poteva capitare che ci trovassimo in un luogo esposto al rischio di terremoto perché ci eravamo trasferiti, oppure perché ci eravamo arrivati come villeggianti o turisti (ciò è avvenuto per molti ad Amatrice). Nell'edificio scolastico e nell'aula ci veniva data ogni informazione sui muri maestri e fatta bene imprimere. Al segnale di allarme, ad essi ci si addossava e accostavano anche cattedra tavoli banchi, ci si accucciava sotto di essi, sicché se fosse caduto il soffitto avremmo avuto una protezione sul capo, ma soprattutto i mobili avrebbero conservato un cubo d'aria consentendoci così di respirare e di non morire di soffocamento per mancanza di ossigeno e inalazione di polvere. Lasciato accadere questo, bisognava poi capire quanti eravamo e dovevamo incominciare a gridare in coro frasi tipo: qui ci siamo in 5 o 6 o quanti eravamo ecc. ecc.; poi aspettavamo le ricerche. Si tratta di cose non costose né difficili, ma si è ormai sperimentato che sono molto efficaci. È tutto e non costa quasi nulla e può salvare molte vite. Credo appartenga a una tradizione popolare, se ad Amatrice una bambina si è salvata perché la nonna l'ha spinta sotto il letto.

 

Lidia Menapace


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.9%
NO
 29.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy